6/11/2013

L'Importanza Di Chiamarsi Raw

Buongiorno a qualcuno di voi, buon Martedi e ben ritrovati su queste pagine. Mentre la Capitale è avvolta dai primi caldi (e primi smog nonchè primi sbroccamenti dovuti appunto,mi auguro, ai classici "primi caldi"),ci ritroviamo qui su Ex Astris a parlare...rullo di tamburi e cosa nuova...di fotografia. In particolare, oggi, andiamo a scoprire quelle che chiameremo "Le meraviglie del formato Raw" (per quel poco che posso conoscere e che mi diletterò a illustrare).

Allora...poichè spesso una immagine vale più di mille parole, cominciamo.





Questa foto, scattata in un momento di semi-apertura del cielo di tardo pomeriggio sul mare di Tor San Lorenzo (in una giornata di nuvole e pioggia), è stata catturata in formato RAW con questi settaggi:
EOS 600D con Tamron 70/300, diaframma F/5.6, con tempo di esposizione a 1/1600,esposimetro a 0 e ISO 400. Come potrete notare da voi, l'immagine è decisamente sovraesposta nonostante il tempo di scatto, con pochi dettagli visibili, il mare "slavato" e il cielo gradevole solo nella parte del fuoco centrale. Prima di interpolarla in JPG per poterla mettere qui, la dimensione del file era prossima ai 30 MB. Quest'ultimo dato mi permette quindi di addentrarmi nell' "importanza di chiamarsi RAW"; un file così grosso,com'e' facilmente intuibile, contiene un fottio di informazioni, che la macchina cattura "as is", ovvero così com'e', senza alcuna interpolazione o manipolazione da parte della IA o del software della nostra amica di scatto. Non a caso, la parola "RAW", in inglese, fra i suoi significati vanta anche quello di "Grezzo", "Crudo"...e,in effetti,è proprio così. Scegliendo questo tipo di formato dal menù della nostra macchina, otterremo scatti "lisci" così come vengono registrati dal sensore CMOS o CCD con la sola conversione da analogico a digitale, in forma numerica sui singoli dati grezzi dell'incidenza luminosa sui canali principali, ovvero R (red) G (green) B (Blu). Nelle macchine di fascia alta - così a titolo informativo, esiste anche il canale E, ovvero Emerald.

L'estensione RAW non è un formato riconosciuto universalmente come per esempio le BitMap o le JPG. Anzi, molte case - praticamente tutte, hanno un loro formato proprietario che può essere visualizzato solo con i più potenti sw di fotoritocco (vedi ad esempio Adobe Camera Raw o Digital Photo Professional) e quindi elaborato al computer per una futura conversione. Addirittura, in certi casi, solo il sw proprietario di una data casa produttrice è in grado di aprire un file RAW.

Ora : quali sono i vantaggi (e gli svantaggi) nell'uso di tale formato? In primo luogo, c'e' il fatto...del peso. Anche la più banale delle immagini può arrivare a 20,30 MB a scatto e i tempi di memorizzazione sono leggermente più lunghi. Inoltre, proprio per quanto specificato qualche riga più sopra, i file RAW vanno NECESSARIAMENTE elaborati (e salvati in altro formato) prima di poterli pubblicare su siti, social network et similia. I vantaggi, di contro, sono evidenti...e ancora una volta, lascio che sia un'immagine a spiegare :





Questa, per quanto non sembri, è la medesima immagine di prima, rimodellata in post-produzione con il solo "Camera Raw" di Adobe. Se l'immagine fosse stata catturata in JPG, i parametri sui quali operare sarebbero stati pochissimi e "salvarla" sarebbe stato impossibile; di contro, con un file di 30MB zeppo di dettagli e senza interpretazione della macchina, ci troveremo a poter modificare tinta, esposizione, luci ambientali, neri, saturazione, fuoco e un...mare (è il caso di dirlo) di altri dettagli che hanno reso l'immagine quel piccolo gioiello marino che vedete qui sopra...al "prezzo" di 3 minuti di elaborazione e con un peso di soli 4 MB.

Quindi, come il mio mentore Joseph dice sempre, "Se devi fare un buono scatto, fallo in RAW".

Et Ipse Dixit.

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