6/09/2006

SETI

<<>> Philip Morrison, MIT, 12 Ottobre 1993.

Citazione d'obbligo per uno dei più grandi scienziati contemporanei, uno che ha dedicato alla ricerca pura gran parte dei suoi sforzi. Come immagino sia chiaro, l'argomento di oggi sarà il "SETI" e la sua storia.

SETI è l'acronimo di Search Extra Terrestrial Intelligence, ovvero Ricerca di Intelligenza Extra Terrestre. Verrebbe da chiedersi se non varrebbe la pena di cercare prima dell'Intelligenza Terrestre,ma transeat.
Per pensare di poter sondare le infinite profondità del cosmo, dobbiamo necessariamente fermarci a pensare su alcuni dati di fatto. A parte quello che si vede al cinema, non abbiamo mai messo veramente piede su nessun pianeta che non sia il nostro (onestamente,dubito pure che siamo finiti sulla Luna,ma transeat), e le nostre sonde spaziali, piccoli miracoli della tecnologia, solo di recente hanno varcato i confini del sistema solare. Le distanze siderali sono immense, proibitive per il nostro attuale stato tecnologico e pensare di mandare qualcuno anche su Marte, che è relativamente vicino, è per ora improponibile. Per capire quanto le distanze possano influire su eventuali missioni nel cosmo, basti citare la sonda Voyager I (che bel nome!).
Questa piccola dama viaggia alla velocità di 62000 km l'ora, una velocità che sembra estremamente elevata per i canoni "terrestri", ma che perde completamente di significato fuori dal nostro piccolo mondo:infatti, per raggiungere la stella a noi più vicina, che dista 4,3 anni luce, la Voyager impiegherebbe circa 70000 anni.
Allora,come cercare tracce di vita extraterrestre, superando i limiti della tecnologia spaziale? La risposta, nella sua semplicità, è a dir poco geniale : con le onde radio!
I primi ad ipotizzare che le onde radio fossero un buon mezzo per localizzare eventuali "ET", furono nell'ormai lontano 1959, Philip Morrison e Giuseppe Cocconi; i due scienziati suggerirono una interessante teoria : puntando un radiotelescopio verso le stelle di classe solare e sondando la frequenza dell'idrogeno - 1420mhz - si sarebbe potuto captare tanto il movimento delle stelle, quanto un eventuale segnale di origine artificiale. Questo, sempre in teoria, sarebbe possibile grazie al fatto che la frequenza dell'idrogeno è unita alle frequenze "vicine" da un basso rumore di fondo dell'Universo il che, virtualmente, renderebbe attendibile un eventuale segnale radio su quella banda.
Poco tempo dopo, a cavallo fra il 1960 e il 1961, un autentico genio, mister Frank Drake iniziò a lavorare presso l'NRAO. Il suo progetto prevedeva di puntare un telescopio verso due stelle specifiche, Tau Ceti e Epsilon Erinadi, per catturare la banda passante sulla frequenza dei 1420mhz; ma questo non fu dovuto al lavoro di Cocconi & Morrison, quanto al fatto che la NASA disponeva già di un radiotelescopio che analizzava quella frequenza e che quindi, per il suo progetto, non avrebbe dovuto chiedere ulteriori fondi...!Certo,si trattava di un progetto estremamente modesto rispetto all'attuale realtà del SETI,ma era comunque un inizio.
Pur non avendo captato alcun segnale, Mister Drake, nel 1974, ebbe la geniale idea di convogliare un flusso da venti trilioni di watt nel radiofaro di Arecibo (il più grande radiotelescopio del mondo, con 310 metri di diametro!), per mandare un segnale radio contenente un codice binario del DNA umano, nelle 300000 stelle che compongono la costellazione di Ercole...e fu proprio da li, che trenta anni dopo...arriva una risposta.

Ma questo lo scoprirete...nel prossimo post...!Buon fine settimana a tutti!

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