10/04/2011

Falling Skies

Finita.

La prima stagione di “Falling Skies” si è conclusa ieri, con un finale amaro e inaspettato che lascia aperte un milione di porte alla seconda serie (che è già stata schedulata dalla produzione,per fortuna,ndAleNet). Com’e’ Falling Skies?Un gioiello della Sci-Fi. Merita d’esser visto?Assolutamente si. Ve lo siete perso?Mi spiace molto,perché è sicuramente una delle migliori serie di fantascienza dell’ultimo periodo, dove si vede ampiamente la mano di quel genio senza fondo che è Steven Spielberg.

Ci troviamo più o meno ai giorni nostri; l’umanità è stata quasi spazzata via da un massiccio attacco alieno e il serial inizia a raccontare la storia poco tempo dopo quest’immane attacco. Uniti in piccoli gruppi di “combattenti” e “civili”, gli esseri umani cercano di riorganizzarsi e di trovare un punto debole nelle linee degli alieni. Quest’ultimi sembrano concentrati sull’annientamento di tutti gli umani, con l’eccezione dei ragazzi e dei bambini : vengono infatti catturati e “impiantati”, ovvero viene piazzato sulla loro colonna vertebrale un parassita alieno che ne governa leazioni, facendoli lavorare per gli extraterrestri.

Il protagonista Tom Mason è uno dei leader della resistenza, facente parte del gruppo della seconda Massachusetts (interpretato da un sempre bravissimo Noah Wyle). Uno dei suoi tre figli, Ben, è stato rapito dagli Alieni e questo sarà uno dei leit-motiv dei dieci episodi che compongono questa prima serie. Dieci episodi intensi ed avvincenti,con molti umani e pochi alieni (ma di alta qualità!), molte vicende private e poche causi comuni; questo tipo di narrazione si può spiegare con la necessità di preparare il terreno per la stagioni successive o,quanto meno,per la seconda di prossima pubblicazione.

La pagina di Wikipedia contiene molte info su questa splendida serie trasmessa da Fox. Se ne avete la possibilità, vedetela, perché vale il vostro tempo fino all’ultimo secondo utile…di proposito non vi svelo altro,invitandovi alla visione.

Detto questo,ve lasco che c’ho da fax.

Addio.

Ale

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