Buongiorno a tutti e buon Giovedì.Anche questo giorno della settimana non gode dei miei favori, così come io non godo dei suoi, quindi è più che normale,per me, trovare un Idra accocolata sulla mia scrivania appena messo piede in ufficio;anche oggi vale la legge di Murphy citata nei post precedenti. Se non altro, possiamo sperare che i danni siano lievi...e,ovviamente,confido nella vostra benevolenza,nel mettere una buona parola con l'Altissimo.
Sono contento di aver ricevuto un discreto numero di mail riguardo le linee di Nazca. Non pensavo che l'argomento riscuotesse tanto successo...e la cosa mi ha deliziato. Quindi,grazie per avermi scritto. Tornando al blog, anche oggi vi racconterò qualcosa a proposito di un famoso enigma storico, quello della Mary Celeste che, se non vado errando, avevo trattato un pò di tempo fa, sempre su queste pagine, ma in modo superficiale.
Vediamo di capire insieme di cosa stiamo parlando : la Mary Celeste era un brigantino della seconda metà del 1800. Fu varata in Canada (Nova Scotia) nel 1860, col nome di Amazon.Nei dieci anni successivi al varo, la sfortunata nave (al cui il Titanic, davvero, in termini di sfiga, "gli fa una sega", come diciamo a Roma)fu coinvolta in numerosi incidenti e cambiò equipaggio,nome e proprietario un fracco di volte.
Il primo capitano morì di polmonite pochi giorni dopo aver salpato.Il secondo,durante il viaggio inaugurale, passò troppo vicino ad una chiusa da pesca, tranciando letteralmente lo scafo. Durante i lavori di restauro, un violento incendio di origine sconosciuta, avviluppò la nave e i lavoranti.
Venne affidata ad un altro capitano, il quale, durante il suo primo viaggio, si scontrò violentemente con un altro brigantino, che affondò miseramente;nessuno dell'equipaggio si salvò dalla sciagura.
Nel 1867 si arenò e cambiò di nuovo proprietario e capitano. Finì nelle mani di Benjamin Briggs, cambiando quindi nazionalità e nome : la nave divenne infatti l'americana Mary Celeste.
L'mbarcazione a vela era pronta a prendere il largo nel settembre del 1872, il 5. A bordo, oltre al capitano, c'erano sua moglie Sarah, sua figlia Sophia e 7 uomini di equipaggio.Il carico comprendeva 1700 barili di alcool etilico, preziosissimo olio e munizioni;la destinazione era Genova.
La nave puntualmente partì e,da quel momento, iniziò uno dei misteri più famosi della storia navale. Il capitano Morehouse, della Dei Gratia, incrociò il brigantino Mary Celeste a largo delle Azzorre (a circa 600 miglia dal Portogallo):nessuno dell'equipaggio della MC era al suo posto.
Mancavano due portelli del boccaporto e le vele, per quanto danneggiate,parevano comunque adatte alla navigazione;le provviste erano al loro posto e il carico era intatto. I membri della Dei Gratia trovarono un pò d'acqua nella stiva,ma venne ritenuto più che normale,per le navi di quel periodo;delle strane chiazze rosse sparse su tutta la nave, risultarono essere vino, mentre non v'era traccia della scialuppa di salvataggio. Nell'ufficio del comandante, c'era una carta nautica, con la rotta aggiornata al 24 Novembre. Tutti gli effetti personali dei membri dell'equipaggio erano al loro posto, compreso il denaro. Solo la cambusa mostrava segni di lotta:pentole e vivande erano sparsi ovunque e l'orologio a muro era rotto e appeso alla rovescia. Nell'alloggio personale del capitano, il letto era sfatto e i giochi della piccola Sophia erano sparpagliati sul pavimento. Le pipe e i libri erano al loro posto.Una bottiglia di medicinale era aperta e adagiata su di un tavolino,ma il contenuto era intatto:come se qualcuno stesse per prenderla,ma fosse stato improvvisamente interrotto.Lo scafo esterno presentava dei segni di bruciature tutt'intorno al perimetro della nave e dei segni, tipo graffi, coprivano la prua della nave.
La nave, in buona sostanza,aveva navigato,da sola, per 7 giorni,coprendo quasi 500 miglia nautiche. La Dei Gratia,che aveva seguito la stessa rotta e posto le vele allo stesso modo della Mary Celeste, aveva dovuto operare diversi cambiamenti di rotta e di flusso, per arrivare nel punto dove veleggiava la Mary Celeste. Non era quindi possibile, in nessun caso, che il brigantino avesse potuto raggiungere quel punto da sola. Chi l'aveva portata,fino a li?E che ne era stato dell'equipaggio?Una fuga per via del maltempo era impensabile:nelle cabine, i giubotti di salvataggio (intesi per l'epoca dei fatti), e gli impemeabili erano al loro posto.Inoltre, una scialuppa piccola come quella della MC non sarebbe bastata a sfidare l'eventuale furia del mare.Numerose illazioni, all'epoca dello svolgimento dei fatti,vennero proposte e nessuna seppe dare una spiegazione convincente:si parlò di un attacco dei pirati (improbabile:l'ultimo assalto storicamente accertato risaliva al 1832 e inoltre il carico era ancora al suo posto), di calamari giganti (!), o di un ammutinamento (difficile da credere, per un equipaggio esperto, affiatato e con pochissimi giorni di navigazione alle spalle).
Una teoria,mai sufficientemente studiata, neanche dopo il ritrovamento del relitto della Mary Celeste nel 2001 (nella storica spedizione di Clive Clusser), pare a me plausibile quanto le altre,se non di più:è possibile che l'equipaggio della Mary Celeste sia rimasto vittima di una abduction di massa, da parte di Entità Biologiche Extraterrestri? L'assenza di qualsiasi prova di combattimenti a bordo, di avvelenamenti di vario tipo, di ammunitamenti e di scontri con altre navi, uniti ai solchi bruciacchiati attorno alla nave, mi fa pensare proprio ad un classico caso di rapimento alieno.
Sia come sia, per chi crede nelle maledizioni, la nave potrebbe davvero esserne un esempio:dopo essere stata riportata in secco dal capitano Morehouse, cambiò proprietario per ben 17 volte; ognuno di questi sfortunati gentiluomini,e spesso anche il loro equipaggio, ha incontrato un destino fatale:persino degli asini e dei maiali, trasportati dall'ottavo proprietario, morirono misteriosamente nella stiva, per cause mai accertate. Fra malattie mentali, suicidi, omicidi, incidenti e incendi, la Mary Celeste ha sepolto tutti i suoi capitani, prima di inabissarsi, a causa di una truffa assicurativa ideata da Gilman Parker il quale aveva dichiarato di possedere un carico preziosissimo a bordo della nave, assicurandolo per una cifra esorbitante,mentre in realtà trasportava poco più che cianfrusaglie. Arrivato al largo di Haiti, venne deliberatamente fatta affondare...ma la truffa venne scoperta, così Parker passò il resto della vita in carcere, morendo in povertà. I suoi due compari,soci nella truffa, non ebbero sorte migliore:uno perse il senno e finì i suoi giorni in manicomio.L'altro si impiccò pochi giorni dopo l'affondamento della Mary Celeste.
Anche dal fondo del mare, la Signora delle Acque aveva colpito i suoi "assassini".
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