8/11/2011

I sette fuochi del Tempio

Buongiorno a tutti e ben ritrovati su queste pagine.
Ieri sera ho finalmente concluso la lettura de "I Sette Fuochi Del Tempio", una rottura di cojoni biblica con pochi eguali. Pensare che il libro parte benissimo : ambientato per metà a Roma e per metà a Gerusalemme (e relativi dintorni di ambo le città), nella prima parte del tomo vengono svelati una quantità di dettagli storici che io,amante e strenuo difensore della capitale,ignoravo completamente; ho quindi tessuto le lodi dell'autore, almeno per le prime 200 pagine. Dopo, la tensione scema,l'azione latita e i discorsi si fanno sempre più ridondanti,fino al colpo di scena finale che più ovvio e banale non poteva essere.
Il sito della Casa Editrice Nord riporta la quarta:
"Roma. Per il giovane avvocato Jonathan Marcus è quasi un ritorno a casa. È ancora vivo in lui il ricordo del periodo trascorso in Italia per completare una ricerca sulla controversa figura di Flavio Giuseppe, lo storico ebreo che, durante le guerre giudaiche, si era alleato con Tito contro il suo stesso popolo. Adesso Jonathan è in città per difendere un cliente dall’accusa di aver illegalmente acquistato due frammenti della Forma Urbis - un’enorme mappa in marmo della Roma imperiale  raffiguranti una sezione del Colosseo. E, con sua grande sorpresa, in quei reperti Jonathan individua un riferimento proprio a Flavio Giuseppe e all’«errore» di Tito...
Ostia. Dopo aver ricevuto una soffiata, il capitano dei carabinieri Jacopo Profeta perquisisce un magazzino abbandonato e, all’interno di una colonna romana, scopre il corpo imbalsamato di una donna. Sulla pelle è tatuata una frase enigmatica - La vittoria nell’ombelico del mondo - e tutt’intorno sono sparse varie pagine manoscritte di un’opera di Flavio Giuseppe. Profeta intuisce di essere caduto in una trappola e, pochi secondi prima che il magazzino venga distrutto da un’esplosione, riesce a fuggire, portando in salvo alcune pergamene...
Gerusalemme. Salāh al-Dīn, nipote del Gran Muftī, sta clandestinamente scavando sotto la Cupola della Roccia. Il suo obiettivo è localizzare la camera segreta dove Flavio Giuseppe ha nascosto una reliquia leggendaria. Il Monte del Tempio, infatti, è l’ombelico del mondo...
Tre uomini, un segreto, una missione: trovare la Menorah."

Molto bello sulla carta,decisamente meno nel racconto : sembra che i personaggi,perduta la verve iniziale,facciano a gara a chi la sa più lunga, in un vortice di dialoghi ripetitivi,quasi convulsi,che non portano mai a nulla...se non ad un finale che - per forza di cose, risulta del tutto incredibile,persino inadatto.

Una bella fatica,che non vi consiglio,a meno che non viviate di pane e archeologia.

Addio

Ale

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