Uhmmm...No.Non ci siamo.
La lettura de "Il Tempo della Guerra", quarto romanzo della saga ispirata alle gesta di Geralt di Rivia (protagonista del videogame "The Witcher", del quale potete leggere il mio articolo qui),non è stata poi così edificante.Anzi,questo è probabilmente il volume meno riuscito da quando è iniziata quest'avventura.
La pagina dedicata di Wikipedia ci viene incontro con la trama; leggiamola.
"La guerra è sempre piu vicina. Il sovrano di Nilfgaard, lo spietato
conquistatore del Nord, ha schierato un possente esercito, pronto a
marciare sul regno di Redania, già indebolito dalle scorribande degli
elfi ribelli che combattono per l'indipendenza del Piccolo Popolo. Per
contrastare la forza dirompente di Nilfgaard, sono stati chiamati a
raccolta tutti i maghi del regno, tra cui Yennefer e la giovane
principessa Ciri, l'unica che, secondo la profezia, potra riportare la
pace tra i popoli della Terra. Ma, proprio mentre stanno per raggiungere
la capitale, le due maghe vengono fatte prigioniere da Rience, il
sicario che ha già cercato due volte di ucciderle. Per loro, non rimane
che un'unica speranza: usare i poteri di cui dispongono per chiedere
aiuto a Geralt di Rivia. Purtroppo né Yennefer né Ciri posso immaginare
che il loro rapimento e una trappola abilmente architettata proprio per
catturare lo strigo..."
Tutto molto bello sulla carta; purtroppo,però, il libro si trascina a fatica dall'inizio alla fine in un fiume di inutili chiacchiere e vaneggiamenti politici senza capo ne coda. Non essendo un libro conclusivo (cioè, non finisce!), lascia in piedi un bel pò di fronti,ma occorre avere una pazienza di ferro e una memoria altrettanto solida per ricordarsi tutti i nomi e i luoghi che vengono citati in quest'opera priva di combattimenti, azioni ed emozioni.
Consigliato solamente se avete già letto gli altri tre...in caso contrario, risparmiateve sti soldini...e al prossimo post.
Ale
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