Buon pomeriggio a quasi tutti,buon Lunerdi e bentornati ad Alfacom…ehm,no,volevo
dire,bentornati su queste pagine; è da poco arrivato in libreria il volume “Sherlock
Holmes e i Tesori di Londra”, scritto da Tracy Revels, professoressa di Storia
e cultura della Florida al Wofford College di Spartanburg (Carolina del
Sud). Da fan accanito di tutto il mondo Holmesiano, ho accolto con piacere
l’arrivo di quest’opera ma,a conti fatti, questa volta il racconto patrocinato
dalla Gargoyle Books non mi ha convinto. Scritto indubbiamente benissimo e con
piacevoli risvolti, trovo comunque inconcepibile l’idea di mostrare un Holmes
figlio di una mortale e di un Essere di un altro piano d’esistenza. L’autrice
racconta infatti che il nostro investigatore favorito proviene da un altro
mondo, quello “delle Ombre”, da secoli in conflitto (ovviamente) con quello
della Luce – ovvero,il nostro. Nel libro, Holmes è un arcimago potentissimo
davanti al quale pure Harry Potter sembrerebbe un novellino e si troverà
impegnato,per ordine della regione delle fate (sich!), a sgominare l’ennesimo
assalto dei demoni cattivi decisi a dominare il nostro mondo. In un mix di
fantasy classicheggiante, figure stereotipate (nel Bene e nel Male), voodoo e
indagini più terrene, il volume scorre sicuramente liscio dall’inizio alla
fine,ma la sensazione d’avere a che fare con un Holmes “alieno” alla sua vera
natura è troppo forte per poter far si che il lettore ne colga la sua “nuova”
figura.
Il sito “Diario Dei Pensieri Persi”, riporta la trama. Eccola:
“Trama: Dove sono finiti i corvi della Corona, la
Pietra di Londra, il Cuore di San Giorgio, ossia i principali tesori della
capitale britannica di fine Ottocento? Esiste un collegamento tra questi furti
e la raccapricciante serie di trafugamenti di cadaveri avvenuta nel Cimitero di
Highgate, a cominciare dalla sparizione delle spoglie di una giovane americana
creola? Alla Regina Vittoria e agli esponenti piu' importanti
dell’establishment politico non resta che affidarsi a Sherlock Holmes. Ma se
questa volta il celebre investigatore non fosse estraneo a tale intricatissima
vicenda? E se il suo metodo d’indagine, fondato sulla serrata applicazione
della logica e sulla rigorosa osservazione, non bastasse a risolvere il caso?”
Insomma…nel caso specifico,non mi sento di sconsigliare questo
libro,ma neanche di consigliarlo. Sulla base di quanto scritto poche righe più
sopra e in base anche e soprattutto all’amore che potete provare per il
personaggio di Doyle,recatevi in libreria per spendere 14 lemuri per questo
volume…o per un altro di vostra scelta.
Al prossimo post.
Ale
ps: il primo capitolo del libro,potete trovarlo gratuitamente qui.
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