Buongiorno a tutti e ben ritrovati su queste pagine. Oggi i Draghi che assaltano la mia postazione sono particolarmente inviperiti e questo certamente non aiuta il mio umore già poco allegro.
Allora,mes amis, non andate in vacanza?Le visite al blog hanno subito un calo relativamente forte in questi giorni, quindi suppongo che la maggior parte dei miei 5 lettori sia in ferie...beati voi e,non di meno, mordivoi.
Per raffreddare un pò sto clima torrido, parliamo di una cosetta interessante, ovvero il "caso" del fantasma di Laura, una studentessa del vecchio ISA di via Silvio D'amico, a Roma.
Sono passati alcuni anni da quando, in via Silvio D'Amico 111, sorgeva un fabbricato di colore rosso, il quale, molto tempo fa, ospitava l'istituto statale d'arte. La costruzione risale ai primi due decenni del 1900 e nacque,come idea di base, per ospitare un museo d'arte. Fu solo agli inizi del 1950,che venne ristrutturato e adibito a scuola, ma non abbandonò le sue radici "artistiche" poiché l'istituto in questione era,come detto,una variante di un liceo artistico,fra i più prestigiosi della capitale. Fra quelle mura,si sono registrati moltissimi fatti "strani",dei quali sono stati testimoni generazioni di artisti. L'edificio in sé stesso era tanto grande quanto,strutturalmente, obsoleto: alcune aule, giardini, tratti di costruzione risultavano visibilissimi affacciandosi dalle finestre, ma all'atto pratico impossibili da raggiungere. Il fatto che poggiasse poi su una delle molte falde acquifere del quartiere, certamente non giocava a suo favore:il cemento tendeva a spezzarsi, le strutture portanti erano del tutto inadeguate rispetto alla conformazione morfologica del terreno (è bene ricordare che l'intera zona della montagnola, fino a cinquant'anni fa o poco più, era sostanzialmente una sorta di palude).Sia come sia, ogni sette anni, in quella particolare scuola, avveniva la morte di uno studente o di un docente, ma il decesso più "famoso" di tutti, fu quella di una certa Laura. La storia è conosciuta dalla maggior parte di coloro che sono stati nella "Silvio D'Amico", poiché il triste evento era commemorato dalla "Scala Santa", ovvero una rampa di scale dell'edificio da cui - si dice - cadde Laura per trovare una morte atroce precipitando dalla finestra posta raso terra proprio ai piedi della rampa (non a caso, l'entrata della scuola venne successivamente spostata in altra locazione). Qui, in seguito a tale evento, venne messo un cordone di colore rosso (ma questo è un dettaglio del quale non sono certo,ndAleNet) attorno al quale gli amici della ragazza attorcigliarono,fra le altre cose, una catenina d'argento appartenuta a lei. L'oggetto rimase appeso alla corda per un intero anno ma, la notte dell'anniversario della morte di Laura, sparì misteriosamente. Nel 1994 l'edificio venne dichiarato inagibile, gli studenti sgomberati e la scuola chiusa. Da allora divenne covo per barboni e sbandati. Secondo diverse testimonianze dirette, per molto tempo sarebbero state ancora udibili (sulla rampa principale d'accesso,che col tempo si era praticamente spezzata in due parti, corrosa dall'acqua nel sottosuolo) le voci di molti studenti come se la scuola non fosse mai stata abbandonata da quei ragazzi che, prima di uscire dall'istituto, avevano trovato la Morte nei modi più disparati. Le segnalazioni dello spettro di Laura, nonchè della sua voce che gridava disperata in un eterno ripetersi della sua morte, sono tante e piuttosto circostanziate.
L'edificio è stato abbattuto e una nuova sede Universitaria ha preso il suo posto. Una visita da quelle parti, alla ricerca dello spettro di Laura, sarebbe sicuramente una splendida avventura...
Right, con questo, ho concluso. Non metto immagini, perchè BlogSpot fa i capricci.
Vi auguro una splendida giornata
Ale
8/07/2007
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