12/12/2007

In Coda

Che coda.
E'incredibile notare come,anche nei momenti di carenza di carburante,il quantitativo di macchine sulle strade è così alto.
Sicuramente, qualcuno starà formulando lo stesso pensiero.
Magari associato a qualcosa di meno gentile.
Le stazioni raccontano di quanto sia conveniente quell'offerta in quel supermercato e di come devi sentirti un perfetto stronzo, se non dormi su quel materasso.
Io non ci dormo e,tutto sommato,non mi sento per niente stronzo.
Forse,proprio perchè non ci dormo.
Il mio letto è comodo.
Perfetto per leggere. Per dormire. Per fare l'amore. Per godere di un film.
Quasi lo bramo, mentre aspetto che qualcosa, decine e decine di automobili più avanti, si sblocchi, lasciando che questo girone di dannati alla fila eterna, al quale oggi un Fato avverso mi ha condannato, possa muovere un passo verso l'uscita dal Purgatorio.
Il braccio sinistro è poggiato sullo sportello, grazie al finestrino tirato giù.
Guardandomi intorno,vedo che sono il solo, in tale posizione:forse perchè fa freddo,questa mattina, ma la cosa non mi tocca. Anzi, mi piace quel lieve brivido che scorre sulla nuca e sinuoso come una mano leggiadra, scivola dolce fino allo stomaco.
Bon Jovi canta a squarciagola al suo amor perduto.
Io lo seguo, a bassa voce perchè la Natura mi ha donato una voce calda,ma inadatta al canto.
Io e il signor Jovi,oggi,omaggiamo il nostro amore, con note portate dal cuore e rapite dal vento, parole sconnesse di una vecchia canzone che,entrambi, speriamo che, per un misterioso disegno del destino,arrivino ai sensi di chi amiamo.
...E mentre la mano destra poggiata sul cambio, si stringe a chiudere un altra mano che non c'e', la coda finalmente si muove, aprendo il passaggio a tutte le soprese di una nuova, caotica,disordinata,meravigliosa giornata,che aspetta solo di essere vissuta.

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