5/15/2008

Lettera

In un giorno e in un tempo imprecisato, Roma.
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Amico mio, sono passati pochi giorni da quando sei partito,eppure - lo sai, vero?Lo sapevamo entrambi! - sembrano passati mesi,o anni, da quando ci siamo salutati. Mi rendo conto,oggi,di quanto la tua presenza era importante per me; contro le asperità di un destino a volte ingiusto, a volte cinico, a volte baro, e nella più sfrenata voglia di ridere come ragazzini, saperti vicino a me dava il giusto tocco di sale ad ogni cosa.
Oh,amico carissimo, fratello mio, quanto vorrei averti accanto a me,ora!In questo turbinio di pensieri senza capo ne coda, violenti ed esarcerbanti...come vorrei avere la tua forza a mia disposizione...!

Ho perso il conto di quante volte mi hai detto di lasciar perdere, di lasciarla andare, che quell'Amore immaturo e sconveniente mi avrebbe spezzato lo spirito,lasciandomi nudo e solo. Ma tu sai,amico adorato, che le Passioni che guidano le nostre vite sono ardua questione da dominare, ancor più da vincere. Così, anche quando avrei potuto recidere il legame con Lei, ho preferito continuare, sfidando la Sorte ed il Fato, per un motivo che - ad oggi, non saprei scrivere ne descrivere. Potrei dirti, saggio amico mio, che solo l'Amore ha guidato le mie scelte, un Amore così casto,puro e totalizzante nel suo sfrenato desiderio, da annullare tutta la mia esperienza, tutte le mie barriere, ogni confine che avevo messo per proteggere me stesso.

Oggi, colgo il frutto amaro di quanto ho seminato : una solitudine così profonda, da andare a ledere parti di anima che non sapevo di avere; è come se una mano maligna avesse tolto tutti i colori dal mondo, lasciandomelo vedere solo con una opaca striatura di grigio. Oh,fratello caro,ricordo con un sorriso quando ti dicevo quanto l'Amassi, il tuo convinto scuotere il capo, dicendo come questo fosse impossibile.
Tu che sei stato sempre il mio specchio, hai forse visto qualcosa, in me, che io non ho capito?
Tu che conosci l'intimo mio più d'ogni altra persona in questo microcosmo, sapevi qualcosa che io ignoravo?

Eppure, proprio per quanto detto, tu sai che non ho mentito un solo istante,quando ti rivelavo i miei sentimenti per Lei. Sentimenti che hanno ucciso quello che di buono ho cercato di creare, passioni e ossessioni che Lei ha generato - ingenua, credimi, non voleva! - dentro di me.
...Toccando le piaghe del dolore, Amico mio - che tu e tu soltanto, sai cosa significa - ho visto una vita lunga, felice e prospera, ma senza di Lei. E quell'ansia terribile di sapere che non farà più parte della mia vita - e,per certi versi,anche della tua...non è buffo,quest'ultima implicazione? - toglie la giusta luce ad un opera d'arte. Non è forse questo, un assioma corretto, un esempio calzante? Dov'e' la gioia di ammirare il Colosseo, se nubi plumbee e una impenetrabile nebbia copre gli occhi dell'osservatore? Sai di avere davanti qualcosa di magnifico, ma sai anche di non poterla rimirare come vorresti.

Sai che è terribile, saperla sotto lo stesso Cielo, e non poterla avere,sentire...e ci vuole tutto il coraggio di questa vita e della prossima, amico mio, per chiudere il cancello del passato e spalancare quello del futuro.Come suona falso - più di una moneta coniata dal vecchio fabbro di contrada, augurarle intimamente ogni bene. No, non è vero : io volevo...pretendevo d'essere il suo Bene, io e solamente io. Fratello mio, l'Amore è dunque egoismo?Possesso?Brama? Come vorrei ascoltare la tua risposta, anzichè affidare a questa missiva i miei dubbi. E spiegami un altra cosa, tu che hai sempre visto con chiarezza il baratro nel quale scendevo : Lei mi ha amato per un momento? Ricordo solo ora che l'inchiostro è fluito su questa pergamena, che già una volta ti posi questa domanda e la tua risposta fu lapidaria : "No".
Non volevo crederti - perdonami, perchè ho preferito non vedere tante cose : oggi mi rendo conto della mia stoltezza e questo peso va ad aggiungersi a quello della perdita.

Amico mio, tu sai quanto vale un'Attesa?Quello spasmodico aspettare una missiva,un segno,che non arriva e non arriverà?Quanto è lacerante osservare la buca delle lettere, e trovarvi solo messaggi non attesi - graditi, certo, ma non quelli che vorresti?E,dimmi tu,non è meglio,talvolta,non trovar nulla,piuttosto che scoprire che ti ha scritto, non è colei che vorresti?

Fratello, il tempo è ora concluso. Vedo già appostarsi il vetturino al mio uscio, con aria impaziente. Consegnerò a lui - che strano angelo, ha scelto il Fato!, queste mie parole, sperando che arrivino a destinazione.

Ti abbraccio, con la ferma consapevolezza che ci rivedremo e con la certezza che lenirai le mie ferite.

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