10/05/2011

La Casa Dei Mai Nati

Citando Bill Murray : “Oh,mio dio. Che…cazzata!” (cfr. SOS Fantasmi).

L’espressione mi è venuta spontanea quando,la scorsa notte,ho concluso la lettura de “La casa dei mai nati”, di Christopher Ranson edito da Rizzoli. Un vero abominio – venduto fortunatamente ad meno di 6 euro (rispetto ai 16 di quando è uscito) che parte con una idea interessante che si perde miseramente durante il racconto, fino all’inutile e per certi versi ridicolo finale. Il sito della casa editrice riporta la quarta di copertina. Leggiamola insieme:

“Il matrimonio di Conrad e Joanna è in crisi. Lui è convinto che la colpa sia della vita frenetica che fanno a Los Angeles, e della pressione a cui li sottopone il lavoro di lei, manager di una multinazionale. Conrad sogna di andare a vivere in campagna, e appena gli si presenta l’occasione acquista, nel Wisconsin, un’antica casa che nell’Ottocento ospitava ragazze madri in procinto di partorire. Convince la moglie a seguirlo, ma ben presto Joanna accetta un incarico che la terrà lontana per due mesi. Solo nella grande villa ricca di memorie e di segreti, Conrad riceve dall’inquilino precedente un oggetto che appartiene alla casa: un album di fotografie color seppia dove, tra levatrici e ragazze incinte, Conrad riconosce senza ombra di dubbio Joanna, che lo fissa con uno sguardo pieno d’odio. È l’inizio di un lungo incubo che – tra apparizioni, fantasmi, creature in carne e ossa e ossessioni – dà vita a uno dei thriller più inquietanti degli ultimi anni.”

Molto carino sulla carta,decisamente meno nella resa finale; il tutto si riduce a continue visioni più o meno “fantasmatiche” del protagonista e a continue,inutili allusioni sessuali che più che accendere la fantasia del lettore,fanno venir voglia di accendere una sigaretta per la noia.

Scritto bene ma privo di mordente,verso la metà comincia a deviare dall’idea principale,con inutili voli pindarici e apparizioni spettrali di fantasmi infoiati che paiono un po’ ridicoli,nei gesti e nelle motivazioni.

Secondo me (ed il mio parere lascia ovviamente il tempo che trova), per scrivere di fantasmi ci vogliono le palle quadrate : è difficile raccontare di una apparizione,riuscire a spaventare solo con la fantasia senza l’ausilio del video. Io,per esempio,che non sono uno scrittore,non ci proverei neanche. L’autore l’ha fatto e,sempre secondo me,NON ci è riuscito.

Lasciate tranquillamente il tomo sullo scaffale,non se ne accorgerà nessuno.

Addio

Ale

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