7/11/2012

Abisso Nero - James M.Tabor


Che libro,ragazzi.
Che libro. Sono pochi,pochissimi i tomi che hanno saputo entusiasmarmi a tale livello. I personaggi sembrano uscire dal loro regno di carta per raccontarci le loro storie, tanta è la profondità profusa nella loro creazione. Ovviamente sto parlando de “I draghi del crepuscolo d’autunno”. Si,perché il libro di cui vi parlo oggi, “Abisso Nero”, di James M. Tabor, edito dalla NORD, non vale nemmeno la carta dove è stampato. Il sito GoodBook ci riporta la seconda. Leggiamola:

“Esiste un luogo mai esplorato dall'uomo. Un luogo dove si aprono baratri senza fondo e laghi di acqua acida. Un luogo dove regna l'oscurità e ogni passo può essere l'ultimo. Un luogo dove si nasconde una minaccia molto più pericolosa del buio... Quel luogo ha un nome: Cueva de Luz. Afghanistan. Daniel Wyman è stato fortunato: rimasto coinvolto in un violentissimo scontro a fuoco, ha riportato soltanto una lieve ferita alla spalla. Nelle ore successive al ricovero presso l'ospedale da campo, però, le sue condizioni peggiorano fino a che Daniel viene trovato morto in un lago di sangue. E, nel giro di poco tempo, un altro soldato va incontro alla stessa, tragica sorte. E poi un altro, e un altro ancora... Washington. Hallie Leland non ha dimenticato il sapore amaro dell'ingiustizia: è passato meno di un anno da quando ha subito un'infamante accusa di spionaggio che le è costata il posto di ricercatrice alla BARDA, l'autorità governativa istituita per fronteggiare attacchi batteriologici. Tuttavia ora è lo stesso presidente degli Stati Uniti a chiederle di rientrare in servizio. Perché esiste un solo modo per fermare la misteriosa epidemia che sta decimando le forze armate di stanza in Afghanistan e che rischia di colpire milioni di persone in tutto il mondo: scendere nella grotta più profonda della Terra per raccogliere alcuni campioni del rarissimo batterio da cui sarà possibile ricavare la cura. E Hallie è l'unica che sia stata laggiù.”

Tutto molto interessante, sulla carta. Il problema di questo libro è insito nella sua banalità, nei personaggi stereotipati e,più di tutto,una trama così ovvia da risultare quasi ridicola…anche nel “colpo di scena” dei cattivi e nel finale scontatissimo. Inoltre,per allungare il brodo, ci si imbatte con frequenza in dialoghi assolutamente inutili del tipo : “Ti piace il baseball?”. “Si.” “Ah…anche a me.” “Ma dai.” “Si,ti assicuro.” “Davvero?Proprio il baseball?”. “Si.” “Pensa,anche a me.” “Davvero?”. “Si.” “Giura.” “Giuro.” “Proprio il baseball.” “Si.” “Pensa…anche a me”.

Ovviamente,sto dialogo me lo so inventato,ma è più o meno quello con cui vi troverete a misurarvi prima della fine. Assolutamente sconsigliato…se ha trovato posto su ExAstris,è solo perché mi piace recensire tutto quello che leggo. Anche quando è una cacata di dimensioni astronomiche.
Addio.

Ale

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