6/18/2013

I Dodici - J. Cronin



Lo so. Leggendo il titolo del post, qualcuno di voi potrebbe pensare che mi sto riferendo ad un certo tizio a capo dei “Dodici”, ovvero un gruppo scelto paramilitare di uomini che non hanno più “la luce dei sentimenti negli occhi” e che “attendono solo un segnale”, comparso il quale il mondo così come lo conosciamo oggi scomparirà e inizierà una nuova era.

Ebbene,no,non è così. Anche se, tutto sommato, la cazzata di libro che vado a recensire quasi rivaleggia con le stronzate che ho scritto qui sopra.

In un post precedente, vi avevo raccontato de “Il Passaggio” di J. Cronin, un libro a dir poco fantastico, scritto benissimo, scorrevole, interessante - a tratti persino toccante; nonostante i tempi biblici dell’editoria Italiana, ho accolto con piacere l’arrivo de “I Dodici”, secondo libro di questa annunciata trilogia.
Right…tanto era bello il primo, tanto è “inutile” questo secondo tomo, che definirei <> (appunto) ; l’opera manca di mordente,si chiacchiera un sacco e si produce poco,i personaggi principali mancano di carisma e si aggiungono un fottio di pupazzi nuovi che,tutto sommato,sono utili come un coltello quando si deve mangiare una zuppa.

Lento,lentissimo,zeppo di chiacchiere inutili e in generale poco scorrevole, sembra quasi che non sia stato Cronin a scrivere questo secondo volume,ma un Ghost Writer alle prime armi. Mi piacerebbe davvero “sconsigliarvelo” ma, per rimanere in tema, se avete letto “Il Passaggio”, allora purtroppo per voi questo è un acquisto obbligato; potreste magari aspettare un po’ – le edizioni economiche sono dietro l’angolo, perché davvero questo libro non vale per nulla l’esborso.

Al prossimo post.

Ale 

ps: se proprio non potete farne a meno, qui lo trovate ad un prezzo leggermente minore.

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