11/29/2006

Violenza, questa conosciuta

Bonjour a tout le mond...
Il Martedi si è dimostrato effettivamente un giorno del cazzo,ieri,con buona pace delle mie speranze di rivalsa e/o possibile smentita. E anche oggi...non andiamo per niente bene,ma transeat.
Comunque, l'incazzatura è sempre dietro l'angolo,come sempre. Ancora una volta, protagonisti in negativo della cronaca - e di chi non ha assolutamente nulla a cui pensare, sono i videogiochi. Questa mattina, su Yahoo, c'e' un bell'articolo che mette in evidenza la PERICOLOSITA' di certi titoli, e gli effetti devastanti che i giochi violenti (oddio...sta frase sa proprio di Nonna Papera), possono avere sulla mente degli adolescenti.
Intanto,prima di proseguire, leggete qui, così vi fate una idea delle str*****e che è possibile mettere online. Ma non è tutto. Grazie a Little An, ho scoperto che un qualcosa di sinistramente simile, sta anche su City Roma, uno dei giornali gratuiti a più ampia diffusione nella capitale. Il trafiletto, assolutamente inutile, recita così : "I VIDEOGIOCHI VIOLENTI RIDUCONO L'AUTOCONTROLLO. Quando i ragazzi giocano con videogame violenti, la loro attivita' cerebrale si altera. Il risultato non e' da poco: perdono capacita' di concentrazione e di autocontrollo. Lo rivela uno studio americano".

Ora...il mio punto di vista,l'ho esplicitato tante volte. Non me ne frega un emerita mazza se un professorone americano dell'Università di Vatel-a-Pesc, dice che l'amigdala (amigdala?!Questa è nuova!Ma di che stiamo parlando, della regina di Guerre Stellari?!?!) dei ragazzi che giocano a titoli violenti viene iperstimolata, e questo porta a sicuri, futuri squilibri nel comportamento. Non afferro il motivo per il quale, a ciclo continuo, i videogame vengano additati come uno dei peggiori mali del mondo. Certo, come diciamo a Roma "a chi tocca, nun se 'ngrugna", nel senso che, come una ruota perversa di falso perbenismo, si accusano tutti i mezzi di comunicazione di massa : la televisione, il cinema, i libri, i videogiochi...questi ultimi,però, ancora di più e più spesso...e sapete perchè,secondo me?Perchè attorno ai videogame c'e' una profonda, insanabile ignoranza collettiva...e vado a spiegarmi.
La televisione...sappiamo accenderla tutti. Basta premere un pulsante, per essere inondati da tali e tante porcherie immonde, al limite del plagio, che ormai non ci si fa più caso; poco importa se tantissimi bambini e ragazzi vengono lasciati per ore...ORE...davanti alla demoniaca scatola in preda a programmi psicologicamente davastanti come i vari "Grande Fratello", "Isola dei Famosi", "La Pupa e il Secchione", e compagnia oscena...l'importante è che non rompano le palle agli adulti, giusto?Se poi i messaggi lanciati attraverso il tubo catodico siano deleteri, conta poco...la televisione è maestra di vita e,nella sua semplicità d'uso e di accesso, non viene considerata un nemico, non troppo,almeno.
Ma i videogame...eh,si...quelli si,che sono una bella gatta da pelare. Necessitano di una consolle, o di un buon computer in grado di farli girare...vanno installati, configurati, studiati. Bisogna mettere in piedi una postazione di gioco, per farli avviare, a prescindere dal supporto che si sceglie. Questo, di conseguenza, è già un limite per le menti poco propense a percorrere schemi diversi dal comune sentire - o comunque, che vadano al di la della semplice pressione su un pulsante. Chi si diletta ad additare i videogame come fonte principale dei mali del mondo, crocevia della corruzione per le menti deboli, molto, troppo spesso, non ha mai acceso un computer, non ha mai preso in mano un pad, e non conosce la differenza fra un titolo e l'altro. Se si spara, è un gioco violento, fine della discussione. Non esistono sfumature.
Ma come si può parlar male di un qualcosa, che non si conosce per niente, o molto poco?E'possibile che è più importante riempire le pagine e la propria bocca di frasi senza senso, piuttosto che sviscerare i veri problemi, i veri disagi, che affliggono una società inevitabilmente violenta come la nostra?
Ci sono titoli dove la violenza è il fulcro attorno al quale girano gli eventi, ma sono intrisi di un tale romanticismo, di cupa profondità, che a volte possono toccare corde emozionali dentro il giocatore che nessun altro mezzo mediatico sarebbe in grado di fare. Alice, Blood Omen,Doom,Dark Messiah,Prey,Fear...sono solo alcuni esempi di giochi che si sono rivelati essere delle piccole opere d'arte, che fanno della violenza il fulgore del divertimento, la panacea allo stress e alle piccole e grandi umiliazioni che, tutti noi, nel bene o nel male, siamo costretti a vivere e subire ogni giorno.
Non ci scandalizziamo più di tanto se una madre strozza la figlioletta di pochi mesi perchè piangeva troppo...eppure,quella signora non sa neanche cosa sia un videogame. I terroristi si fanno esplodere in mezzo ai mercati, portando via,con la loro follia, decine di innocenti. Questi signori, giocavano forse a Dooom III, prima di immolarsi a qualche futile causa? Non mi pare proprio.
Allora,perchè se un branco di stronzetti pesta un povero ragazzo down, la colpa è dei videogiochi?Non è più plausibile pensare che quella...gente...sia traviata già di suo, con qualche pezzo di cervello marcio, non imputabile ai videogame?

...E poi : su ogni videogame...NESSUNO ESCLUSO...c'e' una bellissima etichetta PEGI - l'Autorità Europea per il controllo dei contenuti - che indica il tipo di gioco, e l'età minima per giocarci. I ragazzi hanno il diritto di giocare a quello che vogliono...imputiamo qualche colpa,allora,ai genitori che non controllano l'etichetta, al venditore che, pur di intascarsi i suoi 60 euro, se ne sbatte di vendere un gioco bollato "18+" ad un sedicenne, e via discorrendo, fino all'utente finale che, molto spesso, gioca, massacra tutto quello che si muove a video, e poi NON VA DI CERTO IN GIRO AD AMMAZZARE LA GENTE.No. Quello lo fanno i mostri. Che vivono dentro di noi. E non dentro i videogiochi.

Un plauso a Viviane Reding (il commissario europeo per la società dell'informazione e i media) la quale, bacchettando pubblicamente Mastella, Fioroni e Frattini, ha ricordato loro, in merito alla folle proposta di istituire delle misure molto più drastiche per il controllo dei contenuti nei videogiochi (aho...qui si sfiora la Santa Inquisizione!)che il Pan European Game Information esiste già, e funziona più che bene. Brava,davvero. Con buona pace di Fioroni, che ha definito i giovani "dei replicanti". Grazie mille. Ma i ragazzi...noi...noi videogamers...siamo decisamente meglio, di come certa gente ci dipinge.E sappiamo benissimo discernere...quando uccidere un pupazzo fatto di pixel e poligoni...e quando evitare di usare la violenza nella vita reale.
Perchè il nostro cervello funziona.
Bene.
Anche grazie ai nostri amati videogiochi.
Ai nostri libri.
Ai nostri film.
Alla nostra anima.
Alla nostra coscienza.
Che è molto di più,della somma delle parti di ogni essere vivente.

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