10/03/2007

Pannocchie

E vabbeh,vabbeh...come dicevano gli Squallors nella riedizione storica de "Titanic", facciamo un "brindisi alle pannocchie". Parlando di questo, Matthew ed io,stamattina,ci siamo piegati in terra. Il mondo è pieno di pannocchiari, in preoccupante aumento nell'ultimo decennio. Oltre a consigliarvi le mutande di ferro, posso dire ben poco...Floro è un pannocchiaro,comunque. Et Ipse Dixit.
Anche nel mio cubo borg, è pieno di droni-pannocchiari, che vogliono assimilare le natiche altrui...un giorno di questi,mi farò giustizia a colpi di phaser (così,otterrò delle pannocchie abbrustolite).

Più o meno a metà di questo articolo,si panna anche dell'UFO,con relativo Crop Circle, di Pannocchia. La conclusione è solo una : tutto il mondo,anzi,tutto l'Universo, è Paese (delle pannocchie,si intende).
Rimanendo in tema di UFO & Alieni, vi riporto integralmente il testo dell'articolo apparso su "La Gazzetta di Parma", ad opera dello stimato professor Giorgio Pattera (fonte Ufologia.net/Gazzetta di Parma).

"L’estate del 2007 sarà certamente ricordata, oltre che per le bizzarrìe atmosferiche legate ai mutamenti climatici, anche per l’ondata d’avvistamenti UFO in Europa ed in Italia: e stavolta, a smentire coloro che si annoiano perché “a Parma non succede mai niente...”, è stata proprio la nostra città (Parma ndr) ad essere al centro dell’attenzione di questi ineffabili visitatori dall’ignoto.Tutto è cominciato il 26 luglio a Stratford-Upon-Avon, Inghilterra, (nota per aver dato i natali a Shakespeare), dove, alle h.22:30, oltre cento persone allibite sono scese in strada per osservare cinque misteriosi globi luminosi, rimasti allineati per più di mezz’ora, tre dei quali disposti a formare un triangolo. Il “Daily Mail”, quotidiano locale, ha dato ampio risalto al fenomeno, pubblicando le foto scattate con i telefonini dagli increduli cittadini.E veniamo in quel di Parma. Più o meno nello stesso periodo dell’avvistamento di Stratford, un parmigiano, M.N., si trova a transitare per lavoro nei pressi di Castione Marchesi (Fidenza), quando è costretto a fermare l’auto, in quanto una dozzina di persone sosta a bordo della strada. Pensa ad un incidente; ma, guardando in alto, osserva “un oggetto sferico grigio-chiaro, probabilmente metallico, riflettente la luce solare, che fluttuava verticalmente; dopo una decina di minuti, è schizzato via...”. Fa in tempo a scattare una foto col telefonino, immagine poi ripresa dalla stampa locale.Alcuni giorni dopo quattro giovani, in vacanza a Corchia (Berceto), vedono “apparire dal nulla sul campo sportivo due grandi globi molto luminosi; poco dopo si muovono in direzione di Corniglio, scomparendo all’improvviso...”. La notte di S.Lorenzo (10 agosto) ha regalato, ai parmigiani che attendevano il “passaggio” delle consuete stelle cadenti, un inatteso quanto inspiegabile spettacolo. Da numerose postazioni, sia in città che nelle località viciniore (Pilastro, Arola, Panocchia, Bannone, Traversetolo, Mamiano, Lesignano Bagni, Langhirano, per un raggio di quasi 25 km.), un buon numero di testimoni (alcuni forniti di binocoli, videocamere e/o fotocamere digitali) concorda nell’avvistamento di “quattro globi luminosi, emananti luce fissa di color rosso-arancione molto vivo, bassi sull’orizzonte ed in perfetta equidistanza, fermi immobili nel più assoluto silenzio dalle 23:11 alle 23:16, ad un’altezza massima stimabile intorno ai 500/600 metri. I punti luminosi sembravano scintillare come fuochi d’origine organica e dopo cinque minuti si sono spenti, ad uno ad uno, come fiammiferi...”.Inutile aggiungere che i centralini dei giornali e delle forze dell’ordine sono stati tempestati di telefonate, tutte sulla stessa falsariga: “Scusate, ma qualcun altro ha visto quello che ho visto io...?”. Non ha fatto eccezione il cellulare di Giorgio Pattera, il biologo parmigiano che studia il fenomeno UFO dal 1980 e che ricopre il delicato incarico di consulente scientifico del C.U.N. di Roberto Pinotti. Benché in vacanza, si è subito attivato, d’intesa con i collaboratori di “GALILEO” (il centro culturale di ricerche esobiologiche di cui è vice-presidente), rilasciando un breve comunicato stampa, in attesa d’indagini più approfondite: “Mi sento di poter smentire tranquillamente la primitiva ipotesi, avanzata dai soliti ultra-scettici, secondo la quale le luci in oggetto siano da ricondurre al lancio di torce al magnesio. Se i miei trent’anni di chimica non m’ingannano, il magnesio, portato all’incandescenza, sprigiona una colorazione argenteo-brillante (simile alla fiamma del cannello ossi-acetilenico) e non rosso-arancione: i fotografi dell’800, infatti, usavano la polvere di magnesio come flash. Non capisco inoltre l’utilità di lanciarne addirittura quattro, ad intervalli regolari ed in un lasso di tempo così ristretto, su di un territorio alquanto circoscritto. Tutti i testimoni oculari asseriscono di non aver notato alcuna traccia proveniente dal suolo, nel caso si sospettasse l’impiego di fasci laser od ologrammi. Infine, anche se si volesse prendere in considerazione la pur debole ipotesi di torce di segnalazione o di bengala illuminanti, escludo che tutte e quattro possano rimanere fisse ed immobili nei rispettivi punti d’accensione, anche in assenza di vento, come unite da un filo invisibile, per cinque minuti e poi spegnersi in alternanza”.Il giorno appresso (notte fra l’11 e il 12 agosto) un fotografo di Parma sta rientrando in città. In auto sta percorrendo la strada che da Marzolara porta a Sala Baganza: sono le h.00:30 circa. In prossimità di S.Vitale Baganza scorge alla sua dx un globo luminoso, rossastro (molto simile ai globi osservati la sera precedente – ci confida – ma di cui leggerà sulla “Gazzetta” solo il giorno 15), che sembra “giocare” a rimpiattino con le cime degli alberi. Il professionista è solo e (ironia della sorte) non ha con sé in quel momento i “ferri del mestiere”: né fotocamera né videocamera. Proseguendo nella sua marcia, ad una curva perde di vista la luce, che tuttavia si rifà viva poco dopo, tagliandogli la visuale da dx a sx, per poi scomparire definitivamente.Ancora: mercoledì 15 agosto, S.Maria del Piano, h.23:00 circa. La signora C.M., cinquantatreenne, si avvicina alla porta-finestra che si apre sul balcone per richiudere le persiane ed è spettatrice, attonita, d’un evento assolutamente singolare. In alto, nel cielo terso e colmo di stelle, staziona immobile e silenzioso di fronte alla casa un globo luminoso (dimensione apparente = maggiore della luna piena) che emette un “arcobaleno” di colori, nel senso che lo stesso muta continuamente e velocemente dal bianco al giallo, al rosso, al verde, all’azzurro, al viola. Esterrefatta e sinceramente impaurita, serra le imposte e corre subito a coricarsi. Si confiderà col cognato solo qualche giorno dopo, in seguito alle notizie analoghe comparse sui quotidiani. Con l’auspicio che le prossime “stelle cadenti” illuminino maggiormente quest’ennesimo, intrigante mistero."

Alla via così. Il mio tempo è scaduto ed i miei cuccioli elettronici mi chiamano a gran voce. Prima di salutarvi, vi invito a cliccare qui, dove troverete le foto ed un articolo (in Inglese), sul nuovo aereporto che quel geniaccio di Norman Foster sta facendo costruire a Pechino, per le prossime Olimpiadi. A me è cascata la mascella per terra...e a voi?

Alla prossima.

Ale

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