5/25/2009

Recensione XBox 360 : Cronache di Riddick Assault On Dark Athena

È difficile valutare l’uscita di “The Chronicles of Riddick: Assault on Dark Athena” poiché si compone di caratteristiche molto diversificate tra loro, soprattutto per il mero aspetto della qualità.Ottima ad esempio è la scelta di aggiungere a questa nuova uscita l’espansione arrivata sul mercato nel 2004, “Escape from Butcher Bay” per Xbox, che all’epoca è stato accolto dal plauso di un pubblico già esaltato dall’uscita del film. “Follow up” della vecchia espansione per Xbox 360, Assault on Dark Athena cade forse nel tranello di una prevedibilità che il suo predecessore non aveva conosciuto. Il comparto multiplayer non risulta particolarmente soddisfacente…ma partiamo dall’inizio che è sempre la cosa migliore. Escape from Butcher Bay giocato su un display ad alta definizione mostra forse qualche ruga, spostamenti goffi e texture a bassa definizione su un motore grafico che mostra i suoi anni (si parla sempre di un prodotto del 2004). Nonostante ciò l’ottimo sistema di gestione di luci ed ombre fa ancora la sua figura. A cinque anni da allora possiamo rivivere lo stupore e il coinvolgimento di un gioco la cui trama (e la grafica) ci portano in recessi bui e location spettacolari…anche se talvolta si ha l’impressione di una semplice mano di vernice ridata alla vecchia espansione. Riddick, detenuto in un carcere di massima sicurezza che ci ricorda una sorta di Alcatraz intergalattica, deve evadere usando qualunque mezzo. La fuga sarà possibile utilizzando tutte le capacità del nostro antieroe: si comincia a suon di pugni e corpo a corpo, ma in seguito sarà possibile utilizzare un variegato arsenale composto armi bianche, fucili d’assalto o da caccia con sempre maggior capacità distruttiva. Tuttavia in molte occasioni sarà preferibile un approccio stealth fatto di agguati nell’ombra e uccisioni silenziose.Ancora oggi dunque Butcher bay risulta un gioco solido che unisce armoniosamente diverse modalità di azione che non temono molti confronti, anche nell’attuale panorama ludico. Saremo affiancati da compagni che hanno storie da raccontare e missioni da compiere che contribuiranno allo sviluppo del gioco complessivo, in un’atmosfera claustrofobica in cui anche i muri gridano la loro disperazione attraverso i crudeli graffiti che segnano le pareti delle location.Una costante tensione si percepisce anche nei momenti di quiete, poiché in qualsiasi momento è possibile subire un attacco silenzioso da parte delle guardie.Assault su Dark Athena si svolge dopo gli eventi di Butcher bay e conserva alcuni dei punti di forza del suo predecessore, migliorandoli. La realizzazione grafica è sicuramente di alto livello e regge il confronto con altri prodotti affini. La fantastica realizzazione delle luci e delle ombre, che era stata punto di forza di Butcher bay, viene qui ripresa e migliorata così come l’espressività dei personaggi e la fluidità dei movimenti, che riescono a convincere anche nel parallelo con altri titoli del momento. Il doppiaggio affidato allo stesso Vin Diesel contribuisce alla verosimiglianza del personaggio, che è comunque affiancato da cast vocale di tutto rispetto. Purtroppo il confronto con butcher bay non regge sempre. L’armonia tra le storie dei singoli personaggi - e lo svolgimento generale del gioco, non è sempre così scontata. Assistiamo talvolta a colloqui iniziali estremamente lunghi e tediosi prima di arrivare al caricamento di una missione che sembra non avere molta attinenza con il dialogo precedente. Spesso si percepisce una sensazione di artificiosità nello svolgimento della storia che stride non poco con il fluido e dinamico predecessore. Gli elementi del gameplay sono fondamentalmente simili a Butcher bay. Angoli bui brulicanti di pericoli e nemici in agguato, che possono essere scovati utilizzando la visione notturna propria del nostro eroe preferito. Non ci saranno risparmiate noiose, o comunque meno divertenti, sequenze in cui dovremo arrampicarci su una serie di scatole impilate, cercando di non essere inquadrati da un proiettore mentre dovremo combattere con un intelligenza artificiale che ci potrebbe tradire sul più bello inducendoci un mal di testa che ucciderà la tensione del gioco.L’impressione generale è quella di un gioco suddiviso in blocchi separati con una conseguente penalizzazione della scorrevolezza della trama. Brevi tratti di stealth sono interrotti da sequenze di pura azione seguite da rapide mischie con l’evidente risultato di spezzettare lo svolgersi del gameplay. A peggiorare le cose si aggiunge una proliferazione di platforming che tendono a bloccare il giocatore disturbandolo con inutili e monotoni passaggi, che ricordano da vicino i salti di Lara Croft.Alcuni elementi che avrebbero dovuto aggiungere varietà allo svolgimento complessivo del gioco, sbilanciano il gameplay. Ad esempio l’uso della forza bruta a danno di un più divertente approccio stealth. Ciò appare con evidenza nella seconda parte del gioco, quando dovrenmo affrontare, in una location ben iluminata, una lunga serie di droni senza cervello o quando dovremo colpire all’infinito un robot gigante, che ci è sembrato un riempitivo noioso più che un boss con cui divertirsi.Possiamo dire che la pecca più evidente di Dark Athena è proprio la mancanza di immaginazione. Invece di una fusione di diversi generi in un prodotto originale ci appare come una classico fps stealth con a volte inappropriati elementi di frenetiche risse come il buon (si fa per dire) Vin Diesel ci ha abituati al cinema.Non manca il comparto multiplayer con sei modalità. Si va dal Death match al team Death match passando per il Capture the flag, ma è nella modalità Pitch Black che il titolo dà il meglio di sé: un giocatore impersona Riddick e gli altri devono cercare di fargli la pelle, in una sorta di arena oscura, con forti rimandi alla pellicola da cui trae il nome. A questo punto,non resta che indossare gli ormai mitici occhialetti...e affrontare le insidie della Dark Athena!
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COMMENTO
Possiamo dire che la pecca più evidente di Dark Athena è proprio la mancanza di immaginazione. Invece di una fusione di diversi generi in un prodotto originale ci appare come una classico fps stealth con a volte inappropriati elementi di frenetiche risse come il buon (si fa per dire) Vin Diesel ci ha abituati al cinema. Divertente al di la dei difetti, coinvolgente se si sono amate le pellicole, e con qualche momento di puro "spremimeningi". Non è moltissimo,ma basta alla scopo.
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VOTO GLOBALE 7/10

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