8/08/2007

Phoenix

Buongiorno mes amis, e ben ritrovati in questo piccolo angolo del Profondo Blu. L'incessante cavalcata estiva continua imperterrita,anche se oggi,mi pare,si respira leggermente meglio, complice un vento non proprio africano e qualche nuvola che copre il Sole. So che nel profondo Nord sta diluviando e, devo ammettere, un sacro diluvio ci starebbe bene,anche sulla Capitale.
Anche oggi il tempo è poco e sto gonfio come un cannolicchio,tuttavia volevo raccontarvi di un paio di cosette che hanno avuto un piccolissimo spazio sui telegiornali, troppo presi a narrare le vacanze estive di questo o di quell'altro personaggio televisivo. Come forse saprete, pochi giorni fa, una sonda è partita da Cape Canaveral, diretta sul pianeta rosso (come quale?Marte, mordivoi). La sua missione, è quella di scoprire tracce di forme di vita, presenza di acqua, batteri e minerali che possano confermare il fatto che Marte, tanto in epoche lontane quanto ai giorni nostri, sia o sia stato abitato.

La sonda impiegherà circa 9 mesi (!) per arrivare sul suolo marziano, e dovrebbe atterrare al Polo Nord di Marte il 25 Maggio 2008. Dopo le sonde Spirit e Opportunity, la speranza è che la Fenice riesca a raccogliere dati sufficienti per un futuro, lontanissimo attualmente, progetto di terraforming. Con questo termine, si indica la possibilità di colonizzare un pianeta, rendendo le condizioni climatico-vegetative adatte alla vita umana, così come oggi la concepiamo.

Impossibile, per chi come me è appassionato di Star Trek, non rimandare ad un parallelismo con il bellissimo film "Primo Contatto", dove si racconta del primo viaggio interstellare ad una velocità superiore a quella della luce, a bordo di una nave che risponde al nome di Phoenix. Forse, gli scienziati della Nasa hanno voluto rendere un omaggio alla saga che,da sempre,ci porta la dove nessuno è mai giunto prima...

Phoenix. Fenice. Sicuramente lo saprete già, ma il mito di questo uccello fatato esisteva già ai tempi dell'antico Egitto, nella figura di Bennu. Furono i greci, a ribattezzare il volatile con il nome di Fenice. Come l'airone che, spiccando il volo, sembrava mimare il sole che sorgeva dalle acque, la Fenice venne associata al Sole stesso e rappresentava il BA (ovvero,l'anima) del dio-sole RA, tanto che, il geroglifico del Bennu veniva impiegato per identificare tale divinità.

"Io sono il Bennu, l'anima di Ra, la guida degli Dei nel Duat (cfr.L'Oltretomba).Che mi sia concesso entrare come un falco, ch'io possa procedere come il Bennu, la Stella del Mattino."

Dopo aver vissuto per 500 anni, intuendo l'approssimarsi della fine, la Fenice si portava in un luogo appartato, costruendo per se un nido di rami d'incenso, sulla sommità di una quercia. Poi, sotto i raggi del sole, lasciava che il calore la incenerisse, cantando una canzone dolcissima "capace di incantare lo stesso RA". Da quelle stesse ceneri, sotto i benefici raggi del Sole, nasceva quindi un uovo che, in brevissimo tempo, mutava in una nuova Fenice, bellissima, altera, potente nella sua nuova, ritrovata giovinezza. Da qui, il mito dell'immortalità del leggendario uccello dorato.

Anche il sommo Dante, dedicò alcune righe alla Fenice:

"che la fenice more e poi rinasce,
quando al cinquecentesimo appressa,
erba né biada in sua vita non pasce,
ma sol d'incenso lacrima e d'amomo,
e nardo e mirra son l'ultime fasce"

Tutto estremamente affascinante...non trovate anche voi?

Vabbeh, il mio tempo è finito. Prima di salutarvi, vi invito a cliccare qui, dove troverete il mio ultimo ma non ultimo articolo su una modesta avventura grafica, che proprio non mi sento di consigliarvi.

Right...alla via così. Alla prossima!

Ale

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