12/05/2011

Amazzonia - James Rollins

Buongiorno a tutti, buon Lunerdi e ben ritrovati su queste pagine. La lettura de “Amazzonia”, mia prima incursione nel mondo di James Rollins, si è conclusa con un discresto grado di soddisfazione. Una bella storia a metà fra il medical thriller e scienza-fanta (e non fantascienza),non eccelsa,ma sicuramente gradevole dall’inizio alla fine. Ecco la trama in quarta di copertina:

“È uno spettacolo orribile quello che si presenta a padre Garcia, il sacerdote della missione di Wauwai, in Amazzonia: un uomo emaciato e coperto di piaghe esce dalla giungla e si accascia ai suoi piedi, esalando poco dopo l'ultimo respiro. Padre Garcia non sa che, quattro anni prima, quell'uomo faceva parte di una spedizione scientifica poi svanita nel nulla. La CIA, invece, lo identifica come Gerald Clark, un ex agente delle Forze Speciali, la cui carriera era stata stroncata dalla perdita di un braccio durante una missione in Iraq. Adesso, però, Clark ha entrambe le braccia. Per trovare una spiegazione a un evento così sconvolgente, il governo incarica Nathan Rand di organizzare una nuova missione per seguire l'itinerario della prima spedizione che sembra condurre al villaggio di una leggendaria tribù. Ma il cuore della giungla nasconde un segreto inviolabile, un segreto che genera paura, follia e morte…”.

Mettiamola così : il buon Rollins ha preso un insieme di idee viste riviste e le ha condensate in quest’opera, riuscendo a creare personaggi di spessore e scegliendo una location, l’Amazzonia appunto,sempre molto evocativa. Ci sono i “soliti” buoni, ovvero sto’ dottor Rand e la sua compagnia, con i marines che li accompagnano (in mezzo ai quali c’e’ la “solita” spia), poi ci sono i “soliti” cattivi, ovvero il supercattivo con la sua “solita” compagna supergnoccacattivissima e,dietro a tutto, ci sono i “soliti” motivi, ovvero due “solite” supercompagnie farmaceutiche che vogliono mettere le zampe sui segreti curativi di un certo albero nel cuore della giungla…tutto come al solito,quindi,ma tutto molto “solido”: considerando i clichè sui quali si basa l’intera opera, Rollins ha saputo creare un’avventura tutto sommato divertente (anche se a pagina 3 si capisce chi vive e chi muore), con qualche chicca (come il bellissimo giaguaro tor-tor) davvero degna di nota. Considerato che trovate il libro in edizione economica praticamente in tutte le librerie, tutto sommato ve lo consiglio…non è innovativo,ma è divertente.

Addio

Ale

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