7/18/2007

Ancora qualcosa su Zanfretta

Buongiorno a tutti, e ben ritrovati su queste pagine. Allora, mes amis, come va?Anche oggi fa un caldo a dir poco lamazzo,mordisua,e stando al prode Colonnello Giuliani...Giuliacci...insomma,a Mr. "Si,Buonjorno", le temperature non caleranno fino ai primi d'Agosto. E allora,squagliamose,e damosela a gambe,che devo di.

Right,let's talk seriously (ma come parlo). Posto qui di seguito un articolo di qualche giorno fa, apparso su "Il Giornale",nella sua versione online. Lo so che è riferito ad un fatto successo diversi giorni fa,ma in questo periodo non ho proprio il tempo di cavalcare nel Profondo Blu e, del resto, luridi pigri bastardi,anche le vostre segnalazioni, scarseggiano non poco. Allora, leggiamo insieme il Salmo...no,ahem,leggiamo st'articolo. Fonte : "Il Giornale.it".

"E' la prima volta nella storia della televisione che un programma viene «rifatto» su pressione del pubblico. L'edizione rinnovata della puntata del Bivio andrà in onda lunedì 16 alle 23:30 su Italia 1 e si potranno vedere gli interventi in studio fatti dagli ospiti invitati proprio per parlare delle misteriose avventure con presunti alieni sulle alture di Genova da parte di colui che ormai è l'ex metronotte più famoso d'Italia, appunto Pier Fortunato Zanfretta. La nuova versione del Bivio, tuttavia, non è affatto casuale. Essa nasce invece dall'accordo firmato tra la Quadriotivù, società che produce il programma per conto di Mediaset, e il giornalista Rino Di Stefano (autore del libro «Il caso Zanfretta - La vera storia di un incredibile fatto di cronaca», De Ferrari Editore) che aveva promosso un'azione legale contro la Quadriotivù per aver alterato i contenuti del programma nella prima versione andata in onda nel febbraio scorso. Infatti in quell'occasione, nonostante in fase di registrazione del programma nello studio vi fossero stati diversi interventi tra Alessandro Cecchi Paone, Rino Di Stefano, il biologo Giorgio Pattera e l'ufologa Emy Balbi, nella versione finale mandata poi in onda, questi interventi erano spariti ad eccezione di una specie di show improvvisato tra Cecchi Paone e una signorina che sosteneva di vedere alieni tutti i giorni. Appunto quel genere di cose che ha fatto definire trash, cioè spazzatura mediatica, il programma a migliaia di persone ovunque nel Paese. Si è arrivati al punto che l'e-mail del Bivio è stata presa d'assalto da una marea di messaggi di protesta che hanno mandato in tilt la sua posta elettronica. Contro «Il Bivio» si schierarono non solo le riviste specializzate in temi ufologici, ma anche decine di siti web che gridarono allo scandalo per il modo in cui Italia 1 aveva trattato l'argomento. E non furono poche le attestazioni di simpatia nei riguardi di Zanfretta che davanti alle telecamere si era limitato a raccontare con molta dignità e senza ostentazione la storia che gli aveva rovinato la vita. Da qui l'accordo tra Di Stefano e Quadriotivù per ristabilire la verità sulla puntata, così come era stata registrata, evitando l'aggiunta di scenette tanto disdicevoli quanto negative per la serietà con cui lo stesso Ruggeri si è distinto conducendo il programma. Tra l'altro proprio in questi giorni il cantante-conduttore ha pubblicato per Rizzoli il suo libro «Quante vite avrei voluto» inserendo 21 storie tratte dal Bivio. Ovviamente, visti i risvolti legali che ha avuto il caso Zanfretta per la sua trasmissione, Ruggeri non ha ritenuto di inserire anche la storia dell'ex metronotte nel volume. Anche se, a detta degli stessi produttori, il caso Zanfretta è quello che più ha fatto alzare l'indice di ascolto del programma portandolo ad un inedito 16 per cento. Come chi vedrà la trasmissione potrà notare, a prescindere dal fatto se l'ex metronotte abbia realmente incontrato esseri provenienti da altri mondi, ciò che più allarma in tutta questa vicenda non è la sua personale testimonianza dei fatti, quanto piuttosto quella di numerose altre persone che, coinvolte per diversi motivi nella storia, hanno vissuto esperienze a dir poco incredibili seguendo Zanfretta. è il caso dei suoi ex colleghi che ancora oggi, a quasi trent'anni di distanza da quei giorni, conservano nella memoria il vivido ricordo di un grosso disco volante luminoso che vola sopra le loro teste. E qualcuno ne fu veramente atterrito. Così come è rimarchevole anche la testimonianza di Antonio Nucchi, ex maresciallo dei carabinieri oggi in pensione, autore dell'inchiesta giudiziaria che venne svolta proprio sulle vicissitudini notturne di Zanfretta. Adesso, davanti alle telecamere del Bivio, Nucchi racconta che non solo trovò 52 persone che affermarono di avere visto volare a bassa quota un grosso disco volante luminoso nei luoghi e nel momento in cui si svolgeva la storia di Zanfretta (tra i testimoni c'era anche il sindaco di Torriglia, Pietro Cevasco) ma anche egli stesso fu tra i testimoni. All'epoca dei fatti i suoi superiori gli dissero di tacere e Nucchi ubbidì. Oggi, in pensione, Nucchi rivela che una sera, mentre si trovava in compagnia della moglie e di una coppia di amici, vide insieme agli altri, a una distanza di poche decine di metri, un grosso oggetto discoidale che si librava nell'aria davanti a loro. Il disco volante ruotava leggermente su se stesso e dopo alcuni minuti si allontanò velocissimo scomparendo alla loro vista. Che cosa accadde dunque tra il 1978 e il 1980 a Torriglia? Probabilmente nessuno lo saprà mai e il caso Zanfretta resterà per sempre un affascinante mistero irrisolto".

...E insomma...come dire, c'e' sempre un altra faccia della medaglia. Daltronde, la buffonata mediatica messa in piedi dalla redazione de "Il Bivio", era veramente...ma veramente...troppo oscena per rimanere impunita. Se non altro, nella riedizione, è stata resa giustizia ad ambo le parti (miscredenti e non), e sopratutto è stato ridato un barlume di dignità a quel povero cristo di Zanfretta, l'unico a mantenere intatta la sua statura morale davanti ad un pubblico di scimmie urlatrici.
E alla via così. Per la sezione link (poco) utili, vi invito a cliccare qui, per leggere il mio ultimo ma non ultimo articolo su "Driver Parallel Lines"; oppure, potreste volendo cliccare qui, per mettere alla prova la vostra abilità...con un flauto virtuale (tutt'altro che semplice,invero). E continuiamo. Rimanendo in tema di link assolutamente inutili, cliccate qui, per scoprire come lavare accuratamente la vostra tastiera di fiducia. Questo tizio l'ha sbattuta nella lavastoviglie (chissà perchè i milanesi la chiamano "lavapiatti"...me fa na tristezza infinita!), la ha appesa per 7 giorni ad asciugare ed il risultato è stato strabiliante : funzia alla perfezione! Tutto questo nasce dal fatto che il buon lavatore folle aveva letto un articolo della solita università americana dove non hanno un emerito cazzo da fare,dove si diceva che ci sono molti più batteri su una tastiera che su una tazza del cesso. Ecco, queste si,che sono cose che danno da pensare. C'e' una parte di mondo che pensa a contare uno per uno i microbi presenti dentro e attorno ad un water. La prossima volta che vi verrà voglia di lamentarvi del vostro lavoro, pensate a questi poveri diavoli e vi sentirete meglio.
Oggi,mentre venivo nella mia seconda casa (il mio ufficio,ndAle), ho ascoltato e riascoltato "This Ain't A Love Song", di Jon Bon Jovi. La canzone è meravigliosa, certo,ma mi stavo chiedendo per quale motivo la trovo così struggente ed emozionante. Avevo già inserito il testo e la relativa traduzione nel primo post di Dicembre 06, che trovate nell'archivio. Al di la dell'intrinseca bellezza di quella che è, a tutti gli effetti, una autentica poesia come io non riuscirò mai a scrivere, è la particolarità e la ricercatezza del senso profondo delle parole a spiazzare. Non è la classica canzone d'amore,dove il lui o la lei di turno si disperano per la fine di una storia. No. Le piaghe del dolore raccontate da JBJ sono quelle di un uomo che soffre per la propria mancanza d'amore verso quella che era la sua donna. E'lui,ad essere sconfitto,perchè ha scoperto,alla fine,di non amarla, per motivi che non ci è dato conoscere,ma che girano attorno alle menzogne di lei,alle difficoltà e chissà cos'altro. Nonostante tutte le prove a cui lei lo ha sottoposto, lui ha continuato ad amarla ma, un bel giorno, a furia di tirare la corda si è spezzata e lui si è accorto di non provare più quell'Amore che era convinto di sentire; e, nel baratro di questa scoperta, si dimena impazzito per il dolore che recherà a Lei...
Ascoltatela, se non l'avete mai fatto, perchè è davvero una delle più belle poesie d'amore che potrete mai trovare in giro.
I cried and I cried / There were nights that died for you baby / I tried and I tried to deny that your love drove me crazy, baby / If the love that I got for you is gone /If the river I cried aint that long / Then Im wrong, yeah Im wrong, this aint a love song / Baby, I thought you and me would stand the test of time / Like we got away with the perfect crime...
Right, con questo è davvero tutto,per oggi. I Draghi mi reclamano a gran voce. Vi auguro una splendida giornata e... alla prossima!
Ale
ps: lei è Jeri Ryan aka Sette di Gnocche...Pardon, Sette di Nove, in ST Voyager!

Nessun commento:

Posta un commento