11/30/2011

M.A.S.K. - VideoSigla & Testo (Tradotto)


Uno dei cartoni animati più belli mai prodotti.
M.A.S.K. - Mobile Armored Striked Kommand (Video) :
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Masked crusaders - Crociati Mascherati
Working overtime - Lavorano ogni momento
Fighting crime - per combattere il crimine
Fighting crime. - per combattere il crimine
Secret raiders - misteriosi predoni
Who will neutralize - che neutralizzeranno
Soon as they arrive - non appena arrivati
At the site. - sul posto

Trakker's gonna lead the mission - Trakker guida la missione
And Spectrum's got such super vision. - e Spectrum ha la super vista

Rit. Ma-ma-ma-mask, Mask!
Is the mighty power that can save the day - E'il potere che che può salvare il giorno
Ma-ma-ma-mask, Mask!
No one knows what lies behind their masked charades - nessuno sa cosa si celi dietro quelle maschere
Ma-ma-ma-mask, Mask!

Always riding hot on VENOM's trail - Sempre sull'onda dei piani di Venom
Come see their laser rays - Venite a vedere il loro raggi laser
Fire away! - Che bruciano!

11/29/2011

Flussi & Riflussi

Con un sentito grazie ai nostri governanti dalle tasche piene.
Cordialità.

Un precario.

11/28/2011

Quando hai ragione...

In linea di massima,il mio rispetto per gli utenti ai quali presto assistenza,è pari a quello che provo per un escremento di volatile sul mio parabrezza. Tronfi,privilegiati bastardi,a malapena consapevoli e del tutto privi di cognizione del mondo che li circonda, sono fatti apposta per essere odiati.
Tuttavia,qualche volta,hanno ragione.
Vediamo perchè.

“Buongiorno…ho un problema : in fase di avvio, mi appare un messaggio di errore”.

“Uhmm…che messaggio?”

“Non lo so,non c’e’ scritto niente”.

(Ecco…è arivato lo stronzo). “Uhm,c’e’ un messaggio d’errore ma non c’e’ scritto nulla?”

“Esatto”.

“(Si come no…mortaccitua). Oghey,aspetti un attimo che mi collego…”

…C’aveva ragione lui,stavolta.

Capita di tutto.

Addio

Ale

11/24/2011

Smallville,alla fine.

Lois Lane prima della cura SmallVille...e Lois Lane,qui sotto,dopo la cura.



Alla via così. Un’altra epopea televisiva s’e’ chiusa, con la puntata 22 della stagione 10 di “Smallville”, serie patrocinata dalla Warner Bros che racconta la giovinezza dell’Uomo d’Acciacio,conosciuto al grande pubblico con il nome di SuperMan,aka Clark Kent,aka Tom Welling.

Immagino che io possa essere annoverato nella schiera dei fan “dell’ultimo minuto” di questo telefilm, avendolo scoperto per puro caso meno di tre anni fa,durante un tedioso pomeriggio,su Italia 1. Girai sul canale proprio mentre iniziava la sigla d’apertura (Save Me – Remi Zero) e,colpito dalla musica,rimasi a guardare l’episodio;alla fine,tutto sommato ne rimasi abbastanza colpito. Successivamente,mi capitò di vederlo diverse altre volte (ammetto anzi che a un certo punto me lo andavo addirittura a cercare) e l’acquisto dei cofanetti divenne una sorta di passaggio obbligato. Smallville,almeno fino all’ottava stagione, come serie si è difesa egregiamente; pur non essendo priva di difetti e con una linea temporale spesso falsata rispetto alle pellicole, gli sceneggiatori hanno saputo trasporre su schermo le sfide quotidiane di un semi-dio in terra che lotta per manterenere la pace da una parte e mantenere il suo segreto dall’altra. Purtroppo,ad un certo punto,il segreto di Clarke diventa il classico segreto di Pulcinella, dove tutti sanno ma nessuno parla; l’uscita di scena di Lex Lutor e la fine della storia con Lana – in favore di quella meno tormentata (e non fedele alla storia pensata da Jerry Siegel e Joe Shuster) con Lois Lane, fa scivolare la serie verso una sorta di “Beautiful con Alieni”, scivolando in un sentimentalismo melenso che sacrifica troppo spesso l’Azione in nome di un Amore reso fin troppo banale e a tratti snervante.

La decima e ultima stagione è il trionfo del buonismo, rendendo ogni episodio non solo poco credibile,ma anche decisamente noioso; Clarke perde i poteri ad ogni battito di ciglia,i personaggi mentono (o omettono) informazioni come se piovesse e,nel complesso,anche la doppia puntata “Finale” (questo è il titolo)non risolleva minimamente il tono del serial,seppellendolo sotto un fiume di cazzate delle quali, francamente,se ne sarebbe fatto volentieri a meno. L’unica cosa degna di nota è che,proprio nelle battute finali, il novello SuperMan non solo indossa il vestitito che lo ha reso famoso nel mondo,ma finalmente spicca il volo,per mettere fine alla minaccia della Forza Oscura. I pezzi della storia non collimano con quanto visto nei fumetti – almeno non in massima parte, e il finalino con Lex presidente nel 2018 e Lois e Clarke che si ignorano in ufficio mentre segretamente si amano,lascia veramente il tempo che trova.

Secondo me,c’e’ un momento in cui una serie DEVE terminare; quel momento,per SmallVille,sarebbe dovuto arrivare entro la settima stagione,magari concentrando alcuni avvenimenti senza scadere in quella sdolcinata parodia amorosa che ha ucciso,letteralmente,tutte le buone idee messe in campo dalla produzione (che va in mano allo stesso Welling nelle ultime 3 serie…come direbbe VNSMatrix, “No Surrender!) Questa moda di “autoprodursi”, dopo che una serie è decollata e relativamente divenuta famosa,è sempre andata molto di moda : da Smallville a Walker Texas Ranger, il desiderio di continuare a spremere un marchio diffuso pare diventare un’opzione a cui non si può resistere.

Un vero peccato : per un sacco di tempo,SmallVille ha superato largamente il suo diretto rivale “Lois & Clarke” ed è stato un telefilm più che gradevole; portarlo avanti così a lungo ne decreta il parziale insuccesso e, di rimando,la brutta delusione. Peccato, davvero.

11/18/2011

Aiutini per Skyrim - Le Cascate Tristi


Buongiorno a tutti,buon Venerdi e ben ritrovati su queste pagine.
Come forse avrete notato,su molte televisioni nazionali,ultimamente,gira la pubblicità di un certo videogame,che risponde al nome di Skyrim,quinto capitolo della saga de "The Elder Scrolls". Ammetto che,leggendo le recensioni in giro e vedendo i filmati e la pubblicità,ho sbavato non poco nell'attesa di metterci le zampe sopra. Ora che è finalmente nelle mie mani,devo dire che,tutto sommato,l'hype generato attorno a questo gioco è giustificato solo in parte; non è poi così superiore,per esempio,ad Arcania : se è vero che Skyrim supera Gothic 4 in grafica, i combattimenti sono invece un gradino sotto lo standard, risultando lenti e farraginosi.

Vabbeh...comunque,vorrei dare una piccola dritta a quanti hanno iniziato a cimentarsi con questo gioco. Quando arriverete al tumulo delle cascate tristi, dopo esservi sbarazzati dei mostri all'interno, vi troverete,prima di uscire,di fronte ad una porta dove sarà necessario immettere una sequenza di simboli. Dal momento che non v'e' logica alcuna in questo enigma, non perdete tempo e fate come segue : partendo dall'anello in basso,la procedura è questa:
- Civetta;
- Farfalla;
- Orso.

A questo punto, inserite l'artiglio dorato nel mezzo...ed il gioco è fatto.

Mo ve lasco,perchè ho iniziato a scrivere questo post alle 0830 e sono le 11.15.

Addio

Ale

11/17/2011

La Zona Di Q - Greg Cox

Buongiorno a quasi tutti,buon Giovedi e ben ritrovati su queste pagine. Ieri sera ho concluso il secondo libro della trilogia trekkiana dedidata a “Q”,ovvero “La Zona di Q”, di Greg Cox. Decisamente meno “action” del precedente, questo secondo volume funge essenzialmente da traino per la conclusione della storia. L’intero volume è incentrato sull’adolescenza (per così dire…7 miliardi di anni)di Q e sulla distruzione di un impero stellare ad opera di 0 e dei suoi seguaci i quali, riuscendo ad ingannare un inesperto Q, si renderanno colpevoli della morte di trilioni di individui; questa tragica vicenda farà aprire gli occhi a Q e Picard inizerà a vederlo da una nuova prospettiva…

In giro nel Profondo Blu non ho trovato una copertina migliore di quella che vedete qui accanto; in altro a destra c’e’ scritto “SVELATO IL SEGRETO DI Q!” e quindi la mia curiosità è aumentata notevolmente nello scorrere delle pagine. Manco a dirlo, nessun segreto viene svelato e anzi, tutto sommato, questo libro è anche relativamente poco utili ai fini dell’Universo Trek…tuttavia,rimane comunque un passaggio obbligato per arrivare alla conclusione della storia.

A tal proposito…non è che qualcuno di voi mi venderebbe il terzo ed ultimo volume, “L’Attacco di Q”, di Greg Cox?Io non riesco a trovarlo!

Addio

Ale

La Trincea

Se Egli sia vivo - oso chiedere -
E in che modo se è morto -
E così intorno alle Parole giravo -
Di incontrarle - timorosa -

Suggerii Cambiamenti - uno Scorrere del Tempo -
La Superficie degli Anni -
Sfiorai con Cautela - affinché non si spezzasse -
E non rivelasse me stessa alle mie paure -

Ritornai alle Vite congiunte -
Svicolando abilmente
Ovunque sospettassi Tombe -
Era più prudente - pensavo -

E Lui - incalzai - con forza improvvisa -
Di fronte all'Incertezza -
"È stato sepolto" - "Sepolto!" "Lui!"
La mia Vita tiene appena la Trincea.

Emily Dickinson

11/14/2011

VideoGames & Letteratura


Buongiorno a quasi tutti,buon LuneRdi e ben ritrovati su queste pagine; colgo al volo il suggerimento di Anna che mi ha inviato questo stralcio preso da un libro di Arturo Mazzarella. Leggete, desumente, derimete. Alla prossima.
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“…Dobbiamo proprio ai videogame, al dispendio di impulsi fisici e risorse intellettive che richiedono al giocatore, la visualizzazione più pregnante – nell’intero ambito dei media digitali – della coesistenza tra materialità e immaterialità. Anzi, per esprimerci con maggiore aderenza, dobbiamo ai videogame una nuova topografia dell’immateriale: finalmente radicato nello stadio germinale della realtà, là dove essa si rivela una pura connessione virtuale; un intreccio di forme non ancora condizionate dai vincoli della determinazione semantica, libere di intersecarsi in sequenze di immagini fluide e scorrevoli.
Scorrevolezza e fluidità dell’immagine: intorno a questa coppia concettuale di estrema semplicità ruota il dispositivo dei videogame; il quale, a sua volta, non è altro che una sorta di compendio elettronico delle regole elementari su cui si fonda il mondo virtuale (…) Se la virtualità coincide con il luogo di nascita e di sviluppo dei linguaggi per immagini, non può che trovare nei videogame un riscontro di immediata potenza espressiva, un laboratorio dove è possibile isolare e analizzare le singole componenti che confluiscono nell’immaginazione collettiva. Una cornice, quest’ultima, nella quale rientra ovviamente anche la letteratura. Alla pari dei videogame. Esattamente alla pari, dal momento che le scritture letterarie di cui ci siamo occupati fin qui devono non poco – senza saperlo – ai videogame: alla loro logica interna e alla loro conformazione “estetica”. Bisogna prendere atto che i videogame aiutano la letteratura a ritrovare la propria identità: al culmine di un progressivo rafforzamento delle sue prerogative originarie.
I videogame, grazie all’immediata esibizione della virtualità impressa in ciascuna delle immagini presentate, consentono al discorso letterario di riconoscere le potenzialità che si annidano nelle sue maglie immateriali: la vocazione virtuale che, da sempre, lo connota. Quello che i videogame mostrano esplicitamente costituisce, in altre parole, il modello implicito intorno al quale la scrittura letteraria ha costruito nel corso del tempo la propria fisionomia.
Come negare, infatti, che le immagini letterarie – volatili, approssimative, indefinite per natura – possiedano una loro materialità? Lo testimonia lo strato denso di passioni, umori e desideri, sia fisici sia intellettivi, la cui attivazione automatica nel lettore è richiesta dal testo come requisito essenziale per l’adempimento della propria funzione creativa”.

ARTURO MAZZARELLA
LA GRANDE RETE DELLA SCRITTURA
La letteratura dopo la rivoluzione digitale
Bollati Boringhieri
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Nella foto : After The War

11/09/2011

Qualcuno Mi Tradirà...


Et Ipse Dixit.

Star Trek - Storia Illustrata Di Una Saga

Bonjour à tous, bonne mercredi et bien trouvé à ces pages.

Ieri sera ho iniziato e concluso il librio di Livio Cotrozzi “Star Trek : Storia Illustrata di una saga”, edito da Alpi Editori, classe 1995 e a tutt’oggi decisamente poco…reperibile.

Visto l’anno in cui è stato edito, il libro parla diffusamente della Serie Classica, della Serie Animata e di Star Trek The Next Generation, rivelando degli episodi – o meglio,dei retroscena,veramente interessanti – e a tratti persino toccanti: sapevate,ad esempio, che l’ingegnere capo della USS Enterprise D si chiama Geordi LaForge (interpretato da LeVar Burton), in onore di George LaForge,un bambino handicappato che ha trovato conforto fra le stelle di Star Trek, riuscendo a vivere quasi otto anni in più rispetto a quanto pronosticato dai dottori? E sapevate che il colosso che oggi tutti conosciamo come Paramount, nasce dalla fusione di due case produttrici (la Desilu e la Paramount Picture) acquistate dall’allora (parliamo del ’67) potentissima Gulf & Western, attratta dall’enormità del successo di Star Trek?Queste – e molte altre, sono le piccole perle che scoprirete leggendo le pagine di questo breve ma interessantissimo volume.

Certo…certo…ci sono 3 cazzate che mi hanno fatto storcere un pochetto.

La prima,quasi veniale,riguarda la descrizione dei personaggi di Star Trek Deep Space Nine. Qui l’autore sostiene che Jadzia Dax – nello scorrere della serie, diventa il mentore della bajoriana Kira Nerys, mentre quest’ultima insegnerà alla Trill (cfr. Jadzia) a lasciarsi andare. Vabbeh,nulla di più falso : il rapporto fra Kira e Dax è molto variegato e interessante, e l’autore sbaglia in pieno nel descriverlo (In tutta la serie,è Dax che cerca di smussare il carattere iroso e introverso del Maggiore Kira). Tuttavia, non mi sento di criticarlo più di tanto : all’epeca, DS9 era agli albori e probabilmente l’autore ha citato fonti errate o ha scritto quanto ha scritto sulla base di informazioni inesatte. L’unica cosa che mi sento di dire è : se non sai di cosa parli, lascia perde e nun rompe er cazzo.

Secondo errore : questo non dipende, probabilmente, dall’autore,ma l’unica foto della Stazione Deep Space Nine è stampata al contrario. Mordivoi.

Terzo errore : in una didascalia,parlando del film Generazioni, il libro riporta che l’Enterprise D si trova nei pressi dell’osservatorio di Mariposa. Mariposa…Mariposa…mariposatete,porca troia,invece di scrivere ste cazzate : l’osservatorio di AMARGOSA,cazzo,non Mariposa.Cosa cazzo è Mariposa,una pizzeria?!

Però…però…se siete disposti a passare sopra a queste piccole magagne (che comunque non dovrebbero esserci),allora il libro in questione arricchirà non poco la vostra libreria Trek. Lo potete trovare, a poco prezzo ma usato (io l’ho preso nuovo,gnagnagna) per esempio qui.

Life long ‘nd prosper.

Ale

11/07/2011

La Mano Tagliata - Preston & Child

Buongiorno a tutti, buon Lunerdi e ben ritrovati su queste pagine. Interessante weekend dedicato alla lettura,quello ultimo scorso : ho infatti iniziato e concluso l’ultima ma non ultima fatica dell’insuperabile duo Preston & Child i quali, ancora una volta, si confermano ai vertici della narrativa thriller mondiale. Il sito “ebookee” riporta la seconda di copertina. Leggiamola :

"Durante una battuta di caccia nelle Highlands Uscozzesi, l'agente speciale dell'FBI Aloysius Pendergast viene colpito da una fucilata, inaspettata e lancinante quanto la rivelazione che l'accompagna: sua moglie Helen, che anni prima Pendergast aveva visto morire con i propri occhi, in realta e ancora viva. A premere il grilletto - e a mettere in dubbio in un solo, terribile istante tutto cio che Pendergast ha sempre creduto sul conto della moglie - e Judson, fratello della stessa Helen. E adesso, mentre col petto intriso di sangue sprofonda nelle sabbie mobili che lo circondano, Pendergast guarda Judson dritto negli occhi, e giura vendetta. Ma non puo esserci vendetta senza verita. E cosi Aloysius, miracolosamente scampato alla morte, si mette a indagare, deciso a chiarire ogni dettaglio di una storia che man mano si fa sempre piu intricata. Finche, pezzo dopo pezzo, dalle strade di New York alle paludi della Louisiana, il mistero di Helen si chiarisce, svelando i contorni di un complotto dalla portata storica e sconvolgente..."

Ancora una volta, l’agente Pendergast (e dovreste vedere come si incazza quando lo chiamano Pendergrast!), si troverà di fronte a nemici subdoli e astuti – e anche uno zinzino fortunati, ma grazie alle sue incredibili peculiarità ne verrà fuori vittorioso…almeno per un po’,perché nel finale una sorpresa a dir poco amara lo sconvolgerà nel suo intimo più profondo. Questo è il secondo libro di tre e,almeno per ora,non ho idea di quando si chiuderà questa appassionante trilogia che apre uno squarcio sul passato dell’agente dell’FBI più intrigante dai tempi di Mulder; si scoprirà anche qualcosina in più sulla misteriosa Constance ma il perno intorno al quale ruota l’intera opera è la moglie di Pendergast ed il suo oscuro retaggio...Non intendo andare oltre,onde evitare di guastarvi il piacere della lettura : vi dico solo che anche questo libro, come gli altri inerenti Pendergast,è assolutamente imperdibile. Lo trovate nelle migliori librerie a 20 lemuri.

Alla prossima volta

Ale