E'online la mia recensione di uno dei videogames più attesi della stagione : Max Payne 3!
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E'tornato. Molti anni, sia virtuali che reali,sono passati,da quando Max
Payne ha visto i propri natali e, dal 2003, si attendeva con ansia
l'arrivo di questo terzo capitolo; è difficile, parlando di Max, non
essere ridondanti o trovare nuovi modi di dire le medesime cose;
affronteremo quindi questa disamina del titolo Take2 supponendo che Max
Payne non sia quell'icona ludica che, a tutti gli effetti, è.
Esistono personaggi, del cinema, della televisione e, naturalmente, nel
mondo dei videogames, destinati a rimanere impressi nell'immaginario
collettivo e nella memoria degli utenti, quanto marche di bevande o
automobili. Personaggi del calibro del capitano Kirk, il Pippo Nazionale
e Lara Croft ne sono tre esempi lampanti e, l'ultima in particolare, è
quella che ci interessa di più, in quanto i suoi exploit nel mondo di
cellulosa non hanno avuto il successo sperato, senza comunque intaccare
la sua fama ludica. Lo stesso destino è toccato in sorte a Max Payne,
portato sul grande schermo, con poca fortuna, da Mark Wahlberg nel 2008
(anche se chi vi scrive ha amato il film, non poco!), mentre la
controparte digitale, classe 2001, ha goduto, gode e probabilmente
continuerà a godere di una amplissima fetta di appassionati, persino in
crescita. Undici anni or sono, la Remedy portò sui computer di mezzo
globo “Max Payne”, un titolo destinato a fare epoca; fra le tante frecce
al proprio arco, quella probabilmente più appuntita era insita nel
fatto che MP introdusse il famigerato “Bullet-Time”, un effetto di
rallentamento del tempo reso famoso al cinema da “Matrix”. Il successo
del primo episodio fu a dir poco clamoroso (testimonianza di tale fatto è
l'incredibile mole di MOD tuttora disponibili nel Profondo Blu) e non
sorprese quindi che, nel 2003, “The Fall Of Max Payne”, venne accolto
con estremo piacere dai giocatori. Ma chi è, davvero, Max Payne e cosa
si cela dietro questo tanto poliedrico quanto cupo antieroe?
Continua a leggere l'articolo.
6/08/2012
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