Il Tempo non ha mai mitigato -
Una vera sofferenza si rafforza
Come fanno i Tendini, con gli Anni -
Il Tempo è un Test per il Dolore -
Ma non un Rimedio -
Se tale si dimostra, dimostra anche
Che non c'era Malattia -
Emily Dickinson
Dagli Astri, la Scienza. O la Conoscenza. Un angolo del Profondo Blu,dove trovare rifugio. - - - "Siamo grandi nei cuori di chi ci ama e siamo invidiati nei cuori di chi ci odia, ma l'invidia non è degna di poesia mentre l'amore tutto contiene e tutto trasporta cosicchè io e la mia poesia possiamo parlarne sempre..."
Il Tempo è un Test per il Dolore -
Ma non un Rimedio -
Se tale si dimostra, dimostra anche
Che non c'era Malattia -
Emily Dickinson
Buonasega a tutti e ben ritrovati su queste pagine; la mia “cinque giorni” praghese si è conclusa con successo : andrò ora a dissipare alcune voci,così che non inquinino i fatti. Tuttavia, come da consolidata tradizione, cominciamo dall’inizio, che è sempre la cosa migliore. In primo luogo, vi consiglio caldamente, per i vostri viaggi, di NON affidarvi alla compagnia “SmartWings”, la sola – di tutte le compagnie aeree con le quali io abbia viaggiato, dove il semplice servizio di catering si paga. Questo significa che, se c’avete sete, o aspettate di concludere il viaggio oppure sborsate un soldo (cfr. un euro) per una bottiglietta d’acqua. Una cosa scandalosa, a mio modesto avviso, visto che in qualità di passeggero, sono anche temporaneamente prigioniero sul velivolo : e che cazzo, se non ho il becco di un quattrino o non ho valuta locale devo quindi crepare di sete?E se, per esempio, l’acqua mi fosse indispensabile per deglutire o sciogliere una medicina, perché devo pagare per averla, dopo aver già pagato il biglietto – e quindi tutti i servizi annessi? Un vero deficit e un vero sopruso, che non mancherò di tener presente per i miei (si spera) futuri viaggi. Right, detto questo, passiamo all’annosa questione del cambio Euro – Corona. In un fracco di forum o, comunque, in generale sul Web, si legge – come è capitato a me, che la cosa migliore da fare è cambiare gli Euri in aeroporto, perché a Praga ti fottono con gli interessi, il servizio, etc. Vista la generale concordanza di opinioni, mi sono adeguato al suggerimento, cambiando i soldi al Duty Free, col risultato d’aver ottenuto per 1 Euro, 20.81 corone.
Mortaccivostra. E mortaccimia, ovviamente,che mi sono fidato.
Avendo finito prematuramente i soldi (di questo vi parlerò fra qualche riga), ho cambiato qualche lemure pure nella capitale Ceca. Il risultato è che, senza girare troppo, per 1 Euro ho avuto la bellezza di 22,5 corone, al netto di tutti i servizi. Inoltre, molti commercianti accettano gli Euro e in linea generale (questa la do solo come informazione, avendo letto ma NON avendo provato) il cambio nei negozi è di 1 Euro per 24 Corone.
Quindi, lasciate perdere i ridicoli suggerimenti sparsi nel Profondo Blu da sedicenti esperti : in qualità di fresco turista appena tornato (e spellato) da Praga, vi consiglio di cambiare i dindi direttamente in loco o, comunque, MAI in aeroporto, specialmente non nella Capitale.
Alla via così, vo a continuare. Se state per partire per Praga, al di la di quanto possiate o meno leggere nella previsioni o gli stessi esperti citati poco fa possano dirvi, nella vostra valigia non devono mancare : la carta d’identità valida per l’Espatrio o il passaporto; un robusto ombrello; un maglione o una felpa pesante, anche se andate in pieno Agosto (o a fine Luglio,nd AleNet); scarpe comode, preferibilmente da ginnastica e resistenti all’acqua; diger-seltz.
Sul documento, non spendo altre righe, perché la ragione mi pare ovvia; sull’ombrello, consideratelo obbligatorio, perché il Tempo, nella ridente repubblica ceca, varia da un momento all’altro e quando inizia a piovere può farlo anche per 36 ore di seguito…non è una esagerazione, proprio 36 ore : credetemi, io lo so. E non parlo di pioggerellina primaverile, ma di nubifragi. Da qui, il suggerimento del maglione, perché certi momenti si gela tanto da cacarsi sotto. Scarpe comode, perché – sempre al di la di quello che si dice in giro, Praga non è certo una metropoli e, se avete buone gambe, potrete coprirla tutta (o,comunque, potrete coprire tutto ciò che merita d’esser visto) nel giro di un giorno e mezzo, massimo due giorni : al terzo, vi ritroverete a rivedere quello che avrete già visitato. Infine, un digestivo, perché Praga è bella, per certi versi emozionante, ma i Praghesi non solo mi sono parsi un po’…lenti di comprendonio, ma soprattutto offrono una cucina non esattamente al top.
Dopo tutti questi consigli utili a farvi vivere meglio (almeno spero) la vostra prossima vacanza nella terra del prosciutto, spendiamo qualche riga su quanto c’e’ di bello nella Capitale cecata.
In primo luogo, vorrei sottolineare tre cose per le quali Praga da una pista (cfr, supera largamente) la mia amata Roma : i trasporti pubblici; la sicurezza; il sistema fognario. Se su quest’ultimo punto avete inarcato un sopracciglio, vi invito a riflettere (specialmente se come me vivete nella capitale, la sola e unica), su un punto : avete presente quei begli acquazzoni…sapete,no,quando piove quel terriccio schifoso, per ore e ore, a catinelle e la città impazzisce, i dementi perdono quella già minima facoltà di guidare e le strade diventano dei veri e propri acquitrini così che quelli come me, che viaggiano quasi sempre su due ruote, rischiano di sfracellarsi fra buche, laghi, sfaldamenti dell’asfalto e teste di cazzo al volante? Ecco, se avete questo quadro, considerate pure che spesso basta un po’ di pioggia per paralizzare o comunque impensierire seriamente Roma. Questo,a Praga, non succede, grazie ad una superba manutenzione cittadina, allo spirito civico dei Praghesi e ad un sistema fognario in grado di sopportare 36 ore ininterrotte di diluvio (non pioggia : DILUVIO!), con la sola conseguenza di qualche pozzanghera qua e la, più che altro nelle zone più lontane dal centro.
Un centro spesso affollato, per non dire strapieno, di turisti e indigeni, che possono godersi la città a tutte le ore del giorno e della notte grazie alla presenza costante e molto riservata (mai invasiva) di un alto numero di agenti di polizia, la cui sola presenza diffida gli stronzi a comportarsi come tali. In ultimo, la metropolitana (per tacere dei bus e dei tram) : tre linee che coprono l’intera città, per un servizio veloce, efficiente e sicuro…e ve lo dice uno che è salito sull’ultimo autobus circa vent’anni fa (ucciso dalla mostruosa e tutt’ora viva inefficienza), prima di passare in via definitiva alle due ruote. Ah, in questo senso, dimenticate le “Card” spenna turisti che tutte le capitali offrono : è più conveniente un biglietto giornaliero che, per poco più di 100 corone (circa 5 euro), vi permetterà di prendere bus metro e tram tutte le volte che vorrete per 24 ore dalla prima timbratura.
Ora, sfatiamo un altro mito : “la vita a Praga costa meno”. Si, meno di Parigi, ma non certo meno della capitale o, in generale, non certo meno che in Italia. In linea generale, è vero che costano meno le sigarette (poco più di 3 lemuri contro i quattro abbondanti del Bel Paese) : a tal proposito, se prediligete le Chesterfield Rosse, armatevi di santa pazienza, perché non sono per nulla semplici da trovare, come ho scoperto a mie spese. Tuttavia, non si vive di sola nicotina : un caffè costa mediamente due euro, un menù al McDonald mediamente un paio d’euro in più che da noi e per due primi (per quanto abbondanti), un piattino di patate fritte e un’acqua potreste spendere tranquillamente oltre le 900 corone, almeno in un ristorante ceco. Un portachiavi per ricordo costa intorno alle 100 corone (4 euro abbondanti!), un cornetto al cioccolato circa due euro, un paio di Levis attorno ai 160 (euro,non corone)…e così via, il quadro dovrebbe esservi chiaro.
Alla via così, sto post è lungo e c’ho ancora un po’ di cose da dirvi : vediamo, questa seconda parte la chiameremo : “Cosa Fare A Praga Quando Sei Morto”, parafrasando un film con Andy Garcia. In linea di massima, diciamo che il vostro giro dovrebbe iniziare da Piazza della Repubblica, vero punto di snodo dell’intera città e ottimo punto dal quale partire; da qui, sarete infatti vicini alla Torre delle Polveri, sulla quale vi consiglio di salire (per 350 corone, non gratuitamente : scoprirete che a Praga si paga quasi tutto, persino l’ingresso in molte chiese), onde poter ammirare uno spettacolare panorama dall’alto. Fatto questo, spalle alla torre, potrete scegliere se scivolarci sotto o girare a sinatra. Diciamo che proseguirete senza voltare e vi inoltrerete nelle vie zeppe di negozi di ogni genere (specialmente di roba mangereccia e souvenir, veramente a profusione!), dove lo spirito mezzo gotico-barocco-art nuveau della città vi colmerà gli occhi di una bellezza poco duratura ma molto profonda. Camminando in questo senso, troverete anche una pasticceria di cioccolato belga dove tendono ad arrotondare un po’ troppo, le commesse non sono proprio oscar alla simpatia e i cioccolatini lasciano il tempo che trovano : insomma, Nutella docet e il resto, come si dice, se ficca.
Poco oltre, ecco il vanto dell’intera città : l’orologio astronomico! Oh, se leggete nel Profondo Blu di questo orologio, pare essere una delle sette meraviglie del mondo; invece, è una simpatica opera appiccicata al municipio, che merita tutta la vostra attenzione, ma per non più di cinque minuti. Già che ci siete, approfittate dei chioschi la attorno per comprare il tipico dolce locale : una sorta di girella che ricorda molto la pasta di un cornetto, cava all’interno e zeppa di zucchero, davvero ottima. Non ricordo l’impronunciabile nome, ma ricordo il sapore…ottimo,davvero! Fatto questo, potrete scegliere se procedere alla vostra destra, verso il quartiere ebraico (dove ci sono i negozi di moda…moda vera, tipo Valentino, Fendi e compagnia bella), oppure proseguire diritti, per arrivare la dove nessun uom…pardon, mi sono lasciato trascinare; dicevo, proseguire per arrivare all’altro pezzo forte di Praga, ovvero Ponte Carlo. Ora : Ponte Carlo è un gran bel ponte che attraversa il fiume Moldava, pieno zeppo di statue e con due bei torrioni all’inizio e alla fine, anch’essi visitabili a pagamento; right, io sono uno zinzino di parte dicendo che i ponti di Castel Sant’Angelo a Roma o il Ponte Alexander III a Parigi se lo magnano a mozzichi sto poro Ponte Carlo, però in effetti è un bel vedere (con un po’ di fortuna potrete anche scorgere degli splendi cigni!), quindi andateci. Non andate, invece, al primo chiosco sito nella parte finale del ponte, sulla destra : il caffè è una purga romulana, i prezzi sono altissimi (e quelli esposti sono ESENTI dal “servizio”, figli di puttana!) e i dolcetti sono all’arsenico. A buon intenditor…
Superato il ponte, non potrete esimervi dall’inerpicarvi, letteralmente, per le salite che ci sono subito dopo, onde raggiungere il famoso “Castello Di Praga”; prima che vi aspettiate di trovare luoghi con torri, merli, ponti levatoi et similia, sappiate che quasi tutto quello che è indicato come “Castello”, a Praga, si riferisce alle sole mura perimetrali; dentro NON ci sono castelli (come per esempio quello di San Giorgio a Lisbona o Castel Sant’Angelo a Roma, VERI castelli, intesi nella loro accezione più autentica), in favore di parchi o altri monumenti comunque molto interessanti, come la Cattedrale di San Vito che ricorda alla lontana il Duomo di Milano, solo mille volte più affascinante e maestosa : una visita che NON dovete saltare, per nessun motivo. C’e’ poi un altro Castello dalla parte opposta della città (ricordate quanto ho appena detto sui castelli di Praga) del quale non ricordo il nome, ma segnalato benissimo praticamente ovunque, anche sui disegnini delle fermate della Metro; qui, troverete un bellissimo parco, un affascinante cimitero e la Basilica di San Pietro e Paolo, bellissima nella sua maestosità. Right…questo è quanto. Riavvolgiamo il nastro e torniamo alla Torre delle Polveri, per prendere l’altra strada : qui troverete dei bei negozi piuttosto variegati, una quantità infinita di sedi della Unicredit e quasi altrettanti McDonald. Sbucherete quindi a Piazza Venceslao, dove potrete dedicarvi allo shopping o inerpicarvi verso l’alto dove, alla fine di una lunghissima strada, troverete il Museo di Storia Nazionale : nulla di esaltante (espone praticamente solo copie), ma sicuramente merita un po’ del vostro tempo, quindi non saltate la visita. Nel piazzale antistante il museo troverete anche un monumento alla memoria del primo martire della “Primavera di Praga”, della quale, magari, vi racconterò in un altro post.
Questo è davvero tutto, mes amis : Praga è una bella città, molto piccola, molto carina, molto pulita, molto costosa, molto affascinante, molto ben servita. Merita sicuramente una visita, ma che sia di tre giorni o la noia potrebbe iniziare a far capolino e non è una bella cosa.
A me, non resta altro che augurarvi buon viaggio e darvi appuntamento al prossimo post.
Ale
Non posso,davvero,esimermi dal complimentarmi con i prodi,gloriosi gestori dei lavori in corso fra Via Laurentina e Via degli Artificieri; il pericoloso incrocio appena citato, già di per se difficile da superare per la sua intrinseca posizione, è oggi stato arricchito da un nuovo gadget, che innalza il livello di difficoltà : una bella grata lunga diversi metri e alta almeno un paio, che limita la già scarsissima visuale destra – da dove arrivano centinaia di auto che non rallentano neanche quando il semaforo a seguire è palesemente rosso. Davvero,i miei complimenti : venire a lavoro è già di per se noioso…sapere che almeno ci sono cose come questa che innalzano il livello di attenzione,donando tutta una nuova verve all’inizio della giornata è fantastico! Grazie, grazie di cuore…e,se nel mio piccolo posso permettermi di dare un suggerimento, che ne direste,la prossima volta, di mettere anche un po’ d’olio sull’asfalto che già di suo cade a pezzi, in quel tratto? Non sarebbe anche questo un bell’incentivo alla guida sicura?Bravi…bravi,davvero. Sono felice di pagare le tasse ed essere così amorevolmente tutelato. Oh,mi raccomando eh...mi aspetto sempre nuove,grandi idee!
Il sito “ComingSoon.it”, ne riporta la stringata (e non del tutto esatta) trama. Leggiamola:
“Ambientato nell'anno 117 nella Britannia occupata dai Romani, Centurion racconta la storia di Quintus Dias, unico sopravvissuto ad un attacco dei Pitti (la popolazione pre-celtica che abitava oltre il Vallo di Adriano e si opponeva alla dominazione Romana) che, assieme al Generale Virilus, marcerà verso nord per debellare il nemico barbaro.”
Diciamo che in effetti le cose stanno più o meno (più meno,che più) così, ma la marcia sopra indicata si interrompe già a metà film, dopodichè i sopravvissuti della nona legione romana (sotto il comando di quel cojone di Giulio Agricola), avranno il loro bel daffare per sopravvivere ai Pitti e alla loro mortale Cacciatrice. Un film ottimamente realizzato e splendidamente recitato, molto violento, colmo d’azione e con una strizzata d’occhio ai buoni sentimenti. Uno spaccato di vita dell’epoca imperiale romana, vista dagli occhi di un generale prima e di un centurione poi, centurione che dovrà fare appello a tutto il suo coraggio (ed al suo Amore per Roma), per sopravvivere nella lande impervie della Britannia, con la costante minaccia dei Pitti. Non posso non consigliarvi caldamente la visione di questa pellicola, perché si tratta davvero di un piccolo gioiello (misconosciuto) che merita due ore del vostro tempo : le ripagherà in pieno.
Alla prossima volta.
Ale