12/18/2008

Recensione Call Of Duty : World At War

Ciao a tutti,e ben ritrovati su queste pagine.
Non ho capito perchè l'articolo che trovate qui sotto non è andato "online" su Gamesurf. Tuttavia,dal momento che ormai l'ho scritto e,ancor di più, dal momento che ritengo CoD:WaW uno dei titoli più importanti del momento, uso questo mio e vostro spazio per la recensione.
Spero sia di vostro gradimento...Buona Lettura!
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CALL OF DUTY WORLD AT WAR (PC)
CoD torna alle origini,con tutti gli annessi del caso!
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La saga di Call Of Duty, di per se,non avrebbe...non ha...bisogno di presentazioni. Da quando,diversi anni fa,il primo titolo fece la sua comparsa sui computer di mezzo globo,fu un continuo plauso alle qualità intrinseche dell'opera patrocinata da Activision e,ancora oggi,CoD e tutte le sue incarnazioni vantano una comunità ludica con pochi eguali. Nei mesi precedenti all'uscita di questo quinto capitolo della sag (r) a, sono state due le obiezioni (i timori?) maggiormente esposti dagli appassionati. Il primo : la Treyarch, software house tristemente nota per CoD 3 - mai apparso su pc, sarà in grado questa volta di svolgere un buon lavoro per un titolo quasi "sacro", e per di più pensato per il multipiattaforma?Il secondo : dopo i fasti di Modern Warfare, tornare alla Seconda Guerra Mondiale - ovvero,uno dei background più sfruttati del panorama ludico, sarà una mossa vincente?Possiamo dirlo subito...si,ad ambo le domande. Vediamo insieme perchè.Il ritorno alla WWII comporta la possibilità di giocare la prima metà del gioco nei panni del soldato Miller, dislocato alla frontiera del Pacifico (una location mai esplorata prima in CoD).La giungla,con i suoi misteri,i suoi colori e le sue mille possibilità di imboscata,sarà il teatro principale dove ci muoveremo, affrontando orde di giapponesi che vivono seguendo il codice del Bushido.Non si può dire che la storia parta bene,per noi:siamo prigionieri dei nipponici,nelle mani di uno spietato aguzzino che sta interrogando un nostro commilitone. Dopo averlo torturato, di fronte alla sua reticenza, il soldatino giapponese prima lo brucia con una sigaretta e poi lo fa sgozzare. Solo l'intervento di un manipolo di marines ci salva dalla stessa sorte...ed è qui che il gioco inizia, dopo questa sequenza tanto cruda quanto emozionante.Non ci saranno momenti di tregua, se non del tutto sporadici:l'azione è piuttosto costante,con picchi di affollamento che neanche ai centri commerciali più in voga...!La nostra meta sarà Okinawa, ma per raggiungerla dovremo superare indenni - o quasi, una serie di location forse non troppo varie,ma molto evocative. La maggior parte del tempo lo trascorreremo all'aperto, ma non mancheranno occasioni nelle quali saremo chiamati a ripulire bunker, trincee, et similia.I simpatici omini del Sol Levante sono maestri della mimetizzazione : in qualsiasi momento, è possibile vederli alzarsi all'improvviso da un letto di foglie e correrci dietro al grido di "Banzai",ben decisi ad aprirci il pancino con le loro baionette. Specialmente all'inizio,questo escamotage ci farà fare più di qualche salto sulla sedia!Inoltre,non sarà infrequente ritrovarsi a fare da bersaglio a qualche cecchino piazzato strategicamente su un albero...! Per nostra fortuna, il parco armi (per quanto limitato,nel trasporto,a due strumenti di morte,più le granate),è invero piuttosto vario.Le immancabili pistole si sposano alla grande con il fucile a pompa, una delle novità di questo gioco; ribattezzato "trench gun", è si scarso sulle lunghe distanze,ma negli scontri ravvicinati è qualcosa sul quale vorreste sempre contare. Secondo,ma non in ordine di importanza, è il lanciafiamme,del quale dovreste vedere alcune foto qui attorno. Un arma carismatica e ottimamente realizzata:forse il getto va un po' troppo lontano rispetto a quanto ci aspetteremmo nella realtà,ma nel complesso si tratta di uno degli esempi di "vera devastazione" presenti in WaW. Inoltre, grazie al restyling del motore grafico,il fuoco è stato reso in maniera particolarmente convincente, quindi usare il flamethrower sarà un'esperienza molto appagante. Per dovere di cronaca, citiamo l'Arisaka (un fucile con baionetta), mitra leggeri e pesanti, l'MP40 e l'MP44, il fucile di precisione Kar98k, e l'MG42. Tutto qui?Sbagliato: troviamo ancora l'onnipresente Garand, il Thompson M1A1, il Bar, le mitragliatrici Browning, nonchè lo Springfield M1903...e qualcos'altro,che non vi sveliamo onde evitare di togliervi il gusto di scoprirlo da soli. Lo scorrere della Storia è,invero, piuttosto intelligente e costruito in modo tale da farci sentire sempre al vertice dell'Azione. Pur essendo coadiuvati quasi in ogni momento dai nostri compagni, se noi ci fermiamo, loro si fermano. Se avanziamo, avanzano con noi; inoltre, nelle situazioni di stallo, trovare un buon riparo e "cecchinare" a distanza i nemici sarà praticamente inutile:il respawn degli avversari è continuo, quindi dovremo armarci di astuzia e cautela, aggirarli e ripulire la zona, in modo da poter proseguire nell'avventura (per così chiamarla). Alcune sezioni sono poi praticamente impossibili da superare senza il supporto missilistico navale : in quei frangenti, opportunamente indicati nei vari livelli, dovremo puntare il bersaglio e chiamare via radio la nave. Pochi istanti ed una pioggia di missili ci libererà dall'empasse, facendoci continuare. E'doveroso segnalare, nella versione pc, un piccolo baco presente proprio durante una queste sessioni. Si tratta di eliminare due carri armati nipponici a suon di siluri,posti,rispetto alla visuale del personaggio, uno di fronte e uno sulla destra. Se si abbatte prima quello frontale, poi quello di destra non viene più rilevato dal motore di gioco, con la conseguenza che, anche tirandogli contro l'intera Santa Barbara della WWII, il mezzo sarà sempre li, ad impedirci di proseguire. Il problema si risolve ricaricando l'ultimo salvataggio e abbattendo prima quello a destra e poi quello di fronte!Parlando di salvataggi, anche CoD WaW non fa eccezione rispetto al triste trend che vede la possibilità di salvare solo nei checkpoint predisposti per noi dai programmatori. Un'eredità "consollistica" che mai e poi mai ci stancheremo di criticare.Come da consolidata tradizione,la seconda tranche del gioco ci vedrà operare nell'Est Europa e in Russia; si partirà da Stalingrado e si finirà a Berlino, con tutti gli intermezzi del caso.Niente giungle ne bunker, ma città in rovina, case sventrate, villaggi in fiamme,metropolitane sotto assedio. A proposito di fiamme, in questa sessione non avremo a disposizione il fido flamethrower, in mano alla controparte...un vero peccato!Inoltre, mentre nella campagna americana affronteremo un livello su un idrovolante, in quella russa ci troveremo a guidare un tank, in mezzo ad un nugulo di nemici : al di la di tutto, forse questa è la sezion meno riuscita dell'intera produzione, non foss'altro perchè il tutto si ridurrà a trovare la strada giusta per togliersi dai guai.Sul piano meramente tecnico, ci troviamo di fronte ad un prodotto di prim'ordine: l'engine di gioco è lo stesso che mosse Call Of Duty 4, quindi le potenzialità, notevoli, ci sono tutte. Anzi, grazie ad un lavoro di "ristrutturazione", lo spettacolo offerto (a patto di dotarsi di un buon computer) sarà davvero piacevole, molto più che nella controparte consolle, almeno a giudizio di chi vi scrive.Sono state rinnovate le animazioni e leggermente ampliato il numero di poligoni;ottime le esplosioni particellari, che regalano (per la prima volta) un Fuoco degno di questo nome. Gli assi nella manica di CoD non finiscono qui : come è quasi lecito aspettarsi da questo marchio,il multiplayer è presente in maniera massiccia, anche in modalità co-op (disponibile in LAN) che non mancherà di deliziare i possessori di due o più computer...ovviamente, Internet rimane la risorsa principale, dove fino a 32 giocatori potranno sfidarsi su moltissime mappe. In ogni caso, giocare in due, nella stessa stanza, insieme contro la I.A del computer (I.A. che non brilla per metodo,ma è comunque convincente), è una esperienza che consigliamo caldamente a tutti.Per gli amanti delle versioni da collezione, è bene sapere che WaW verrà venduto (più o meno a 80 euro) anche in tale modalità : la scatola comprenderà una borraccia,vari contenuti extra, armi speciali per il Multiplayer e qualche altra amenità. Tirando le somme, WaW ci ha convinto quasi completamente. Certo, è relativamente breve - specialmente se si è avvezzi agli FPS e la localizzazione in Italiano,per quanto curata, manca di una certa passione (di tutt'altro spessore il doppiaggio originale). Non mancano piccoli difetti di clipping e qualche bachetto qui e la, ma complessivamente ci troviamo di fronte ad un prodotto sontuoso,che non dovrebbe mancare nella ludoteca degli appassionati in generale, e degli amanti degli sparatutto in particolare. Consigliato.
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Per sopravvivere alla WWII, occorre munirsi,come minimo, di un processore a 3 Ghz, 512 MB di memoria di sistema (il doppio se usate Vista), una scheda video compatibile con gli shader 3.0 e dotata di 256mb di memoria, 8 GB di spazio su disco, topo, tastiera e un lettore dvd 8x. Il titolo è stato provato su un Phenom Quad a 2,2 Ghz, con una Radeon HD 4870 coadiuvata da 3 GB di Ram di sistema, a 1024*768 punti, con tutti gli effetti attivi e al massimo del dettaglio, senza mostrare mai la minima incertezza, neanche nelle situazioni più concitate.
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Disponibile in Lan e Internet. Co-Op fino a 4 giocatori, tutte le altre modalità, fino a 32.
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VOTO GLOBALE (1/10) : 8
Probabilmente, CoD WaW non verrà ricordato come Il Gioco Dell’Anno, ma sicuramente merita di essere inserito nella Top Ten di quest’anno. Pur ereditando per linea indiretta molte cose da CoD Modern Warfare, il titolo patrocinato da Activison è comunque un ritorno alle origini, alla immersività, allo spettacolo e all’adrenalina che è quasi un marchio di fabbrica della saga. Forse più debole nell’incarnazione per consolle, sulla nostra macchina da gioco favorita esprime invece tutte le sue potenzialità, cercando per quanto possibile di ridurre i difetti di quella che è, a tutti gli effetti, una produzione più che buona.

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