“You know
there ain't no rest for the wicked, money don't grow on trees, we got bills to
pay we got mouths to feed ain't nothing in this world for free.
We can't slow down, we can't hold back though you know we wish we could. you no there aint no rest for the wicked, until we close our eyes for good.”
We can't slow down, we can't hold back though you know we wish we could. you no there aint no rest for the wicked, until we close our eyes for good.”
Così cantavano i Cage The Elephant, nel ritornello della
colonna sonora di uno dei videogame più belli di tutti i tempi, ovvero l’immortale
BorderLands, di cui vi ho parlato in diversi post. E’stato con somma delizia
che,per puro caso,in libreria ho scoperto il romanzo basato sul gioco Take2,
ovvero “Borderlands:il Caduto”, scritto dal talentuoso John Shirley,già autore
dello splendido Rapture, di cui vi ho raccontato un po’ di post fa. Il buon
John dimostra ancora una volta di sapere tenere una penna in mano (non ha caso,
ha scritto fra le altre cose la sceneggiatura dell’episodio di Star Trek Deep
Space 9 “Visioni Future”, st.3 ep.17),raccontando le peripezie di Roland, uno
dei protagonisti del gioco (nonché mio favorito,ndAleNet). La trama,a grandi
linee,è questa : una famigliola,saputo che su Pandora (il pianeta dove si
svolge l’azione,ndAleNet)si trova un presunto tesoro alieno della razza degli
Eridian, si imbarcano alla volta del pianeta.Tuttavia,una corporazione assetata
di potere decide di sabotare la nave dove i tre viaggiano e questi trovano
scampo in tre moduli di salvataggio,precipitando sul pianeta. Il padre viene
trovato da un vecchi pazzo; la madre,da un gruppo di cannibali; il
figlioletto,Cal,finisce a due passi dall’accampamento di Roland. Le tre storie
separate delle loro vicissitudini convergeranno verso un finale corale alla
scoperta degli Alieni e dei loro segreti…
Non vi svelo altro sulla trama. Come nota personale, posso
dire che, a differenza di Rapture,qui aver giocato a Borderlands farà davvero
la differenza poiché l’autore da giustamente per “scontati” alcuni passaggi
chiave e non si perde troppo nella descrizione dei desolati altopiani di
Pandora. Quindi,il grado di immedesimazione sarà molto diverso se si ha una
idea di dove si stiano muovendo i personaggi oppure no. In ogni caso, questo
primo volume di quella che si presenta come una trilogia,rimane un’ottimo
racconto di fantascienza,senza troppe pretese,ma nel complesso godibile.
Buona lettura!
Ale
Ale
Ps:il libro lo trovate,per esempio,nelle migliori librerie e
in particolare alla Mondadori,nello scaffale riservato alla Multiplayer
edizioni.
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