11/14/2011

VideoGames & Letteratura


Buongiorno a quasi tutti,buon LuneRdi e ben ritrovati su queste pagine; colgo al volo il suggerimento di Anna che mi ha inviato questo stralcio preso da un libro di Arturo Mazzarella. Leggete, desumente, derimete. Alla prossima.
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“…Dobbiamo proprio ai videogame, al dispendio di impulsi fisici e risorse intellettive che richiedono al giocatore, la visualizzazione più pregnante – nell’intero ambito dei media digitali – della coesistenza tra materialità e immaterialità. Anzi, per esprimerci con maggiore aderenza, dobbiamo ai videogame una nuova topografia dell’immateriale: finalmente radicato nello stadio germinale della realtà, là dove essa si rivela una pura connessione virtuale; un intreccio di forme non ancora condizionate dai vincoli della determinazione semantica, libere di intersecarsi in sequenze di immagini fluide e scorrevoli.
Scorrevolezza e fluidità dell’immagine: intorno a questa coppia concettuale di estrema semplicità ruota il dispositivo dei videogame; il quale, a sua volta, non è altro che una sorta di compendio elettronico delle regole elementari su cui si fonda il mondo virtuale (…) Se la virtualità coincide con il luogo di nascita e di sviluppo dei linguaggi per immagini, non può che trovare nei videogame un riscontro di immediata potenza espressiva, un laboratorio dove è possibile isolare e analizzare le singole componenti che confluiscono nell’immaginazione collettiva. Una cornice, quest’ultima, nella quale rientra ovviamente anche la letteratura. Alla pari dei videogame. Esattamente alla pari, dal momento che le scritture letterarie di cui ci siamo occupati fin qui devono non poco – senza saperlo – ai videogame: alla loro logica interna e alla loro conformazione “estetica”. Bisogna prendere atto che i videogame aiutano la letteratura a ritrovare la propria identità: al culmine di un progressivo rafforzamento delle sue prerogative originarie.
I videogame, grazie all’immediata esibizione della virtualità impressa in ciascuna delle immagini presentate, consentono al discorso letterario di riconoscere le potenzialità che si annidano nelle sue maglie immateriali: la vocazione virtuale che, da sempre, lo connota. Quello che i videogame mostrano esplicitamente costituisce, in altre parole, il modello implicito intorno al quale la scrittura letteraria ha costruito nel corso del tempo la propria fisionomia.
Come negare, infatti, che le immagini letterarie – volatili, approssimative, indefinite per natura – possiedano una loro materialità? Lo testimonia lo strato denso di passioni, umori e desideri, sia fisici sia intellettivi, la cui attivazione automatica nel lettore è richiesta dal testo come requisito essenziale per l’adempimento della propria funzione creativa”.

ARTURO MAZZARELLA
LA GRANDE RETE DELLA SCRITTURA
La letteratura dopo la rivoluzione digitale
Bollati Boringhieri
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Nella foto : After The War

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