Buongiorno a quasi tutti,buon Venerdi e ben ritrovati su
queste pagine.Ieri sera,complice una serata televisiva a dir poco scarna, ho
concluso la lettura de “Patient Zero”, primo libro del ciclo “Joe Ledger”,
scritto da Jonathan Maberry, già autore de “Rot & Ruin”, bellissimo libro
del quale vi ho parlato in un post precedente. Il volume di cui vi racconto
oggi, sempre incentrato sul tema “zombesco” è certamente lontano dai fasti
R&R, presentando uno scenario decisamente attuale (è infatti ambientato ai
giorni nostri)e, al di la dell’aspetto horror costituito dai non-morti,è
intriso dei clichè più classici della narrativa e non solo : un superpoliziotto
che è una macchina da guerra, una corporazione governativa (il DSM) che tutto
sa e che tutto vede ma che ufficialmente non esiste, un Americano miliardario
che vuole conquistare il mondo e, dulcis (non) in fundo una coppia di Arabi,
lei bellissima,intelligentissima,cattivissima, lui totalmente votato alla causa
di Allah (cazzo…si chiama El Mujhaid…che tristezza). Il volume,che è un vero
mattone per quantità di pagine, offre fin quasi alla fine scaramucce più o meno
velate fra “i buoni” e “i cattivi”, secondo gli scenari classici che abbiamo
visto in miliardi di opere,sia letterarie che cinematografiche. Solo verso la
fine, l’autore tira fuori il meglio di se, con gli inevitabili “scontri finali”
che valgono la fatica di arrivare fino alla fine del volume. Non è una cattiva
storia,ma è davvero troppo,troppo banale. Consigliato solo a chi vive di pane e
zombie.
Al prossimo post.
Ale
Ps: una piccola curiosità. Questo libro è,almeno per me,il
primo che non abbia il numero delle pagine!
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