9/11/2007

Vivian

Dai mari dell'Ovest, dove i gabbiani solcano i cieli che si specchiano sulle acque immote,
venimmo a rendere l'ultimo omaggio alla nostra Signora.
Ci inchinammo davanti al suo corpo,
passammo le nostre mani salate su ogni sua venatura.
Regale,splendente,bellissima e altera,
si specchiava così nei nostri occhi,
incapaci di vedere il disfacimento del tempo.
Il Sale non ti ha corrotto,
il Vento non ti ha piegato,
la furia degli elementi ha chinato il capo davanti a te,
regina delle onde ancestrali, su un antico mare.
Culla sicura in un mondo di tenebra,
fra le profondità di un luogo senza tempo,
dimorerai alfine,
sempre a metà in quel limbo di gelida vita
fra i nostri ricordi e l'eco di una vela.
Danzammo fra le scogliere di un fato avverso,
il fuoco della tua bocca crinò il bompresso,
spezzando la catena fatta di cime e banchi e sangue.

Abbiamo dimorato fra le tue braccia materne,
dormimmo il sonno del giusto cullato fra seni di legno e gambe di acero,
come la più calda delle amanti.
Oggi,una Rosa sulla battigia,
e una lacrima mista al Sale della perdita,
è il nostro ultimo saluto,
alla Signora dei Mari, Vivian.

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