3/13/2007

Un pò di Storia

Buongiorno a tutti e ben ritrovati su queste pagine. Oggi è una tipica giornata primaverile,nella Capitale,con un bel sole ed un leggero vento fresco carico di odori. Stando alle previsioni, tale stato di cose non è destinato a durare:entro la fine della settimana, una "bolla artica" arriverà sulla nostra penisola, facendo crollare le temperature di una quindicina di gradi. Come dice il vecchio adagio "non c'e' più la mezza stagione". Buffo, scontato,ma desolatamente vero. A proposito di modi di dire, oggi, dopo tanto tempo,ne ho sentito uno che mi ha fatto sorridere. Un tizio nel mio ufficio ha detto ad un altro : "Stai proprio a rubbà 'o stipendio...sei un mangiapane a ufo!". Premesso che, dal mio punto di vista, qui sono veramente in molti a rubare lo stipendio, ho pensato che,forse,vista l'ultima parolina del "detto", cioè ufo, a qualcuno potrebbe interessare conoscere il motivo per il quale viene usata questa particolare espressione...la quale, ahimè, con i dischi volanti a ben poco a che fare. Come spesso faccio, saltando di palo in frasca, ho appena usato io stesso un modo di dire piuttosto abusato, ovvero i succitati "dischi volanti". Introduciamo quindi un pò di storia su questa espressione, prima di passare a chi mangia il pane...ad ufo, appunto!

Per quanti di voi non ne fossero a conoscenza, l'Ufologia moderna, così come noi oggi la conosciamo, inizia nell'ormai lontano 24/06/47, quando un noto uomo d'affari, Kenneth Arnold, si trovava in viaggio di lavoro sul suo piccolo aereo privato. Alle 14 esatte, decolla dall'aereoporto di Chehalis, diretto a Yakima, 175 km ad est delle Cascade Mountains. Dal momento che si trovava in zona, il fiuto per gli affari di Arnold gli fece ricordare che la Marina degli Stati Uniti aveva messo un premio di 5000 dollari per chiunque avesse fornito notizie su un C46 precipitato da quelle parti pochi giorni prima, e non ancora rinvenuto. Quando l'aereo di Kenneth si trovava a circa 50 km dal monte Rainer, l'attenzione del pilota venne catturata da una serie di bagliori metallici : curioso, si spostò verso la fonte di tali bagliori e vide, con non poca sorpresa, nove oggetti metallici di colore argenteo che incrociavano la sua stessa rotta. Dopo un primo momento di stupore, Arnold riesce a stimare la velocità - approssimativa,ovviamente, dei velivoli : circa 2700km l'ora. L'osservazione dura circa 3 minuti, poi gli oggetti scompaiono oltre la vetta del monte Adams. Arnold contatta la torre di controllo più vicina, da cui riceve,come spiegazione,che si tratta di razzi sperimentali teleguidati. Per nulla convinto,il giorno successivo si reca alla stazione del giornale locale (l'East Oregonian), divulgando i particolari del suo avvistamento, rivelando come gli oggetti "sembravano piatti che rimbalzavano sul pelo dell'acqua". Il giorno dopo, il giovane cronista William Bequette trasmise la notizia alla Associated Press. Fu un vero battesimo : i giornali di mezzo globo raccontarono dell'incredibile avvistamento di Arnold, che constava di ben nove "Flying Saucers", ovvero Piatti Volanti, tradotto poi in Dischi Volanti dalla stampa italiana. L'espressione,ancora oggi usata per indicare avvistamenti UFO, è quindi nata in una remota cittadina dell'Oregon, dentro una agenzia di stampa, sessanta anni or sono.

E alla via così.Tornando al discorso principale, l'espressione "Mangiare a Ufo", secondo la tradizione, ha una origine antica e piuttosto curiosa. Dovete sapere infatti che la costruzione della Basilica di San Pietro, a Roma, ha richiesto quasi cento anni di lavoro:tutto il secolo XVI per la precisione. I materiali che entravano e uscivano dalla città venivano tassati in base al loro utilizzo, eccezion fatta per quelli dedicati alla basilica. Per distinguerli dagli altri, tali materiali venivano marchiati con la sigla AUF (Ad Usum Fabricae). Nel dialetto romano, tale sigla divenne rapidamente "Auffa", cioè, più o meno, "gratis";in Italiano, invece, divenne "a ufo", nel senso negativo del termine (approfittare di qualcosa o qualcuno,senza pagarne il prezzo).

Durante il Rinascimento, la sigla AUF mutò in AUFO, ovvero "Ad Usum Fabricae Opus", per volere di Galeazzo Visconti. Da allora, il termine è entrato nel linguaggio comune corrente del popolo, indicando appunto chi gode di un beneficio, senza meritarlo.

All right...pure per oggi ho scritto abbastanza : i miei cuccioli informatici mi reclamano a gran voce e,visto che sono le 13:32, ho una fame al limite della fantascienza. Vi lascio, non prima però di avervi invitato a cliccare qui, dove troverete un video sui manifesti e gli striscioni più buffi visti allo Stadio. Ovviamente, a me di queste cose non me ne frega una mazza, ma vi invito caldamente a vedere con estrema attenzione (magari aspettando che si sia caricato completamente...e ci vorrà un pò,sigh) tutto il filmato : notate qualcosa di strano, o comunque di interessante? Non vi dico cosa ho notato io per evitare di sviarvi...comunque,come sempre, fateme sapè (se non si carica, o è troppo lento, potete scaricarlo per intero da qui, sul vostro computer).

Alla prossima

Ale

ps:la bellezza del giorno è di Michelle Williams, diventata famosa grazie al serial "Dawson's Creek".

Nessun commento:

Posta un commento