8/30/2006
Varie
Ancora non mi sono abituato all'idea che il mio cucciolo non sia più con me.Ieri notte ho fissato le stelle, ma il Cane Maggiore non era ben visibile...forse Max aveva da fare...si sa, il Paradiso dei Cani è un luogo molto avventuroso e pieno di possibilità.
Comunque,non voglio angosciarvi con le mie peripezie. Parliamo invece di cinema. Da pochi giorni è nelle sale di tutta Italia, "Le colline hanno gli occhi", un remake di un vecchio film del 1977, scritto e diretto da Wes Craven, il papà di Nightmare. La riedizione del film, curata da Craven medesimo, è un auto-omaggio ad uno dei film più famosi del maestro dell'horror e devo dire che, indubbiamente, la nuova versione non fa rimpiangere affatto la vecchia pellicola,sotto nessun aspetto.
La spensierata ed allegra famiglia Carter - ovviamente, Americana - sta compiendo un lungo viaggio, diretta in California, con una possente jeep e una roulotte a corredo. Quando la macchina si ritrova con la pesante necessità di fare benzina, si mette in moto il violento meccanismo di morte che li accompagnerà per tutto il film. A causa di un consiglio dato dal malvagio vecchio bastardo gestore della pompa di benzina, i vacanzieri finiranno in una spirale di morte e di violenza, nella quale, citando il film stesso "I più fortunati,moriranno per primi". Il che, è tutto dire.
Sti poveracci,infatti,si andranno a ficcare in una zona desertica, precedentemente teatro di esplosioni atomiche effettuate dal governo USA per i test nucleari. Inutile dire che alcune famiglie di minatori, gelose del territorio,erano rimaste in loco incuranti delle bombe...ma si sa, non è molto salutare vivere in mezzo alle radiazioni, le quali spesso comportano delle preoccupanti mutazioni...e saranno proprio i mutati, i veri protagonisti in negativo del film, in un crescendo di orrore e violenza come pochi film possono vantare.
Il film è crudo, violento e sangunario e non lesina in particolari raccapriccianti; di sangue ne scorrerà a fiumi, e ben pochi riusciranno a cavarsela...forse, visto l'ovvio ma divertente finale. Il cast, non certo di primo piano, è comunque di tutto rispetto. Aaron Stanford (Piro in X-men), Emilie de Ravin (ricordate la mammina di Lost?), Ted Levine (Buffalo Bill ne Il silenzio degli Innocenti) e Billi Drago (il killer de "Gli Intoccabili").
Effetti speciali a gogo, incomparabili con la vecchia pellicola di Craven, che non ebbe forse il meritato successo. Comunque, a meno che non siate deboli di stomaco, il film è consigliatissimo.
Continuando con i consigli per gli acquisti, è da poco in edicola "Ufo : tra verità e menzogne", un libro di Rosamaria Latagliata, nato sotto l'egida de "I Viaggi di Voyager", il famoso programma di Rai2. E'pieno di illustrazioni interessanti e brevi ma circostanziati articoli su tutto quanto gira attorno al mondo degli UFO: dalle linee di Nazca ai crop circle, passando per il crash di Roswell e gli avvistamenti italiani, finendo con il contattismo e gli UFO nei dipinti. Il tutto scritto in uno stile chiaro ed essenziale, ideale per chi si avvicina per la prima volta a questo argomento. Considerando il prezzo - solo 8,50 euro - se questo genere di cose vi affascina, l'acquisto è più che consigliato.
E con questo è tutto...vi lascio con la bellezza - doppia - dell'ormai ospite fissa 7 di 9, e di Lucy Lawless, altra bella topolona televisiva, famosa principalmente per la serie TV "Xena, la Principessa Guerriera".
Al prossimo post!
8/28/2006
A Max
Ci sono eventi,nella vita...per il quali vorremmo essere preparati,che sappiamo diventano inevitabili con l'incessante scorrere di quel grande predatore che è il Tempo...eventi contro i quali ci premuriamo di mettere in piedi quelle che riteniamo infrangibili difese e che, a nostre spese, scopriamo invece essere di cartapesta.
Venerdi 25...alle 16...il mio cucciolo adorato, il mio fedele compagno di una vita...mi ha lasciato,per volare al paradiso dei cani. Max, il mio amatissimo cane, dopo una vita condotta da Re, avvolto nel più candido e disinteressato amore di cui gli uomini sono capaci, è andato a riposare in una cuccia nel cielo, una meravigliosa cuccia tutta per lui, piena di ogni genere di cibo e bevande, e piena anche di cagnoline che non vedono l'ora di andare a conoscere un bel figaccione come lui...!
Ora si è trasformato nella stella più brillante del firmamento. Quando alzerete gli occhi verso la costellazione del Cane Maggiore, vedrete una stella estremamente luminosa...è il mio Max, che scondinzola allegro perchè adesso non soffre più, e può fare tutto quello che vuole.
Lo immagino correre in un prato lunghissimo,verde e pieno di alberi, insieme ad altri cani, tutti felici...e lo vedo,di tanto in tanto, abbassare la testa verso la Terra, a cercare con lo sguardo la sua famiglia, che tanto lo ha amato. Scodinzola un pò, mi lancia uno dei suo bacetti, e poi via,se ne corre di nuovo verso orizzonti che a noi non è dato vedere.
Max...amico mio...sei stato un compagno prezioso per me. Intelligente, affettuoso e fedele. Forte, incrollabile, deciso;solo il Tempo ha potuto piegarti, nei tuoi meravigliosi 17 anni di vita.Il tuo corpo è cenere, ma il tuo spirito vivrà per sempre...per sempre...dentro di me,cucciolo mio. Mi hai fatto ridere quando non avevo nulla per cui ridere e mi hai dato la zampa, consolandomi,quando nessuno voleva farlo.
A voi,che leggete queste righe,chiedo solo un piccolo favore...quando farete una carezza ad un cane...di quando in quando...fatela pensando al mio cagnone. Sono certo che lui...ovunque sia...la sentirà.
Addio,Max...Addio,cucciolo adorato.Sarai per sempre con me.
8/23/2006
Conclusioni d'Egitto
Ciao a tutti e buon Mercoledì. Lo so che sono in ritardo di 24 ore, ma ieri è stata una giornata a dir poco campale e c'e' mancato poco che mettessi fine ai giorni del mio capo, impiccandolo con il filo del mouse.
Cmq,right,non parliamone più che mi sono sbrinato la fava. Come promesso, oggi concluderemo il "viaggio" virtuale in Egitto.
Eravamo rimasti alla "potenza spirituale" delle Piramidi e della Sfinge...orbene,non vi tedierò oltre, anche perchè le parole che possano descrivere l'enormità delle emozioni che si provano davanti a tali monumenti, devono ancora essere coniate.
Torniamo quindi ad un meno prosaico ritorno in hotel, dove Patatine & Biscotti, col corredo di una robusta doccia - dopo 8 ore di pullman,eravano ridotti ad un cencio sporco - ci hanno accolto caldamente. Ricordo che quella stessa mattina, un vento rovente proveniva dal mare, ma non mi è stato possibile godermelo, perchè l'intero villaggio era avvolto da una tremenda puzza di fogna...più che negli altri giorni. Quindi, dopo una rapida sigaretta in veranda, commentando con VNSMatrix la giornata, abbiamo rapidamente ripiegato sul letto, dove un sonno ristoratore ci ha avvolto fino alle ore 12 del giorno successivo.
Il Sabato è quindi volato...dopo un pasto ed un giro in piscina, i bagagli aspettavano di essere rimessi a posto e così è stato; la sera di Sabato, ormai stremati dalle troppe cose che non ci sono piaciute,stavamo letteralmente sbavando per il ritorno nella nostra amata capitale. Ma l'incazzatura finale era proprio dietro l'angolo...perchè,ovviamente,non avevo ancora fatto i conti con l'ultimo,fulgido esempio della totale disorganizzazione del nostro tour operator prima e dell'albergo poi.
Per tre giorni...tre giorni,mica fusaglie...ho domandato al rappresentante dell'Alba Tour, come ci saremmo regolati per la giornata di Domenica, dal momento che noi eravamo costretti a lasciare la stanza entro le 12, e che l'aereo non sarebbe partito fino alle 23...considerando il tempo del checkpoint, non saremmo partiti dall'Hotel prima delle 20:30, quindi avevamo la bellezza di 8 ore e mezza da gestire. Il bifolco mi ha rassicurato per tre giorni di fila : "vi daranno una camera di cortesia, spartana certo, ma dove potrete posare le valigie, riposare e fare la doccia". Niente di meglio, pensavo. Ma,ovviamente,la realtà è stata ben diversa.
Alle dodici in punto di Domenica, ho consegnato la chiave della stanza. Uno di quei cammellieri retrogradi ha preso le nostre valigie e ci ha detto di seguirlo (a gesti,perchè parlava solo Egiziano). Ok,dico,perchè no?Ci ha portato in quella che,da loro,veniva definita la "camera di cortesia". Uno stanzino sporco,pieno di immondizia in terra, con un tavolo di legno e una sola sedia, e null'altro, se non i bagagli di altri turisti.
Ho mantenuto la calma. Ho fissato quell'essere che portava le valigie e gli ho detto:"Stai scherzando,vero?".
No.Ha posato le valigie e se ne stava andando. L'ho chiamato con un sonoro "Aho", che a quanto pare funziona in tutto il mondo. Poi,sempre mantenendo la massima calma, ho detto : "Prima che do fuoco all'intera struttuta,ti consiglio caldamente di riportare i bagagli alla reception. Qualcuno ha commesso un grosso errore". Il cammelliere deve essersi reso conto dal tono,che non ero felice e si è sbrigato a portare i bagagli davanti alla reception. Il nano bastardo che era li, mi ha spiegato, un pò in Italiano e un pò in Inglese, che quella era la camera di cortesia e che avremmo potuto usare i bagni pubblici per i nostri bisogni e per lavarci. La mia pazienza, a quel punto, era terminata. Completamente. Ho alzato un tantino la voce, sottolineando come l'integrità strutturale dell'hotel fosse a rischio, se non avessi avuto, entro 5 minuti, una stanza VERA dove alloggiare. Mi hanno allora fatto parlare,al telefono, con il rappresentate del nostro tour operator. Questi mi ha ricordato che in tutto il mondo le camere di cortesia fossero come quella a noi fornita. Gli ho fatto notare che, forse, il suo mondo era ristretto all'Africa, perchè nel resto dei paesi civilizzati, una stanza di cortesia non era una discarica a cielo aperto, peraltro accessibile a chiunque. A quel punto, dopo essersi beccato una sequela di insulti romani degni del miglior scaricatore di porto, ha convenuto con me che forse quel tipo di camere erano una esclusiva egiziana; allora, dopo altri improperi irripetibili, ci hanno affibiato una nuova camera : questa comprendeva una sorta di panca, una tv e un bagno lercio. Inutile dirvi che stavo per venire alle mani con lo stronzo che ci ha accompagnato. Allora, ci hanno fornito una seconda stanza : al di la del letto impraticabile, il bagno era lindo e pinto, e c'era anche la televisione, il frigo e l'aria condizionata. A quel punto,diciamo che ero più contento e tutto sommato quasi - dico quasi - pronto a scusarmi per la piazzata napoletana che avevo alzato di fronte all'albergo; ovviamente, mi sono dovuto ricredere. Infatti, è venuto fuori che quella stanza era a nostra disposizione per 20 minuti, 30 al massimo. Allora, senza scompormi, ho ideato un piccolo stratagemma. Ho lasciato VNSMatrix all'interno della stanza e mi sono recato alla reception. Li, ho riconsegnato la chiave della camera di Scortesia, dicendo a quel pagliaccio che non mi serviva più. Dopodichè,sono tornato alla camera, dove lei mi aspettava, e ci siamo chiusi dentro. Abbiamo steso gli asciugamani sul letto e ci siamo fatti una robusta pennica; poi, sono uscito a procacciarmi del cibo commestibile (in Egitto,mangiano veramente di merda), e ci siamo sparati poi qualche telefilm. Così, ho scucito la camera fino alle 17 - quindi per 5 ore, altro che 20 minuti del cazzo - ovvero,fino a quando sono venuti a fare le pulizie (!?). A quel punto, abbiamo trascorso le ultime 3 ore sul terrazzo del piano bar, fra foto dell'ultimo minuto, cocktail e partite a scacchi. Finalmente, alle 20:30, dopo un ultimo scambio di battute con un autista simpatico come una palata di merda, siamo partiti alla volta dell'aereoporto, dove siamo di nuovo stati assaltati da una folla di poveracci che pretendeva qualche soldo. Il viaggio di ritorno è stato rapido e senza scossoni. Ho persino dormito un paio d'ore...e mi sono goduto la vista della città più bella del mondo dall'alto...Roma è favolosa da qualunque punto la si guardi.
Appena arrivati ,abbiamo preso un taxi abusivo - non ce ne erano, di regolari - e alle 4am circa eravamo nella mia bella casetta a mangiare un robusto piatto di matriciana...e alle 9 esatte ero in ufficio.
Fine della storia e fine della vacanza.
Allora...a questo punto, lasciate che vi esprima le mie opinioni personali. Sharm è il posto ideale per chi vuole fare una vacanza da celebroleso; con questo, voglio dire che se si è a caccia di sole-mare-sole, allora è un buon posto. Se desiderate fare qualcosa...QUALSIASI cosa che non sia solo arrostire sotto il sole del deserto,allora ci sono mille altri posti che vi consiglio caldamente. Vuoi per la situazione internazionale, vuoi per i mille limiti di un paese in continua espansione, ma senza criterio, andare a Sharm sperando di vedere qualcosa che soddisfi anche la mente è fatica sprecata. Si mangia di merda; l'aria è malsana. L'acqua...beh,non è degna neanche di chiamarsi così. I turisti,per loro,sono solo polli da spennare.
Insomma...se dovessi esprimermi parlando come di un videogame...direi sicuramente:
Grafica 8 : indubbiamente, il posto è favoloso,per gli occhi.
Sonoro 4 : non pretendo l'Italiano...ma almeno l'Inglese,mortaccivostra.
Gameplay 2 : non c'e' nulla che si possa fare liberamente. Nulla. E non c'e' nulla di gratuito.
Longevità 3 : dopo 2 giorni, Sharm e zone limitrofe, avranno già detto tutto.
Globale 4 : Una gita di poco valore. Meglio andare a Il Cairo,vedere le Piramidi e ripartire.
Sconsigliato.
8/21/2006
Diario del capitano - Aggiornamento parte 4a
Ciao a tutti e buon Lunedi. Come avete passato l'ultimo fine settimana?Il mio è stato all'insegna del home-cinema. Mi sono (ri)sparato con somma delizia la trilogia de "Back to the future", oltre alla visione di un classico della fantascienza:"Bagliori nel buio", un film tratto dalla storia vera di uno dei più famosi rapimenti alieni della storia dell'ufologia. Da dimenticare, invece, "Dark Memories", un film che non vale neanche il supporto dove è inciso e che vi SCONSIGLIO caldamente.
Allordunque (!?), come promesso, vado a concludere il mio resoconto sulla vacanza egiziana. Eravamo rimasti al museo egizio del Cairo...sfortunatamente,non ho una documentazione fotografica con me, in quanto erano assolutamente vietati telefonini,video e fotocamere, ma spero di essere riuscito,in qualche modo, a farvi capire, nel bene o nel male, cosa si prova ad essere dentro un museo con tanti reperti di fondamentale importanza per la storia dell'umanità.
Sia come sia, anche li non sono mancati i personaggi che si sono fatti riconoscere. In primo luogo, il quartetto di tizie milanesi, non ha partecipato alla visita. Ora, io mi chiedo : spendi 95 euro per un viaggio di 7 ore, che vada da Sharm a Il Cairo, con visita annessa al museo...e poi non entri?Stai fuori con l'accuso. Davvero.
Una coppia di celebrolesi di Torino, non ha mancato di sottolineare come la guida si sbagliasse su molte cose - in primo luogo, sulla reale fattura della statua di Anubi - mentre vomitavano sopra a qualunque cosa.
Ma anche noi romani abbiamo avuto la nostra buona rappresentanza. Una coppia di romani beceri oltre ogni ragionevole dubbio, ha dato bella mostra di se fin dal momento in cui sono saliti sul bus. Lui, coatto antico con magliettina dodici taglie più piccola per risaltare il bicipite. Lei, truccata come per andare ad una sfilata di moda, avrà sicuramente passato almeno dodici ore per catturare ogni centimetro di seno da mettere in un balconcino che la rendeva quanto meno ridicola. Esemplari, due battute di questa candida signorina.
La prima, appena entrati nel museo : "Ooohhh...ma che questa roba l'hanno fatta gli Egiziani?". Capito?In Egitto, davanti al museo Egizio...non faccio commenti.
La seconda, quando ci siamo trovati nella sala dedicata alla madre di Cheope. La guida ci stava illustrando i vasi canopi, contenenti le VISCERE della signora. A questa parola, "Viscere", la piccola principessa ha esclamato: "Le VISCERE?Allora, ci sono i serpenti!". Anche questa volta, preferisco non commentare. C'e' un limite a tutto,anche al disprezzo.
Dopo la visita, le vie de Il Cairo ci hanno accolto con tutta la loro sconcertante diversità. La città, divisa in due dal Nilo, è l'inno alle discrepanze e alla diseguaglianza. Mentre la guida ci mostrava il quartiere "ricco" della città, dove una casa, sottolineava con orgoglio, poteva costare fino a 100000 euro (a Roma, forse, con la stessa cifra ci viene un box-auto all'Eur),dall'altra parte della strada c'erano centinaia di migliaia di case senza tetto, costruite in lamiera o con mattoni friabili quanto la farina...ed era comunque un lusso:i più poveri vivevano in cunicoli scavati sotto o in mezzo a tonnellate di rifiuti, dove trovavano asilo anche pecore e asini.
Moltissime persone non possiedono le scarpe, una buona fetta non ha vestiti. Il ristorante dove ci siamo nutriti prima della visita alle piramidi era al crocevia fra i ricchi e i poveri, fornendo così uno spettacolo davvero svilente.
Ora...avete presente, la Piramide Cestia, alla fine (o all'inizio, che dir si voglia) di via Ostiense? Ecco, cercate di immaginarvi la scena...uno passeggia allegramente per le vie di Roma, e si imbatte in una Piramide. Non è una cosa che si vede tutti i giorni,vero?
Allo stesso modo, l'allargamento sproporzionato de Il Cairo, ha fatto che si che, passeggiando per le vie della città, ad un certo punto, ci si imbatte nelle Piramidi, le quali sono praticamente state inglobate dall'urbanizzazione sregolata della capitale d'Egitto. Quando in televisione, vediamo quei favolosi documentari, dove in mezzo al deserto - la piana di Giza, che tanto piana, poi, non è - si vede il picco delle piramidi, con un sole rosso che vi tramonta alle spalle, siamo vittime di un elaborato inganno, innocente forse, e molto elaborato,di sicuro. Infatti, quello che si vede in tv, è vero solo da un lato, cioè quello inquadrato dalle telecamere e che, appunto,da sulla piana di Giza. Sugli altri tre lati della zona con le Piramidi, ci sono parcheggi, negozi di souvenir, mercatini, strade asfaltate e dozzine di pullman turistici.
Ora...riuscite ad immaginare la mia faccia, quando ho scoperto questa cosa?Eh...ridete,ridete.
In ogni caso, l'impatto con le piramidi è a dir poco mozzafiato. Impossibile descrivere a parole l'emozione che suscita la vista di tali, imponenti "documenti" storici, opere fenomenali di una civiltà ormai perduta, che viveva in stretta relazione con il cosmo, le stelle e le divinità. Alzare gli occhi verso la vetta della piramide di Cheope e scorgerne appena la sommità, poggiando le mani sull'enorme basamento a terra, è una esperienza che tocca gli angoli più remoti del cuore di un uomo; le pietre delle piramidi sono calde, roventi addirittura, piene di vita e di mistero, ed ogni centimetro di quella pietra ha sfidato il tempo, lo spazio, l'incuria e l'inciviltà dell'uomo, arrivando fino ad oggi, come eterna epitome di una maestà senza tempo.
Sfortunatamente,non tutti hanno avuto pietà di questi monumenti:le basi delle tre piramidi - Micerino, Chefren e Cheope - erano completamente rovinate, incise con graffiti, nomi e date dei visitatori di tutto il mondo. Nonostante la massiccia presenza della polizia locale, impegnata a prendere mazzette piuttosto che a controllare, non c'era una sola parte degli enormi blocchi alle basi delle piramidi che non fosse malamente deturpata. E va beh...transeat...particolarmente folcloristici,anche i cammellieri locali. Come i cinturioni al Colosseo, anche li, pagando, si poteva fare una foto a bordo di un cammello, o vicino ad esso. A differenza dei nostri figuranti,però,anche li la fregatura era in agguato:5 euro per salire sul cammello, e 25 per scendere, come ha constatato di persona una ragazza milanese che aveva deciso di ignorare i consigli della nostra guida, la quale raccomandava caldamente di stare alla larga dai disonesti cammellieri.
Il pezzo forte della visita, comunque, è stata la discesa nel cunicolo di Chefren, "proprietario" della seconda piramide; sfidando il caldo opprimente, io e VNSMatrix - pagando profumatamente,come ogni cosa in Egitto - ci siamo buttati in un tunnel inclinato di 50 gradi, alto meno di un metro. Non so stimare la profondità,ma vi assicuro che siamo scesi di moltissimo, prima di trovare un piccolo passaggio in piano e poi una salita, che ci ha condotto nella sala dove riposava il sarcofago di Chefren, rinvenuto nel 1818. Li, in quella magica sala, dove l'umidità dell'aria si aggirava attorno al 100%, ho poggiato le mani contro il muro...ed una lacrima ha solcato il mio viso, simbolo dell'incredibile commozione che ho provato nel trovarmi in quel luogo sacro e mistico, al di la del tempo. Ho respirato l'aria rovente carica di Storia, il mio cuore pulsava all'unisono con la magia di quel sepolcro pieno di insvelabili misteri. Il coronamento del mio sogno di bambino, ovvero trovarmi al cospetto dell'edificazione materiale dell'ingegneria extraterrestre, era giunto al suo culmine.
Riemersi dal cunicolo, devo ammettere che l'aria torrida del deserto (considerate che erano circa le 14, ed un sole rovente incendiava il pianoro attorno le piramidi), mi sembrò addirittura fresca.
Dopo aver digerito malamente i commenti dei miei compagni di viaggio sulle piramidi (chi ha avuto il fegato di scendere, è rimasto deluso, nel constatare che c'era "solo" un sarcofago vuoto...ma che cazzo si aspettavano di trovare, sti bifolchi?), siamo risaliti sul pullman e,dopo una rapida sosta su un avvallamento che permetteva di vedere dall'alto il trio di piramidi - dove, molto saggiamente, avevano posto una sorta di mercatino - ci siamo alfine diretti alla Sfinge.
La vista della signora comodamente stesa sulla sabbia del deserto è stata impagabile. Una cosa è vederla in foto, o in tv, ma dal vivo la sua imponenza fa venire la pelle d'oca. Sfortunatamente, non è stato possibile avvicinarsi troppo, perchè a causa dei continui danneggiamenti dei turisti (bastardi), era stato disposto una sorta di cordone di sicurezza che non permetteva di avvicinarsi a più di cento metri.
Lasciare la Sfinge e le Piramidi mi ha rattristato molto, anche perchè ci siamo di nuovo ritrovati nell'osceno splendore de Il Cairo...ed il viaggio di ritorno è stato una piccola odissea : fra il gelo polare, malanni vari, bagni danneggiati e soste in improbabili autogrill locali, quando alla fine ci siamo trovati in hotel (era ormai quasi l'una del mattino), eravamo a dir poco stremati.
...Anche per questo resoconto, è tutto...concluderò nel prossimo post, il mio racconto.
Buon proseguimento e buon lavoro, a tutti!
ps:sfortunatamente,non è ancora possibile mettere delle immagini...spero che risolvano presto questo problema!
Allordunque (!?), come promesso, vado a concludere il mio resoconto sulla vacanza egiziana. Eravamo rimasti al museo egizio del Cairo...sfortunatamente,non ho una documentazione fotografica con me, in quanto erano assolutamente vietati telefonini,video e fotocamere, ma spero di essere riuscito,in qualche modo, a farvi capire, nel bene o nel male, cosa si prova ad essere dentro un museo con tanti reperti di fondamentale importanza per la storia dell'umanità.
Sia come sia, anche li non sono mancati i personaggi che si sono fatti riconoscere. In primo luogo, il quartetto di tizie milanesi, non ha partecipato alla visita. Ora, io mi chiedo : spendi 95 euro per un viaggio di 7 ore, che vada da Sharm a Il Cairo, con visita annessa al museo...e poi non entri?Stai fuori con l'accuso. Davvero.
Una coppia di celebrolesi di Torino, non ha mancato di sottolineare come la guida si sbagliasse su molte cose - in primo luogo, sulla reale fattura della statua di Anubi - mentre vomitavano sopra a qualunque cosa.
Ma anche noi romani abbiamo avuto la nostra buona rappresentanza. Una coppia di romani beceri oltre ogni ragionevole dubbio, ha dato bella mostra di se fin dal momento in cui sono saliti sul bus. Lui, coatto antico con magliettina dodici taglie più piccola per risaltare il bicipite. Lei, truccata come per andare ad una sfilata di moda, avrà sicuramente passato almeno dodici ore per catturare ogni centimetro di seno da mettere in un balconcino che la rendeva quanto meno ridicola. Esemplari, due battute di questa candida signorina.
La prima, appena entrati nel museo : "Ooohhh...ma che questa roba l'hanno fatta gli Egiziani?". Capito?In Egitto, davanti al museo Egizio...non faccio commenti.
La seconda, quando ci siamo trovati nella sala dedicata alla madre di Cheope. La guida ci stava illustrando i vasi canopi, contenenti le VISCERE della signora. A questa parola, "Viscere", la piccola principessa ha esclamato: "Le VISCERE?Allora, ci sono i serpenti!". Anche questa volta, preferisco non commentare. C'e' un limite a tutto,anche al disprezzo.
Dopo la visita, le vie de Il Cairo ci hanno accolto con tutta la loro sconcertante diversità. La città, divisa in due dal Nilo, è l'inno alle discrepanze e alla diseguaglianza. Mentre la guida ci mostrava il quartiere "ricco" della città, dove una casa, sottolineava con orgoglio, poteva costare fino a 100000 euro (a Roma, forse, con la stessa cifra ci viene un box-auto all'Eur),dall'altra parte della strada c'erano centinaia di migliaia di case senza tetto, costruite in lamiera o con mattoni friabili quanto la farina...ed era comunque un lusso:i più poveri vivevano in cunicoli scavati sotto o in mezzo a tonnellate di rifiuti, dove trovavano asilo anche pecore e asini.
Moltissime persone non possiedono le scarpe, una buona fetta non ha vestiti. Il ristorante dove ci siamo nutriti prima della visita alle piramidi era al crocevia fra i ricchi e i poveri, fornendo così uno spettacolo davvero svilente.
Ora...avete presente, la Piramide Cestia, alla fine (o all'inizio, che dir si voglia) di via Ostiense? Ecco, cercate di immaginarvi la scena...uno passeggia allegramente per le vie di Roma, e si imbatte in una Piramide. Non è una cosa che si vede tutti i giorni,vero?
Allo stesso modo, l'allargamento sproporzionato de Il Cairo, ha fatto che si che, passeggiando per le vie della città, ad un certo punto, ci si imbatte nelle Piramidi, le quali sono praticamente state inglobate dall'urbanizzazione sregolata della capitale d'Egitto. Quando in televisione, vediamo quei favolosi documentari, dove in mezzo al deserto - la piana di Giza, che tanto piana, poi, non è - si vede il picco delle piramidi, con un sole rosso che vi tramonta alle spalle, siamo vittime di un elaborato inganno, innocente forse, e molto elaborato,di sicuro. Infatti, quello che si vede in tv, è vero solo da un lato, cioè quello inquadrato dalle telecamere e che, appunto,da sulla piana di Giza. Sugli altri tre lati della zona con le Piramidi, ci sono parcheggi, negozi di souvenir, mercatini, strade asfaltate e dozzine di pullman turistici.
Ora...riuscite ad immaginare la mia faccia, quando ho scoperto questa cosa?Eh...ridete,ridete.
In ogni caso, l'impatto con le piramidi è a dir poco mozzafiato. Impossibile descrivere a parole l'emozione che suscita la vista di tali, imponenti "documenti" storici, opere fenomenali di una civiltà ormai perduta, che viveva in stretta relazione con il cosmo, le stelle e le divinità. Alzare gli occhi verso la vetta della piramide di Cheope e scorgerne appena la sommità, poggiando le mani sull'enorme basamento a terra, è una esperienza che tocca gli angoli più remoti del cuore di un uomo; le pietre delle piramidi sono calde, roventi addirittura, piene di vita e di mistero, ed ogni centimetro di quella pietra ha sfidato il tempo, lo spazio, l'incuria e l'inciviltà dell'uomo, arrivando fino ad oggi, come eterna epitome di una maestà senza tempo.
Sfortunatamente,non tutti hanno avuto pietà di questi monumenti:le basi delle tre piramidi - Micerino, Chefren e Cheope - erano completamente rovinate, incise con graffiti, nomi e date dei visitatori di tutto il mondo. Nonostante la massiccia presenza della polizia locale, impegnata a prendere mazzette piuttosto che a controllare, non c'era una sola parte degli enormi blocchi alle basi delle piramidi che non fosse malamente deturpata. E va beh...transeat...particolarmente folcloristici,anche i cammellieri locali. Come i cinturioni al Colosseo, anche li, pagando, si poteva fare una foto a bordo di un cammello, o vicino ad esso. A differenza dei nostri figuranti,però,anche li la fregatura era in agguato:5 euro per salire sul cammello, e 25 per scendere, come ha constatato di persona una ragazza milanese che aveva deciso di ignorare i consigli della nostra guida, la quale raccomandava caldamente di stare alla larga dai disonesti cammellieri.
Il pezzo forte della visita, comunque, è stata la discesa nel cunicolo di Chefren, "proprietario" della seconda piramide; sfidando il caldo opprimente, io e VNSMatrix - pagando profumatamente,come ogni cosa in Egitto - ci siamo buttati in un tunnel inclinato di 50 gradi, alto meno di un metro. Non so stimare la profondità,ma vi assicuro che siamo scesi di moltissimo, prima di trovare un piccolo passaggio in piano e poi una salita, che ci ha condotto nella sala dove riposava il sarcofago di Chefren, rinvenuto nel 1818. Li, in quella magica sala, dove l'umidità dell'aria si aggirava attorno al 100%, ho poggiato le mani contro il muro...ed una lacrima ha solcato il mio viso, simbolo dell'incredibile commozione che ho provato nel trovarmi in quel luogo sacro e mistico, al di la del tempo. Ho respirato l'aria rovente carica di Storia, il mio cuore pulsava all'unisono con la magia di quel sepolcro pieno di insvelabili misteri. Il coronamento del mio sogno di bambino, ovvero trovarmi al cospetto dell'edificazione materiale dell'ingegneria extraterrestre, era giunto al suo culmine.
Riemersi dal cunicolo, devo ammettere che l'aria torrida del deserto (considerate che erano circa le 14, ed un sole rovente incendiava il pianoro attorno le piramidi), mi sembrò addirittura fresca.
Dopo aver digerito malamente i commenti dei miei compagni di viaggio sulle piramidi (chi ha avuto il fegato di scendere, è rimasto deluso, nel constatare che c'era "solo" un sarcofago vuoto...ma che cazzo si aspettavano di trovare, sti bifolchi?), siamo risaliti sul pullman e,dopo una rapida sosta su un avvallamento che permetteva di vedere dall'alto il trio di piramidi - dove, molto saggiamente, avevano posto una sorta di mercatino - ci siamo alfine diretti alla Sfinge.
La vista della signora comodamente stesa sulla sabbia del deserto è stata impagabile. Una cosa è vederla in foto, o in tv, ma dal vivo la sua imponenza fa venire la pelle d'oca. Sfortunatamente, non è stato possibile avvicinarsi troppo, perchè a causa dei continui danneggiamenti dei turisti (bastardi), era stato disposto una sorta di cordone di sicurezza che non permetteva di avvicinarsi a più di cento metri.
Lasciare la Sfinge e le Piramidi mi ha rattristato molto, anche perchè ci siamo di nuovo ritrovati nell'osceno splendore de Il Cairo...ed il viaggio di ritorno è stato una piccola odissea : fra il gelo polare, malanni vari, bagni danneggiati e soste in improbabili autogrill locali, quando alla fine ci siamo trovati in hotel (era ormai quasi l'una del mattino), eravamo a dir poco stremati.
...Anche per questo resoconto, è tutto...concluderò nel prossimo post, il mio racconto.
Buon proseguimento e buon lavoro, a tutti!
ps:sfortunatamente,non è ancora possibile mettere delle immagini...spero che risolvano presto questo problema!
8/17/2006
Diario del primo ufficiale - Parte 3a
Buongiorno a tutti e buon Giovedi.Oggi il cielo sulla Capitale è funestato da nubi di vario tipo e,nonostante il caldo, una luce strana e un vento fastidioso attraversano la città, generando un inopportuno mal di cranio. Al di la di questo, eccovi i viaggi della nave Enterprise...no,volevo dire, eccovi il resoconto della terza parte della vacanza alla baia del capo.
Alle 01 antimeridiane di Venerdi, eravamo nella Hall dell'albergo, pronti ad affrontare 7 ore di viaggio,le quali ci avrebbero condotti dapprima al Museo Egizio e successivamente davanti alla maestà delle Piramidi. Inutile dirvi che il mio stato mentale era a dir poco euforico;il sogno di una vita si andava concretizzando e presto le Piramidi, epitome massima dell'esistenza di vita extraterrestre,sarebbero state sotto i miei occhi e sotto le mie mani.La disorganizzazione dell'Alba Tour fece immediatamente capolino.Al di la del freddo lama che imperava all'interno del pullman (ho chiesto all'autista di abbassare l'aria circa 60 volte durante il viaggio,ma transeat), ci era stato GARANTITO che avremmo avuto 2 e sottolineo 2 posti a persona. Questo, ovviamente, NON si è verificato,poichè 45 minuti dopo la partenza,il bus era a dir poco stracarico e il bagno ha avuto il buon gusto di rompersi più o meno dopo una settantina di minuti. Nonostante ciò, ho cercato di non incazzarmi più di tanto, perchè nel frattempo la mia lotta spirituale contro il bacilli che ancora mi attanagliavano, era nel pieno dello svolgimento. Permettetemi una annotazione personale...Ho capito una cosa, durante questa esperienza:non v'e' nulla di più grande del potere della mente. Volevo guarire a tutti i costi, non volevo essere schiavo del cesso e sopratutto avrei preferito morire, piuttosto che arrendermi ad un bacillo che mi avrebbe impedito di toccare le Piramidi. A volte, la forza di volontà è più forte di qualunque ostacolo fisico. L'ho visto con la gamba di VNSMatrix e l'ho provato in prima persona con il desiderio fortissimo di stare bene per vivere il mio piccolo sogno...All right,torniamo a noi.
Dopo un lunghissimo e gelido viaggio nel deserto, durante il quale abbiamo rischiato 3 frontali e di sterminare una intera famiglia di dromedari selvatici - cmq, in Egitto guidano veramente a pisello di cane - siamo alfine passati sotto il Canale di Suez, per poi fermarci a colazione in quello che loro definiscono "Autogrill".
All right...sappiamo tutti che,anche in Italia,molti Autogrill non brillano per pulizia e che i prezzi in questi enormi bar autostradali sono piuttosto alti;ma il luogo dove ci hanno portato era al di la di ogni ragionevole comprensione. Il Laos...ecco cosa ho pensato,quando ci siamo fermati davanti ad un edificio di lamiere, circondato da spazzatura, carogne di animali e mosche come mai visto prima.Una zona di guerra. Una stramaledetta zona di guerra. Appena scesi dal bus, siamo stati accolti da uno sciame di mosche che hanno cercato di farci la pelle. Per andare in un bagno dove il colera era comodamente appoggiato al muro in attesa di far vittime, ho dovuto pagare un Euro, mentre per gli indigeni, l'accesso era gratuito. All'interno di quel posto degno di un racconto di Poe, non c'era un solo angolo pulito. Una boccia d'acqua costava 7 euro, un succo di frutta all'arancia da 20ml, 4 euro. I tavolini erano coperti di schifezze innominabili e le onnipresenti mosche banchettavano sui resti di una poltiglia organica non meglio identificata. Ho inveito contro ogni cosa che mi potesse venire in mente in quel momento e, rifiutata una stramaledetta colazione di merda, ho cercato rifugio nella nicotina. Per fortuna, abbiamo lasciato quel posto e tutti i suoi orrori dopo 30 minuti scarsi, ma le mosche avevano già invaso il nostro pullman. Quindi, abbiamo trascorso il tempo che ci separava da Il Cairo, cercando di abbatterle come meglio potevamo; l'arrivo nella capitale d'Egitto mi ha lasciato l'amaro in bocca. Accanto a lussuosi alberghi e lussureggianti ambasciate, come tumori di una società marcia, spuntavano lugubri e sconfinate favelas fatte di mattoni e immondizia, dove uomini,donne e bambini, senza scarpe e spesso senza vestiti, conducevano la loro miserabile esistenza. Anche il Nilo pareva triste, per l'incredibile sofferenza che aleggiava attorno alle sue coste.
L'arrivo al museo Egizio fu una sorta di liberazione. Nonostante i 38 gradi alle 9 del mattino, non vedevamo l'ora di entrare in quella Fontana del Sapere, quell'incredibile archivio di conoscenza di una civiltà che ha fatto delle stelle il suo primo teorema.
Sfortunatamente, come spesso accade, anche i luoghi più blasonati mostrano il fianco a numerose pecche. Al di la dell'inconfutabile mole di oggetti all'interno di quell'enorme edificio, alcune cose mi sono parse inconcepibili : primo fra tutti, la mancanza di qualsivoglia sistema di ventilazione; il museo era colmo fino all'osso, e dopo una mezz'ora l'aria respirabile era prossima allo zero. Mancavano sistemi d'allarme e di sorveglianza e le teche dove venivano custoditi i reperti, risalivano quanto meno a una cinquantina d'anni prima.Parevano davvero delicatissime ed io ho immaginato con orrore cosa sarebbe accaduto se qualche stronzo avesse deciso di urtarne una...non avrebbe resistito all'impatto,distruggendo anche i tesori che conservava al suo interno. Cmq, è stato davvero bello vedere una tale quantità di testimonianze sulla vita degli Antichi Egizi, le loro divinità e il loro modo di vivere. In particolar modo, è stato impressionante trovarsi di fronte ai tesori di Thutankaton : la maschera funebre, i suoi diademi...un esperienza che avrebbe potuto sfiorare il misticismo,se ci fosse stata,magari un pò meno folla...ma non si può avere tutto!
Un plauso,di nuovo,alla nostra guida che nonostante l'imperante caos e la disorganizzazione generale, è riuscito a spiegarci numerosi concetti. Al termine della visita, siamo risaliti sul bus, diretti al ristorante "Le Cousin", dove, al di da dell'ormai classico freddo lama, devo dire di aver mangiato un ottimo piatto di lasagne all'Italiana. Incredibile, ma vero.
Il momento che tanto stavo attendendo si appropinquava sempre di più...presto avrei posato gli occhi e le mani sulle Piramidi e non stavo più nella pelle...
Ma per questo, dovrete attendere il prossimo post...A tal proposito,visto che domani faccio sega,se ne parla Lunedi prossimo...!
Buona giornata e buon fine settimana a tutti!
Alle 01 antimeridiane di Venerdi, eravamo nella Hall dell'albergo, pronti ad affrontare 7 ore di viaggio,le quali ci avrebbero condotti dapprima al Museo Egizio e successivamente davanti alla maestà delle Piramidi. Inutile dirvi che il mio stato mentale era a dir poco euforico;il sogno di una vita si andava concretizzando e presto le Piramidi, epitome massima dell'esistenza di vita extraterrestre,sarebbero state sotto i miei occhi e sotto le mie mani.La disorganizzazione dell'Alba Tour fece immediatamente capolino.Al di la del freddo lama che imperava all'interno del pullman (ho chiesto all'autista di abbassare l'aria circa 60 volte durante il viaggio,ma transeat), ci era stato GARANTITO che avremmo avuto 2 e sottolineo 2 posti a persona. Questo, ovviamente, NON si è verificato,poichè 45 minuti dopo la partenza,il bus era a dir poco stracarico e il bagno ha avuto il buon gusto di rompersi più o meno dopo una settantina di minuti. Nonostante ciò, ho cercato di non incazzarmi più di tanto, perchè nel frattempo la mia lotta spirituale contro il bacilli che ancora mi attanagliavano, era nel pieno dello svolgimento. Permettetemi una annotazione personale...Ho capito una cosa, durante questa esperienza:non v'e' nulla di più grande del potere della mente. Volevo guarire a tutti i costi, non volevo essere schiavo del cesso e sopratutto avrei preferito morire, piuttosto che arrendermi ad un bacillo che mi avrebbe impedito di toccare le Piramidi. A volte, la forza di volontà è più forte di qualunque ostacolo fisico. L'ho visto con la gamba di VNSMatrix e l'ho provato in prima persona con il desiderio fortissimo di stare bene per vivere il mio piccolo sogno...All right,torniamo a noi.
Dopo un lunghissimo e gelido viaggio nel deserto, durante il quale abbiamo rischiato 3 frontali e di sterminare una intera famiglia di dromedari selvatici - cmq, in Egitto guidano veramente a pisello di cane - siamo alfine passati sotto il Canale di Suez, per poi fermarci a colazione in quello che loro definiscono "Autogrill".
All right...sappiamo tutti che,anche in Italia,molti Autogrill non brillano per pulizia e che i prezzi in questi enormi bar autostradali sono piuttosto alti;ma il luogo dove ci hanno portato era al di la di ogni ragionevole comprensione. Il Laos...ecco cosa ho pensato,quando ci siamo fermati davanti ad un edificio di lamiere, circondato da spazzatura, carogne di animali e mosche come mai visto prima.Una zona di guerra. Una stramaledetta zona di guerra. Appena scesi dal bus, siamo stati accolti da uno sciame di mosche che hanno cercato di farci la pelle. Per andare in un bagno dove il colera era comodamente appoggiato al muro in attesa di far vittime, ho dovuto pagare un Euro, mentre per gli indigeni, l'accesso era gratuito. All'interno di quel posto degno di un racconto di Poe, non c'era un solo angolo pulito. Una boccia d'acqua costava 7 euro, un succo di frutta all'arancia da 20ml, 4 euro. I tavolini erano coperti di schifezze innominabili e le onnipresenti mosche banchettavano sui resti di una poltiglia organica non meglio identificata. Ho inveito contro ogni cosa che mi potesse venire in mente in quel momento e, rifiutata una stramaledetta colazione di merda, ho cercato rifugio nella nicotina. Per fortuna, abbiamo lasciato quel posto e tutti i suoi orrori dopo 30 minuti scarsi, ma le mosche avevano già invaso il nostro pullman. Quindi, abbiamo trascorso il tempo che ci separava da Il Cairo, cercando di abbatterle come meglio potevamo; l'arrivo nella capitale d'Egitto mi ha lasciato l'amaro in bocca. Accanto a lussuosi alberghi e lussureggianti ambasciate, come tumori di una società marcia, spuntavano lugubri e sconfinate favelas fatte di mattoni e immondizia, dove uomini,donne e bambini, senza scarpe e spesso senza vestiti, conducevano la loro miserabile esistenza. Anche il Nilo pareva triste, per l'incredibile sofferenza che aleggiava attorno alle sue coste.
L'arrivo al museo Egizio fu una sorta di liberazione. Nonostante i 38 gradi alle 9 del mattino, non vedevamo l'ora di entrare in quella Fontana del Sapere, quell'incredibile archivio di conoscenza di una civiltà che ha fatto delle stelle il suo primo teorema.
Sfortunatamente, come spesso accade, anche i luoghi più blasonati mostrano il fianco a numerose pecche. Al di la dell'inconfutabile mole di oggetti all'interno di quell'enorme edificio, alcune cose mi sono parse inconcepibili : primo fra tutti, la mancanza di qualsivoglia sistema di ventilazione; il museo era colmo fino all'osso, e dopo una mezz'ora l'aria respirabile era prossima allo zero. Mancavano sistemi d'allarme e di sorveglianza e le teche dove venivano custoditi i reperti, risalivano quanto meno a una cinquantina d'anni prima.Parevano davvero delicatissime ed io ho immaginato con orrore cosa sarebbe accaduto se qualche stronzo avesse deciso di urtarne una...non avrebbe resistito all'impatto,distruggendo anche i tesori che conservava al suo interno. Cmq, è stato davvero bello vedere una tale quantità di testimonianze sulla vita degli Antichi Egizi, le loro divinità e il loro modo di vivere. In particolar modo, è stato impressionante trovarsi di fronte ai tesori di Thutankaton : la maschera funebre, i suoi diademi...un esperienza che avrebbe potuto sfiorare il misticismo,se ci fosse stata,magari un pò meno folla...ma non si può avere tutto!
Un plauso,di nuovo,alla nostra guida che nonostante l'imperante caos e la disorganizzazione generale, è riuscito a spiegarci numerosi concetti. Al termine della visita, siamo risaliti sul bus, diretti al ristorante "Le Cousin", dove, al di da dell'ormai classico freddo lama, devo dire di aver mangiato un ottimo piatto di lasagne all'Italiana. Incredibile, ma vero.
Il momento che tanto stavo attendendo si appropinquava sempre di più...presto avrei posato gli occhi e le mani sulle Piramidi e non stavo più nella pelle...
Ma per questo, dovrete attendere il prossimo post...A tal proposito,visto che domani faccio sega,se ne parla Lunedi prossimo...!
Buona giornata e buon fine settimana a tutti!
8/16/2006
Diario del Primo Ufficiale - Supplemento
Ciao a tutti e buon Mercoledi.Come promesso, eccomi di nuovo per raccontarvi la mia vacanza egiziana.
Il mio sogno di visitare il tempio di Karnak non è stato coronato, ma la visita alle Piramidi, nonchè la discesa nel cunicolo di Chefren, e la vista della Sfinge, sono valse tutte le fatiche e le delusioni di una vacanza partita alla grande e finita col desiderio quasi sessuale di tornare nella Capitale.
Come dicevo, nel post qui sotto, il primo giorno e parte del secondo, sono stati veramente grandiosi. Era tutto da scoprire:la vastità dell'hotel dove ci trovavamo era tale che, anche alla fine del soggiorno, non posso dire di averlo visto tutto. Il mare, con tutta la sua vita variegata e sconosciuta, era uno spettacolo per gli occhi e per lo spirito. Insomma, davvero, non c'era di che lamentarsi. Sapevamo che avremmo avuto un meeting con l'assistente della nostra agenzia (L'Alba Tour), alle ore 12 del nostro secondo giorno di vacanza, quindi occupammo quella mattina stessa per un delizioso viaggio a bordo di una imbarcazione con la chiglia di vetro, la quale ci ha guidato per le meraviglie della barriera corallina. Non immaginavo...nella mia profonda ignoranza in materia...che la vita ittica potesse essere tanto varia : pesci d'ogni forma e dimensione conducevano la loro vita a ridosso di quell'opera d'arte naturale che è la barriera corallina che abbraccia il Mar Rosso. E'stato meraviglioso vedere nel loro habitat pressochè incontaminato intere colonie di pesci zebra, pesci pagliaccio e quant'altro...uno spettacolo naturale con pochi eguali.
Al ritorno,il briefing con il tizio del Tour Operator è stato funestato dalla presenza di tre coppie di Milanesi che,davvero,hanno fatto di tutto per rompere il cazzo : alla domanda "C'e' qualcosa che non va nei vostri alloggi?" (che,tendo a sottolineare ancora una volta, erano vere e proprie reggie),si sono dilungati in una trafila di assurdità che me li hanno fatti odiare fin dal principio. Le lamentele:
- Fa troppo caldo (te lo ricordi o no che sei in Africa?)
- L'aria condizionata fa rumore (hai provato a spegnerla?Abbassarla?A Milano hai dei condizionatori che non fanno rumore?Se si, e non credo perchè non esistono,potevi portarteli dietro).
- Ci sono pochi asciugami (che cazzo devi farci con altri asciugamani, oltre a quelli per la doccia e per il viso?Devi mummificarti?)
- Esce poca acqua (certo...come no...)
- L'acqua non ha un buon sapore (lo sanno anche gli idioti che l'acqua,in Egitto,NON va bevuta).
Insomma...hanno da subito, per usare una loro espressione, scassato la minchia. Mitica, la nostra guida, che, fra le altre cose, ha detto : "Certo, Roma è bellissima...Milano,sfortunatamente,non ha nulla di bello da regalare, specialmente se paragonata alla capitale".
Uno degli stronzi ha subito replicato, piccato : "Perchè a Milano si lavora".
Ecco, allora, potevi restarci, invece di sbrinare la fava anche in Egitto.
In linea di massima, si sentivano solo loro. Caciaroni beceri e maleducati, il loro divertimento preferito era molestare i camerieri - peraltro celeri e gentilissimi - con assurdità tipo "Assomigli a Baggio...ma come, non sai chi è?" e giù con grida e battute degne di un dromedario ubriaco. Mossi a compassione, abbiamo preso sotto la nostra ala uno dei camerieri, scusandoci per l'ignoranza dei Milanesi e compensandolo con generose mance...assicurandogli che non tutti gli Italiani sono così scassacazzi.Anche lui ci ha preso in simpatia, garantendoci un servizio ancor più lecito ed un tavolo sempre lindo e pinto.
La nostra seconda escursione ha riguardato quella che da loro viene definita "Sharm Vecchia". In sostanza, si tratta di quella parte di Sharm che non da sul mare e che risale agli inizi del 1960...vecchia,vero?
Di quello che era la città, non è rimasto nulla : una autentica baraccopoli di mercatini, negozi più o meno vistosi, pub di ogni nazionalità e locali similari, hanno invaso tutto il territorio, trasformando Sharm Vecchia in una sorta di infinita Portobello Road versione discarica, a cielo aperto.
Inguardabile e inavvicinabile, non c'era assolutamente nulla di caratteristico che valga la pena di essere menzionato, se non l'incredibile massa di gente che si accalcava sulle strade, dai mendicanti cenciosi alle donne coperte dal velo, passando per invadenti tassinari e fiumi di turisti in cerca di souvenir. La tappa successiva ci ha portato a Naama Bay dove,secondo la leggenda, una tizia bellissima di nome Naama faceva il caffè migliore di tutto l'Egitto. A poco a poco, la voce si sparse ai quattro angoli della terra della Sfinge, finendo per far diventare Naama Bay, da piccolo attracco per imbarcazioni a vela, un importantissimo centro di scambi economici e socio-culturali. Terza tappa, il "Sinai Gran Casino", dove qualche furbone della compagnia ha speso diversi soldini senza vincere una mazza. Comunque, i Casino nel mondo sono tutti uguali, quindi inutile dilungarsi.
Poi,ho avuto la sfortuna di beccarmi un bacillo...probabilmente dovuto alla combinazione di "cibodimerda+gelopolare". Sono stato malissimo per due giorni e mezzo, poi grazie alle amorevoli cure di VNSMatrix e a 95 euro di visita medica con annessi antibiotici ho recuperato. In quei due giorni e mezzo di stasi sul water, ho avuto modo di riflettere su alcune cose.
Perchè in Egitto la benzina costa 50 centesimi e l'acqua costa fino a 7 euro per litro?
Perchè le piante e i fiori venivano innaffiati con ingenti quantità d'acqua, che peraltro puzzava di fogna?
Perchè le banane egiziane, ottime e gustose, sono meno della metà delle nostre,come dimensioni?
Perchè il Mar Rosso, nella estrema propaggine del Sinai, è alto circa 3 cm per diverse centinaia di metri, per poi sprofondare in un abisso gelido di correnti fredde?
Perchè la gente torna a Sharm, quando non c'e' un cazzo ne da fare ne da vedere, nel raggio di miglia e miglia?
Perchè i Milanesi importunavano i camerieri?
Perchè la cucina internazionale è buona in tutto il mondo, meno che in Egitto?
Perchè una partita a minigolf a Sharm costa 6 euro?
Perchè i commercianti non hanno l'obbligo di esporre i prezzi?
Perchè una cosa taroccata in Egitto, viene da loro stessi definita "Napoletana"?
Perchè la loro Pepsi ha un sapore diverso dalla nostra?
Perchè un caffè in Egitto costa 1,50 euro e fa pure schifo?
Perchè le guide prendono un fiume di mazzette per portarti in giro nei posti che loro preferiscono?
Perchè, giusto per fare un esempio, se uno viene a Roma, la guida sul pullman dice "Alla vostra sinistra, potete ammirare il Colosseo, mentre davanti a voi si erge l'Altare della Patria", mentre in Egitto la guida dice "Alla vostra destra, c'e' un Albergo a 5 stelle, alla vostra sinistra un albergo a 4 stelle. Davanti a voi potete rimirare un ristorante bulgaro."?
Queste ed altre sono le domande che si ammucchiavano nel mio cranio mentre mi c*c*vo l'anima...almeno,fino al giorno della visita alle Piramidi, quando ho obbligato tutti i miei anticorpi a lavorare all'unisono, sconfiggendo il virus...ma per questo racconto,dovrete pazientare fino al prossimo post.
Ciao a tutti!
Ale
Il mio sogno di visitare il tempio di Karnak non è stato coronato, ma la visita alle Piramidi, nonchè la discesa nel cunicolo di Chefren, e la vista della Sfinge, sono valse tutte le fatiche e le delusioni di una vacanza partita alla grande e finita col desiderio quasi sessuale di tornare nella Capitale.
Come dicevo, nel post qui sotto, il primo giorno e parte del secondo, sono stati veramente grandiosi. Era tutto da scoprire:la vastità dell'hotel dove ci trovavamo era tale che, anche alla fine del soggiorno, non posso dire di averlo visto tutto. Il mare, con tutta la sua vita variegata e sconosciuta, era uno spettacolo per gli occhi e per lo spirito. Insomma, davvero, non c'era di che lamentarsi. Sapevamo che avremmo avuto un meeting con l'assistente della nostra agenzia (L'Alba Tour), alle ore 12 del nostro secondo giorno di vacanza, quindi occupammo quella mattina stessa per un delizioso viaggio a bordo di una imbarcazione con la chiglia di vetro, la quale ci ha guidato per le meraviglie della barriera corallina. Non immaginavo...nella mia profonda ignoranza in materia...che la vita ittica potesse essere tanto varia : pesci d'ogni forma e dimensione conducevano la loro vita a ridosso di quell'opera d'arte naturale che è la barriera corallina che abbraccia il Mar Rosso. E'stato meraviglioso vedere nel loro habitat pressochè incontaminato intere colonie di pesci zebra, pesci pagliaccio e quant'altro...uno spettacolo naturale con pochi eguali.
Al ritorno,il briefing con il tizio del Tour Operator è stato funestato dalla presenza di tre coppie di Milanesi che,davvero,hanno fatto di tutto per rompere il cazzo : alla domanda "C'e' qualcosa che non va nei vostri alloggi?" (che,tendo a sottolineare ancora una volta, erano vere e proprie reggie),si sono dilungati in una trafila di assurdità che me li hanno fatti odiare fin dal principio. Le lamentele:
- Fa troppo caldo (te lo ricordi o no che sei in Africa?)
- L'aria condizionata fa rumore (hai provato a spegnerla?Abbassarla?A Milano hai dei condizionatori che non fanno rumore?Se si, e non credo perchè non esistono,potevi portarteli dietro).
- Ci sono pochi asciugami (che cazzo devi farci con altri asciugamani, oltre a quelli per la doccia e per il viso?Devi mummificarti?)
- Esce poca acqua (certo...come no...)
- L'acqua non ha un buon sapore (lo sanno anche gli idioti che l'acqua,in Egitto,NON va bevuta).
Insomma...hanno da subito, per usare una loro espressione, scassato la minchia. Mitica, la nostra guida, che, fra le altre cose, ha detto : "Certo, Roma è bellissima...Milano,sfortunatamente,non ha nulla di bello da regalare, specialmente se paragonata alla capitale".
Uno degli stronzi ha subito replicato, piccato : "Perchè a Milano si lavora".
Ecco, allora, potevi restarci, invece di sbrinare la fava anche in Egitto.
In linea di massima, si sentivano solo loro. Caciaroni beceri e maleducati, il loro divertimento preferito era molestare i camerieri - peraltro celeri e gentilissimi - con assurdità tipo "Assomigli a Baggio...ma come, non sai chi è?" e giù con grida e battute degne di un dromedario ubriaco. Mossi a compassione, abbiamo preso sotto la nostra ala uno dei camerieri, scusandoci per l'ignoranza dei Milanesi e compensandolo con generose mance...assicurandogli che non tutti gli Italiani sono così scassacazzi.Anche lui ci ha preso in simpatia, garantendoci un servizio ancor più lecito ed un tavolo sempre lindo e pinto.
La nostra seconda escursione ha riguardato quella che da loro viene definita "Sharm Vecchia". In sostanza, si tratta di quella parte di Sharm che non da sul mare e che risale agli inizi del 1960...vecchia,vero?
Di quello che era la città, non è rimasto nulla : una autentica baraccopoli di mercatini, negozi più o meno vistosi, pub di ogni nazionalità e locali similari, hanno invaso tutto il territorio, trasformando Sharm Vecchia in una sorta di infinita Portobello Road versione discarica, a cielo aperto.
Inguardabile e inavvicinabile, non c'era assolutamente nulla di caratteristico che valga la pena di essere menzionato, se non l'incredibile massa di gente che si accalcava sulle strade, dai mendicanti cenciosi alle donne coperte dal velo, passando per invadenti tassinari e fiumi di turisti in cerca di souvenir. La tappa successiva ci ha portato a Naama Bay dove,secondo la leggenda, una tizia bellissima di nome Naama faceva il caffè migliore di tutto l'Egitto. A poco a poco, la voce si sparse ai quattro angoli della terra della Sfinge, finendo per far diventare Naama Bay, da piccolo attracco per imbarcazioni a vela, un importantissimo centro di scambi economici e socio-culturali. Terza tappa, il "Sinai Gran Casino", dove qualche furbone della compagnia ha speso diversi soldini senza vincere una mazza. Comunque, i Casino nel mondo sono tutti uguali, quindi inutile dilungarsi.
Poi,ho avuto la sfortuna di beccarmi un bacillo...probabilmente dovuto alla combinazione di "cibodimerda+gelopolare". Sono stato malissimo per due giorni e mezzo, poi grazie alle amorevoli cure di VNSMatrix e a 95 euro di visita medica con annessi antibiotici ho recuperato. In quei due giorni e mezzo di stasi sul water, ho avuto modo di riflettere su alcune cose.
Perchè in Egitto la benzina costa 50 centesimi e l'acqua costa fino a 7 euro per litro?
Perchè le piante e i fiori venivano innaffiati con ingenti quantità d'acqua, che peraltro puzzava di fogna?
Perchè le banane egiziane, ottime e gustose, sono meno della metà delle nostre,come dimensioni?
Perchè il Mar Rosso, nella estrema propaggine del Sinai, è alto circa 3 cm per diverse centinaia di metri, per poi sprofondare in un abisso gelido di correnti fredde?
Perchè la gente torna a Sharm, quando non c'e' un cazzo ne da fare ne da vedere, nel raggio di miglia e miglia?
Perchè i Milanesi importunavano i camerieri?
Perchè la cucina internazionale è buona in tutto il mondo, meno che in Egitto?
Perchè una partita a minigolf a Sharm costa 6 euro?
Perchè i commercianti non hanno l'obbligo di esporre i prezzi?
Perchè una cosa taroccata in Egitto, viene da loro stessi definita "Napoletana"?
Perchè la loro Pepsi ha un sapore diverso dalla nostra?
Perchè un caffè in Egitto costa 1,50 euro e fa pure schifo?
Perchè le guide prendono un fiume di mazzette per portarti in giro nei posti che loro preferiscono?
Perchè, giusto per fare un esempio, se uno viene a Roma, la guida sul pullman dice "Alla vostra sinistra, potete ammirare il Colosseo, mentre davanti a voi si erge l'Altare della Patria", mentre in Egitto la guida dice "Alla vostra destra, c'e' un Albergo a 5 stelle, alla vostra sinistra un albergo a 4 stelle. Davanti a voi potete rimirare un ristorante bulgaro."?
Queste ed altre sono le domande che si ammucchiavano nel mio cranio mentre mi c*c*vo l'anima...almeno,fino al giorno della visita alle Piramidi, quando ho obbligato tutti i miei anticorpi a lavorare all'unisono, sconfiggendo il virus...ma per questo racconto,dovrete pazientare fino al prossimo post.
Ciao a tutti!
Ale
8/14/2006
Ahhh...ho fatto back! - Diario del Primo Ufficiale
Buongiorno a tutti miei fedeli lettori...tutti e tre,dico...dopo una incredibile 9 giorni 9 di ferie, eccomi tornato su questi schermi a rompere il *azzo. La vacanza a Sharm El Sheikh si è conclusa con successo e devo dire, come primissima impressione, che questa "Baia del Capo" (tale è la traduzione letterale di Sharm), è davvero uno dei posti più sopravvalutati del mondo. Sono felice di essere ritornato nella capitale e questa ennesima esperienza di viaggio mi ha (ri)confermato che, ovunque si vada nel mondo, non v'e' posto più bello di Roma, con tutta la sua Magia, quell'atmosfera unica che tutti le invidiano.
Ma procediamo con ordine, con il promesso resoconto...anche perchè ci sono cose che mi hanno nauseato e altre che mi hanno deliziato e spero che la mia esperienza serva ad altri che intendano in futuro andare a visitare il paese dei dromedari.
Cominciamo con l'arrivo all'aereoporto di Fiumicino, grazie ad un taxi pagato profumatamente; con il volo alle 7 ed il check-in alle 5, trovare la zona di imbarco completamente chiusa (siamo arrivati in loco alle 4, poichè dovevamo ritirare i documenti di volo al banco dell'AlbaTour...sulla quale esprimerò i miei commenti più avanti), non è stato piacevole. Che poi mi apri i negozi alle 6, me ne sbatto altamente il cazzo, visto che c'era l'aria condizionata a cannone e neanche un posto dove prendere un caffè per due ore. Insomma, un atteggiamento molto poco user-friendly, per uno degli aereoporti più importanti d'Italia,dopo Malpensa. Transeat. Impeccabile il servizio offerto dall'Air-One che, a scapito di quanto si dice in giro, ha offerto a me e a tutti i viaggiatori un viaggio confortevole e privo di imprevisti, se non quello, molto piacevole, di arrivare a Sharm con 15 minuti d'anticipo.
Il primo impatto con la cultura egiziana, in aereoporto, è stato davvero impressionante. Giuro che non ricordo di aver mai visto tanta gente in così poco spazio. Appena sbarcati, e fino al primo controllo dei documenti, abbiamo ricevuto almeno 10 richieste di elemosina, facchinaggio et similia. Come mosconi su una carogna, gli indigeni ci hanno letteralmente assaltati, pur non essendo troppo importuni...diciamo che al 5° rifiuto, si levavano da torno e andavano a masticare qualcun altro.
Fin dal primo controllo,dicevo, ho capito che le cose sarebbero andate poco liscie:una trafila di documenti e check da espletare, con spiegazioni date in un Italiano talmente stentato che persino la mia nipotina avrebbe fatto meglio. Cmq, fra timbri,marche, visti consolari e carte d'identità, il primo scoglio dell'ingresso è stato superato, nonostante l'incredibile disorganizazzione che imperava - pur essendo in un paese con un tasso di turismo elevatissimo e che quindi ci si aspetterebbe molto preparato in materia.
Dopo aver recuperato il bagaglio e respinto gentilmente un altra decina di mendicanti, ci hanno imbarcato sulla "navetta" che ci ha portato in hotel. Per navetta, intendo uno scassone del 15/18 con l'aria condizionata a cannone. Con -40 dentro e +40 fuori, l'impatto con l'esterno, una volta arrivati all'Hotel "Royal Moderna" di Sharm è stato devastante, ma siamo sopravvisuti. L'albergo, che vantava una temperatura polare - mi pare di aver intravisto un Orso Bianco, ma non ne sono certo - di recente costruzione (2 anni), era l'inno al lusso. Bellissimo, enorme, su due livelli, pulito e curato in ogni dettaglio.
Tanto per iniziare con il piede giusto, non c'era nessuno ad attenderci, quindi l'arrivo è stato un pò "allo sbaraglio". Documenti, visto consolare e consegna della chiave hanno richiesto un tempo variabile fra i 30 e i 45 minuti, consegna delle valigie in camera compresa. La stanza assegnataci, la 247 (10 in meno dell'Overlook Hotel di Kubrickiana memoria, ndAleNet), era una piccola reggia. Grande, con due lettoni, un minifrigo, un bel televisore settato su diversi canali internazionali (fra cui Rai 1 e Canale 5), una verandina deliziosa, un bel bagno spazioso, tappeti in terra, un grande armadio e sedie in quantità, è stata insomma una piacevolissima sorpresa; la veranda, in particolare, è stata teatro, nelle notti piene di stelle sotto il cielo d'Egitto, di lunghe conversazioni sugli Ufo, le Piramidi et similia. Al principio, l'entusiasmo era alle stelle. Con la formula - pagata profumatamente - dell'"All Inclusive", eravamo padroni di mangiare e bere a piacimento. Dalla spiaggia direttamente sul Mar Rosso, fino alla Hall, ovunque c'erano dolci, frutta, cibo e bevande che aspettavano solo di essere assaltate. Non vi dico la mia personale gioia dell'avere a disposizione fiumi di pepsi cola in ogni angolo : un click e via, il bicchiere era sempre pieno. Per non parlare dei dolci al cioccolato, vera manna per me che vivo di zuccheri e grassi saturi. Lettini a profusione per prendere il sole, una bella spiaggia con un pontile meraviglioso, pesci di ogni tipo e colore che facevano le gare attorno alle caviglie...insomma, pareva proprio di aver raggiunto il Paradiso.
Pareva...ma per questo, dovrete attendere il prossimo post.
Ora il tempo e tiranno ed io, che lavoro anche il 14 Agosto,devo proprio rimettermi all'opera.
Auguro un bellissimo Ferragosto a tutti voi!
Ale
Ma procediamo con ordine, con il promesso resoconto...anche perchè ci sono cose che mi hanno nauseato e altre che mi hanno deliziato e spero che la mia esperienza serva ad altri che intendano in futuro andare a visitare il paese dei dromedari.
Cominciamo con l'arrivo all'aereoporto di Fiumicino, grazie ad un taxi pagato profumatamente; con il volo alle 7 ed il check-in alle 5, trovare la zona di imbarco completamente chiusa (siamo arrivati in loco alle 4, poichè dovevamo ritirare i documenti di volo al banco dell'AlbaTour...sulla quale esprimerò i miei commenti più avanti), non è stato piacevole. Che poi mi apri i negozi alle 6, me ne sbatto altamente il cazzo, visto che c'era l'aria condizionata a cannone e neanche un posto dove prendere un caffè per due ore. Insomma, un atteggiamento molto poco user-friendly, per uno degli aereoporti più importanti d'Italia,dopo Malpensa. Transeat. Impeccabile il servizio offerto dall'Air-One che, a scapito di quanto si dice in giro, ha offerto a me e a tutti i viaggiatori un viaggio confortevole e privo di imprevisti, se non quello, molto piacevole, di arrivare a Sharm con 15 minuti d'anticipo.
Il primo impatto con la cultura egiziana, in aereoporto, è stato davvero impressionante. Giuro che non ricordo di aver mai visto tanta gente in così poco spazio. Appena sbarcati, e fino al primo controllo dei documenti, abbiamo ricevuto almeno 10 richieste di elemosina, facchinaggio et similia. Come mosconi su una carogna, gli indigeni ci hanno letteralmente assaltati, pur non essendo troppo importuni...diciamo che al 5° rifiuto, si levavano da torno e andavano a masticare qualcun altro.
Fin dal primo controllo,dicevo, ho capito che le cose sarebbero andate poco liscie:una trafila di documenti e check da espletare, con spiegazioni date in un Italiano talmente stentato che persino la mia nipotina avrebbe fatto meglio. Cmq, fra timbri,marche, visti consolari e carte d'identità, il primo scoglio dell'ingresso è stato superato, nonostante l'incredibile disorganizazzione che imperava - pur essendo in un paese con un tasso di turismo elevatissimo e che quindi ci si aspetterebbe molto preparato in materia.
Dopo aver recuperato il bagaglio e respinto gentilmente un altra decina di mendicanti, ci hanno imbarcato sulla "navetta" che ci ha portato in hotel. Per navetta, intendo uno scassone del 15/18 con l'aria condizionata a cannone. Con -40 dentro e +40 fuori, l'impatto con l'esterno, una volta arrivati all'Hotel "Royal Moderna" di Sharm è stato devastante, ma siamo sopravvisuti. L'albergo, che vantava una temperatura polare - mi pare di aver intravisto un Orso Bianco, ma non ne sono certo - di recente costruzione (2 anni), era l'inno al lusso. Bellissimo, enorme, su due livelli, pulito e curato in ogni dettaglio.
Tanto per iniziare con il piede giusto, non c'era nessuno ad attenderci, quindi l'arrivo è stato un pò "allo sbaraglio". Documenti, visto consolare e consegna della chiave hanno richiesto un tempo variabile fra i 30 e i 45 minuti, consegna delle valigie in camera compresa. La stanza assegnataci, la 247 (10 in meno dell'Overlook Hotel di Kubrickiana memoria, ndAleNet), era una piccola reggia. Grande, con due lettoni, un minifrigo, un bel televisore settato su diversi canali internazionali (fra cui Rai 1 e Canale 5), una verandina deliziosa, un bel bagno spazioso, tappeti in terra, un grande armadio e sedie in quantità, è stata insomma una piacevolissima sorpresa; la veranda, in particolare, è stata teatro, nelle notti piene di stelle sotto il cielo d'Egitto, di lunghe conversazioni sugli Ufo, le Piramidi et similia. Al principio, l'entusiasmo era alle stelle. Con la formula - pagata profumatamente - dell'"All Inclusive", eravamo padroni di mangiare e bere a piacimento. Dalla spiaggia direttamente sul Mar Rosso, fino alla Hall, ovunque c'erano dolci, frutta, cibo e bevande che aspettavano solo di essere assaltate. Non vi dico la mia personale gioia dell'avere a disposizione fiumi di pepsi cola in ogni angolo : un click e via, il bicchiere era sempre pieno. Per non parlare dei dolci al cioccolato, vera manna per me che vivo di zuccheri e grassi saturi. Lettini a profusione per prendere il sole, una bella spiaggia con un pontile meraviglioso, pesci di ogni tipo e colore che facevano le gare attorno alle caviglie...insomma, pareva proprio di aver raggiunto il Paradiso.
Pareva...ma per questo, dovrete attendere il prossimo post.
Ora il tempo e tiranno ed io, che lavoro anche il 14 Agosto,devo proprio rimettermi all'opera.
Auguro un bellissimo Ferragosto a tutti voi!
Ale
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