Che libro,ragazzi.
Che libro. Sono pochi,pochissimi i tomi che hanno saputo
entusiasmarmi a tale livello. I personaggi sembrano uscire dal loro regno di
carta per raccontarci le loro storie, tanta è la profondità profusa nella loro
creazione. Ovviamente sto parlando de “I draghi del crepuscolo d’autunno”. Si,perché
il libro di cui vi parlo oggi, “Abisso Nero”, di James M. Tabor, edito dalla
NORD, non vale nemmeno la carta dove è stampato. Il sito GoodBook ci riporta la
seconda. Leggiamola:
“Esiste un luogo mai esplorato dall'uomo. Un luogo dove si
aprono baratri senza fondo e laghi di acqua acida. Un luogo dove regna
l'oscurità e ogni passo può essere l'ultimo. Un luogo dove si nasconde una
minaccia molto più pericolosa del buio... Quel luogo ha un nome: Cueva de Luz.
Afghanistan. Daniel Wyman è stato fortunato: rimasto coinvolto in un
violentissimo scontro a fuoco, ha riportato soltanto una lieve ferita alla
spalla. Nelle ore successive al ricovero presso l'ospedale da campo, però, le
sue condizioni peggiorano fino a che Daniel viene trovato morto in un lago di
sangue. E, nel giro di poco tempo, un altro soldato va incontro alla stessa,
tragica sorte. E poi un altro, e un altro ancora... Washington. Hallie Leland
non ha dimenticato il sapore amaro dell'ingiustizia: è passato meno di un anno
da quando ha subito un'infamante accusa di spionaggio che le è costata il posto
di ricercatrice alla BARDA, l'autorità governativa istituita per fronteggiare
attacchi batteriologici. Tuttavia ora è lo stesso presidente degli Stati Uniti
a chiederle di rientrare in servizio. Perché esiste un solo modo per fermare la
misteriosa epidemia che sta decimando le forze armate di stanza in Afghanistan
e che rischia di colpire milioni di persone in tutto il mondo: scendere nella
grotta più profonda della Terra per raccogliere alcuni campioni del rarissimo
batterio da cui sarà possibile ricavare la cura. E Hallie è l'unica che sia
stata laggiù.”
Tutto molto interessante, sulla carta. Il problema di questo
libro è insito nella sua banalità, nei personaggi stereotipati e,più di
tutto,una trama così ovvia da risultare quasi ridicola…anche nel “colpo di
scena” dei cattivi e nel finale scontatissimo. Inoltre,per allungare il brodo,
ci si imbatte con frequenza in dialoghi assolutamente inutili del tipo : “Ti
piace il baseball?”. “Si.” “Ah…anche a me.” “Ma dai.” “Si,ti assicuro.” “Davvero?Proprio
il baseball?”. “Si.” “Pensa,anche a me.” “Davvero?”. “Si.” “Giura.” “Giuro.” “Proprio
il baseball.” “Si.” “Pensa…anche a me”.
Ovviamente,sto dialogo me lo so inventato,ma è più o meno
quello con cui vi troverete a misurarvi prima della fine. Assolutamente
sconsigliato…se ha trovato posto su ExAstris,è solo perché mi piace recensire
tutto quello che leggo. Anche quando è una cacata di dimensioni astronomiche.
Addio.
Ale
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